venerdì 29 novembre 2013

Forza Italia: il capogruppo Marco Melgrati scrive ancora una volta al Presidente Silvio Berlusconi per esprimergli vicinanza e solidarietà.

"Ora si riparte con Forza Italia con ancora più forza, ancora più passione e fiducia nel nostro Presidente".

 Il Capogruppo di Forza Italia in Regione Liguria Marco Melgrati fa sapere di aver scritto ancora una volta al Presidente Silvio Berlusconi.Melgrati,che ha partecipato alla manifestazione di mercoledì 27 novembre scorso in Via del Plebiscito, sottolinea che il Gruppo regionale era presente con una folta rappresentanza per esprimere tutta la solidarietà al Presidente Silvio Berlusconi.
Scrive nella lettera il Capogruppo di Forza Italia: "La cosa che mi ha piacevolmente sorpreso, ma non stupito, è che questa volta erano meno i rappresentanti dei quadri del partito, e molti i cittadini “semplici”, quelli che La amano e la sostengono, che hanno creduto e credono in Lei da 20 anni ad oggi, e anche domani.”
Melgrati continua definendo vergognosa la sentenza con la quale è stato condannato Berlusconi "dopo che due sezioni di Cassazione – dice - avevano decretato l'estranietà di Berlusconi dai fatti e la sua assoluzione relativamente ad altri procedimenti, si è voluto procedere in maniera anomala. E l'assurdo è che per Berlusconi non è valso il ne bis in idem, nè la non reatroattività della legge Severino, abbiamo invece assistito ad un accanimento, ad un livore ed odio da parte degli avversari politici. Dal PD a Scelta Civica, se esistono ancora, ai grillini (che hanno dimostrato la loro inadeguatezza politica nel periodo di appartenenza al “Palazzo” della politica), credono che la  espulsione dal Parlamento di Silvio Berlusconi sia equivalente ad una uscita di scena definitiva. Ma si sbagliano alla grande: questo accanimento ci ha dato ancora più forza, e soprattutto oggi Berlusconi è ancora più vicino alla gente, al Suo popolo, anche a quelli che avevano perso la fiducia e smarrito la strada".

Melgrati prosegue: "ancora una volta Berlusconi è riuscito a commuovere me e la folla, a caricarci, a infonderci quella forza che solo lui, da grande comunicatore, da Leader, da capo popolo, da uomo permeato di passione vera riesce a dare… Ci ha confortati e convinti che questo sarà ancora una volta un inizio, e che la rivoluzione liberale promessa venti anni fa è ancora lì, alla nostra portata. Ora Dobbiamo tutti insieme riformare il partito, tornando sul territorio a parlare con i nostri elettori e coinvolgendo tutti nelle scelte territoriali e politiche, cosa che prima non è stata fatta”

Grazie Presidente – conclude Melgrati - … ancora una volta siamo con Lei".


Genova, 29/11/2013



giovedì 28 novembre 2013

Legge Taglia Tribunali: questa mattina, giovedì 28 novembre la Corte di Cassazione ha deliberato il titolo del quesito referendario. Per la Liguria era presente il Capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati.


Melgrati dichiara: “un altro passo avanti è stato fatto: la legge delega del Governo “chiudi tribunali” non porta alcun beneficio in termini di risparmi ma solo disagi e disservizi per operatori del settore e cittadini”.

Questa mattina, giovedì 28 novembre, è stato deliberato dai 19 membri dell’Ufficio centrale per i Referendum della Corte di Cassazione, presieduto dal Giudice Corrado Carnevale, alla presenza e con l’approvazione dei delegati delle 9 regioni, (Luigi Milano della Regione Abruzzo, Francesco Mollica della regione Basilicata, Angelo Marino della Regione Campania, Lorenzo Leardi per il Piemonte e Marco Melgrati, Regione Liguria, ed altre regioni rappresentate con delega) che hanno sottoscritto il referendum abrogativo della “legge taglia Tribunali”, il titolo che apparirà sulle schede con le quali gli elettori saranno chiamati a decidere “ revisione delle circoscrizioni giudiziarie dei tribunali ordinari. Abrogazione delle disposizioni di cui all’art. 1, comma 2, 3, 4, 5 e 5 bis della legge 14 settembre 2011 nr. 148 come modificato dall’art 1, comma 3 della legge 24 febbraio 2012 n. 14”.

