venerdì 15 novembre 2013

Interrogazione a risposta immediata del consigliere regionale Marco Melgrati su tempi di attesa per l’assistenza residenziale ad anziani non autosufficienti


Trascrizione dell'Interrogazione, risposta dell'Assessore Montaldo e replica di Melgrati

Monteleone: Do la parola al consigliere Melgrati per l’illustrazione dell’interrogazione.

MELGRATI
. Signor Presidente, signori Consiglieri,l’assistenza residenziale ai soggetti anziani non autosufficienti in possesso,pertanto, dei necessari requisiti sanitari, rientra nell’ambito dei livelliessenziali di assistenza definiti dalla normativa vigente (ricordo, per fare unesempio, il DPCM 29 novembre 2001).
E’ stato rilevato che, sulterritorio regionale, i tempi di inserimento nelle strutture residenzialiaccreditate con il Servizio sanitario regionale sono estremamente lunghi: oltredue anni di attesa dalla presentazione della domanda. Questo è grave!

Ritengo che tali tempi di attesa rendano di fatto non rispettato il dovere istituzionale di fornire prestazioni ritenute essenziali dal legislatore e sovvenzionate nell’ambito del finanziamento sanitario; infatti, un bisogno sanitario ritenuto essenziale trova risposta solo dopo anni dalla presentazione della domanda con il relativo decesso di molti assistiti prima di vedere accolta l’istanza di assistenza.

Comprendo le difficoltà di bilanciodel Servizio sanitario regionale, tuttavia ritengo che la citata carenza nonsia da attribuire ad una riduzione dei finanziamenti quanto piuttosto ad unacriticabile ripartizione delle risorse finanziarie disponibili: critica che,fin troppo spesso, vi muoviamo.

Ritengo sia necessario, a frontedella situazione descritta, richiedere a tutti i Direttori generali delleAziende Sanitarie locali i dati relativi alle liste di attesa per usufruiredell’assistenza residenziale in regime di accreditamento da parte delle personeanziane non autosufficienti. È una questione di cui ha parlato anche ilMinistro Lorenzin quando è stata in visita a Genova; credo ne abbia discussoanche con l’Assessore e non solo con i componenti del Gruppo PDL.

A fronte di tali circostanze, èdoveroso garantire a tutti i cittadini e ai soggetti coinvolti quantomeno latrasparenza in merito alla situazione esistente.

Per i motivi sopra esposti,interrogo il Presidente e l’Assessore competente per sapere se intendano fornire direttive a tutte le Aziende Sanitarie Locali affinché pubblichino presso le sedi distrettuali e i vari sportelli della A.S.L. (CUP, Sportellointegrato socio-sanitario e via elencando) i dati relativi alle liste di attesaper l’inserimento presso le Strutture residenziali accreditate - ovviamente inregime di accreditamento con il Servizio sanitario regionale - dei pazientianziani non autosufficienti e, in particolare, i dati relativi alla data dipresentazione della domanda, alla data di riconoscimento dei requisiti sanitariper il diritto a tale forma di assistenza e alla data di inserimento nelleliste d’attesa.

Interrogo per sapere se vi èintenzione di fornire una direttiva a tutte le Aziende Sanitarie Localiaffinché provvedano ad aggiornare mensilmente la pubblicazione delle suddette listedi attesa; se vi è intenzione di garantire, in ordine alla pubblicazione ditali dati, l’assoluto rispetto della “privacy”, eliminando, a tal proposito,dati sensibili identificativi e attribuendo ad ogni assistito in lista d’attesacodici personali univoci e permanenti tali da garantire la confrontabilità neltempo e i cui riferimenti siano conosciuti solo dai diretti interessati; dare,altresì, indicazione affinché tali elenchi vengano inviati mensilmente allesedi territoriali e a quelle regionali del Tribunale per i Diritti del malato,della Confederazione dei Centri liguri per la Tutela dei Diritti del malato e Associazionisimilari, nonché alle Associazioni di categoria delle Strutture accreditate perl’assistenza socio-sanitaria.

Assessore, Lei ci chiede di fornire alcuni suggerimenti; questa volta vi abbiamo provveduto e attendiamo le risposte.


PRESIDENTE.Do la parola all’assessore Montaldo, che risponde a nome della Giunta.


