lunedì 18 novembre 2013

Ancora problemi sui tester per i diabetici. Presentata dal capogruppo del P.d.L. Marco Melgrati e da Matteo Rosso, vice-Presidente della Commissione Sanità, una Interrogazione Urgente.

"Non si può risparmiare sui presidi di base nella cura dei diabetici"


Melgrati e Rosso: differenze fino al 30% tra un prelievo e l’altro. Ci chiediamo  se, come e dove (in Corea?) vengono svolte le verifiche di funzionalità di questi presidi per i diabetici? Ma non si potevano provare prima di metterle in circolazione? E pensare che già a dicembre avevamo segnalato questo problema.
Melgrati e Rosso accolgono l’appello diffuso sui media, in particolare su PRIMOCANALE, da una paziente di Genova affetta da diabete, e tornano su un argomento che era già stato sotto i riflettori al momento del risultato della gara, quando alla fine dello scorso anno era stata sospesa per 40 giorni la distribuzione dei test di verifica, per valutare alcuni aspetti fondamentali quali, ad esempio, il confronto con il produttore per risolvere problemi inerenti il prodotto, come il software in coreano, il sito solo in inglese, la mancanza di un numero verde e la dolorosità delle lancette in particolare quelle pediatriche.
Anche in seguito all’interessamento congiunto dell’allora Presidente della Commissione Regionale Sanità Stefano Quaini e del vice-Presidente Matteo Rosso, dopo una discussione in Commissione, era stata trovata una mediazione importante che avrebbe consentito di salvaguardare i diritti dei pazienti, ma anche i criteri di sicurezza clinica che erano stati richiesti, garantendo la possibilità per il diabetologo di prescrivere anche altri strumenti al di là di quelli previsti dalla gara, che possano essere maggiormente adatti al singolo paziente.
Siamo da capo: la signora Annamaria abita a Marassi, che da anni soffre di diabete, denuncia:“tre punture al giorno per spillare una goccia di sangue e analizzare i valori della glicemia: se è troppo alta, bisogna iniettarsi l'insulina. Un calvario quotidiano che da alcuni mesi è ancora più difficile: le nuove macchinette infatti funzionano male.Abbiamo fatto una prova confrontando la glicemia dello stesso prelievo di sangue con un esame alla Asl,uno sulla vecchia macchinetta e uno sulla nuova: i risultati sono stati 100, 117 e 137", racconta Annamaria. Insomma: una differenza del 30%,che in alcuni casi può voler dire farsi o non farsi l'iniezione di insulina;"dicevano che era un problema di taratura, ma anche dopo la sostituzione,continua a funzionare male, e non sono l'unica ad avere questi problemi, tanti altri pazienti mugugnano", dice sempre Annamaria, che racconta: "Un medico mi ha detto di adattarmi all'apparecchio. Ma siamo noi malati che dobbiamo adattarci, o dovrebbe essere la macchinetta?"

La riduzione del rischio clinico, continuano i due esponenti del P.d.L., non solo deve essere garantita nell’ esclusivo interesse delle persone affette da diabete ma al contempo può consentire il contenimento della spesa sanitaria, perché abbattere il rischio clinico fornendo presidi qualitativamente efficaci vuole dire evitare l’ospedalizzazione dei pazienti e quindi costi ancora maggiori per la Sanità ligure. L’assessore ha il dovere di non dimenticarsi che è giusto procedere alla razionalizzazione della spesa sanitaria ma questo non può essere fatto sulla pelle dei pazienti, se si vogliono ridurre i costi è necessario intervenire su quelle sacche di sprechi che ancora sono molte nella Sanità. Dispiace che l’abbandono di Quaini abbia comportato un abbassamento della soglia di attenzione, nei riguardi di questo argomento e non solo, nella maggioranza di sinistra-centro della Regione. La qualità della vita sta anche nella qualità del servizio sanitario.
L’assessore Montaldo in risposta ha dichiarato che farà delle verifiche… ma noi diciamo: non era meglio farle prima per evitare disagi e controindicazioni ai pazienti?

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