MONTALDO –Assessore alla Salute.

Signor Presidente, signori Consiglieri,il problema che il consigliere Melgrati ha posto all’attenzione del Consiglio èsicuramente fondato.

Voglio ricordare che, negli anni precedential 2010, nonostante le difficoltà che attraversava la nostra Regione perl’inserimento nel regime di accompagnamento e nell’attuazione del Piano dirientro dal disavanzo cospicuo che aveva interessato gli anni 2004, 2005 e2006, abbiamo aumentato i convenzionamenti delle Strutture, soprattutto per glianziani, ma anche per disabili, tossicodipendenti e persone affette da problemidi salute mentale, di un numero molto significativo vicino alle 2.000 unità.

Dopodiché, nel 2010, a fronte della riduzione del nostro finanziamento, proprio in ragione del misconoscimento della pesatura della quota anziani caratteristica della nostra regione, abbiamo dovuto fermare tale livello di convenzionamento; pertanto, le liste d’attesa sono nuovamente iniziate. È stata avviata una discussione anche con alcune Associazioniche organizzano i gestori della residenzialità per anziani per quanto concernel’obbligatorietà di inserimento delle persone in lista d’attesa.

A tal proposito, vi sonopronunciamenti ai quali dobbiamo fare riferimento.  Il diritto alla salute, previsto dall’articolo 32 dellaCostituzione, è finanziariamente condizionato, come ha precisato la CorteCostituzionale già nel lontano 1992 e con sentenze successive negli anni 2000,2005 e 2009; conseguentemente, l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato,recependo la giurisprudenza costituzionale e raccogliendo gli esiti di copiosagiurisprudenza amministrativa, nella sentenza n. 3 del 2012 ha stabilito che itetti di spesa siano in via di principio legittimi, date le insopprimibiliesigenze di equilibrio finanziario e razionalizzazione della spesa pubblica eche, pertanto, il diritto alla salute, di cui all’articolo 32 dellaCostituzione, possa essere sottoposto a condizioni che ne armonizzino laprotezione con i vincoli finanziari.

Mi pare che tale affermazione, al di là della valenza giuridico-costituzionale e giurisprudenziale, per ciò che riguarda il Consiglio di Stato, corrisponda al più semplice buonsenso: se non vi sono risorse a disposizione, le iniziative non si possono portare avanti.

Pertanto, la natura del dirittofinanziariamente condizionato - che caratterizza il diritto alla salute - consentedi assicurare l’esercizio nei limiti delle disponibilità finanziarie purché nesia garantito il nucleo essenziale. Purtroppo, come sostenevo all’inizio, lascarsità di risorse finanziarie negli ultimi anni ha influito sull’inserimentodelle persone nelle Strutture residenziali e semiresidenziali, con conseguentecrescita delle liste e dei tempi di attesa.

A fronte di tale situazione, perquanto concerne la residenzialità abbiamo a disposizione, nella nostra regione,circa 6.000 posti, che ormai superano abbondantemente il numero dei posti lettoper acuti.

Offriamo, dunque, un servizio, al quale si aggiunge – e stiamo cercando di incrementarlo proprio perché è meno impegnativo anche a livello economico – il numero delle persone assistite domiciliarmente o attraverso il Fondo per la non autosufficienza; tale fondo ci consente di mantenere a casa queste persone che continuano ad essere circa 3.000. Ricordo che, le persone assistite dal Fondo per la non autosufficienza, eranocirca 6.000; il numero si è ridotto, nonostante il forte impegno economicodella Regione, quando è venuto meno il fondo nazionale, ormai qualche anno fa.

Credo che la questione vadaaffrontata – come stiamo cercando di fare – articolando le risposte: laresidenza “full-time”, la residenza diurna (che può rappresentare un appoggioper le famiglie) o addirittura la possibilità di forme diverse di assistenzadomiciliare, sia quella più sociale, magari sostenuta direttamente dai Comuni,sia quella relativa a contenuti sanitari.

Il consigliere Melgrati ha, inoltre,posto il problema della trasparenza delle liste d’attesa. Non solo accolgo taleproposta, ma vorrei dirLe, Consigliere, che, proprio nella consapevolezza chein questo momento di difficoltà le liste rappresentano uno strumentoineludibile che va so – con tutti i crismi della “privacy” – trasparente epubblico, si sta concludendo un lavoro al quale hanno partecipato gli espertidel Settore sociale, sanitario e, ovviamente, informatico.

Si tratta di un lavoro che cifornirà una lista unica valida per l’intero territorio regionale e che prevederà,quindi, l’utilizzazione di modalità e criteri di pubblicità e trasparenza.Chiunque chiederà di accedere o si troverà all’interno della lista, avendo giàpresentato la domanda da tempo, potrà verificare in qualsiasi momento laposizione della persona interessata. Ovviamente, si procederà garantendo ildiritto alla riservatezza previsto dalla legge.

L’aspetto maggiormente importanteritengo sia lo sforzo in atto per riconvertire l’offerta in modo da farcrescere l’assistenza domiciliare, piuttosto che quella residenziale.

 Nel mese di febbraio dell’anno scorso, abbiamo addirittura firmatoun accordo con le Associazioni di categoria dei gestori, il quale prevede che,per garantire l’occupazione di tali Strutture, laddove si debba procedere allariduzione, attraverso i tetti, del numero di accessi, si possano fornireservizi, anche di carattere domiciliare, da parte di queste strutture che possono,in parte, diversificare la propria attività ed offrire, quindi, anche unacondizione occupazionale ai dipendenti che, altrimenti, rischierebbero direstare fuori o di essere messi all’esterno della struttura.


PRESIDENTE.Do la parola al consigliere Melgrati per la replica quale proponente.


MELGRATI.Signor Presidente, signori Consiglieri, sono rimasto preoccupato finoall’ultima parte dell’intervento dell’Assessore; mi sembrava che stesseomettendo, nel discorso generale, la domanda precisa relativa alla formazionedelle liste.

Sono parzialmente, se non quasitotalmente, soddisfatto della risposta – questo Le permetterà di stappare unabottiglia di spumante italiano, considerato che non capita tutti i giorni – inquanto prima di tutto l’Assessore ha definito il problema posto da me e dalGruppo PDL (un problema fondato) e poi perché ha fornito una risposta positivanella formazione delle liste.

Invito l’Assessore, siccome la listasarà regionale, ad evidenziare il tutto, in quanto le attribuzioni e i postisono a livello provinciale. Magari chiedo se si può, tramite una sigla od unparametro, evidenziare nell’elenco regionale le diversificazioni per provincia.

Ritengo che il tema degli anziani edella loro assistenza è molto importante in quanto, per una regione come lanostra a forte prevalenza di anziani, forse una delle regioni “più anziane”d’Europa, è di stretta attualità e interessa quasi il 20 per cento dellapopolazione.

Credo che anche durante la visita aGenova del ministro Lorenzin e nei colloqui avuti con la stessa sia da Lei che danoi, si siano evidenziate due necessità: la prima è relativa all’assistenzadomiciliare agli anziani e al conseguente tentativo di recuperare, a talproposito, risorse dal Servizio sanitario regionale; infatti, un anzianoassistito a casa costa meno di un anziano assistito in una struttura e,soprattutto, la persona anziana sicuramente ha una vivibilità migliore nellapropria casa rispetto a quella in una struttura di qualsivoglia levatura egradevolezza.

L’altra necessità riguardal’attenzione che il ministro Lorenzin ha posto sulla pesatura degli anziani inLiguria: argomento che, per troppo tempo, da parte governativa, e comunque daparte della Conferenza Stato-Regioni, non ha avuto l’interesse o perlomeno quelpeso che merita la nostra regione.

La nostra non solo è la regione più anziana d’Europa, o una tra le più anziane, ma è quella che accoglie in inverno ed in estate un certo numero di anziani che vengono a trascorrere le loro vacanze, a svernare nelle nostre città balneari per sfuggire al freddo dell’inverno del Piemonte, della Lombardia e anche della Val d’Aosta.

Questa volta ringrazio l’Assessore,sempre pensando di non ringraziarlo altre volte, in quanto mi ha fornitorisposte esaurienti. Invito, quindi, l’Assessore a cercare di dare sempre risposteche siano soddisfacenti alle minoranze.

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