Lo rende noto il Capogruppo di Forza Italia della Regione Liguria Marco Melgrati che precisa: “erano presenti, oltre ai delegati delle regioni, l’ideatore della proposta referendaria avvocato Mario Petrella, presidente del primo comitato referendario e l’avvocato Fabiana Contestabile, entrambi abruzzesi .Questa mattina un altro passo avanti è stato fatto dalla Corte di Cassazione verso il referendum. Stiamo parlando dell’abrogazione della legge delega del Governo che ha soppresso mille uffici giudiziari in tutta Italia e che per quanto riguarda la Liguria ha sancito la chiusura del tribunale di Chiavari e di Sanremo e delle sedi distaccate di Sarzana, Albenga e Ventimiglia. Un provvedimento che fin da principio abbiamo evidenziato non porta alcun risparmio in termini di risorse economiche ma solo disagi e disservizi per i cittadini e gli operatori del settore”.


Perchè la Regione Liguria non applica la Legge 162 che consiste nell'aiutare economicamente chi assiste i disabili gravissimi in famiglia? Forza Italia presenta un disegno di legge come la legge della Regione Sardegna.


Presentata interrogazione a risposta immediata del capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati.

Con una interrogazione a risposta immediata il capogruppo di Forza Italia in Regione Liguria Marco Melgrati interroga l’assessore alla Salute Claudio Montaldo sulla mancata applicazione della Legge 162 in Liguria. E’ già pronto un disegno di legge del gruppo di Forza Italia, primo firmatario il capogruppo Marco Melgrati, sulla base della legge Regionale già approvata in Sardegna, se la risposta dell’assessore non sarà soddisfacente.
Infatti, continua Melgrati, dovrebbe essere obbligo di tutte le Regioni applicare la legge 162 in tutt'Italia, ma per ora e' applicata a pieno solo in Sardegna, e questo è scandaloso. La Regione Sardegna, sulla base della Legge n. 162/1998 che prevede “finanziamenti per piani personalizzati a favore delle persone con grave disabilità” ha approvato e applica con successo nel 2007 la Legge regionale n. 2, art. 34"Fondo per la non autosufficienza", addirittura in anticipo rispetto alla Legge Nazionale.
Ma di cosa parla la Legge 162? E come funziona in Sardegna e come dovrebbe funzionare anche in Liguria?
Per le persone in condizione di handicap grave sono previsti la predisposizione e il finanziamento di piani personalizzati di assistenza mediante operatori (assistenza domiciliare eassistenza educativa), al fine di alleggerire il carico dei familiari. A chi si rivolge? Ai disabili con certificazione di handicap grave riconosciuta dalla ASL (ai sensi dell’art. 3 comma 3 della Legge 104/92), con reddito familiare non superiore a 70.000 euro annui lordi. Come si fa?
Annualmente la Regione Sardegna pubblica un bando cui viene data opportuna pubblicità; il modulo di domanda compilato con la richiesta di progettazione del piano personalizzato va presentata in busta chiusa all’Ufficio Protocollo Generale dei Comuni con la dicitura “contiene domanda ex L. 162/98” entro i termini stabiliti nel bando stesso. Viene quindi fissato unappuntamento per concordare l’ipotesi di progetto personalizzato in base alle esigenze del disabile e ai bisogni della famiglia stessa. I progetti,sottoscritti dagli interessati, vengono quindi trasmessi alla Regione, che predispone la graduatoria dei progetti finanziati con l’indicazione dell’importo erogabile. Spetta poi alla famiglia scegliere la modalità di gestione dell’intervento, che può essere: - diretta (il Comune si fa carico della scelta degli operatori)- indiretta (il beneficiario stesso o la sua famiglia scelgono l’operatore). Nel primo caso (gestione diretta) il Comune effettua direttamente i pagamenti agli operatori. Nel secondo caso (gestione indiretta) la famiglia anticipa i pagamenti all’operatore, e tramite le ricevute delle somme versate viene poi rimborsata.
Quindi le famiglie possono scegliere se dare loro l'assistenza o assumere personale a loro scelta. Questo farebbe molto risparmiare un disabile in rsa costa anche piu' di 4000 euro al mese, e chi ci lavora guadagna non molto. Questo tipo di assistenza si chiama assistenza indiretta, ed e' quella proposta da Raffaele Pennacchio, medico malato di Sla, morto poco tempo fa a Roma dopo una manifestazione e dopo aver chiesto un colloquio con la Lorenzin (ministro della Salute), che ha atteso un giorno e una notte prima di riceverlo e mai lo ha ricevuto...
Credo,conclude il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati, che questa sia una legge e una scelta di civiltà, che genera comunque risparmi per la Regione, e che non può essere più disattesa o posticipata, per il bene dei cittadini già sofferenti e per le Loro famiglie.
Genova,28.12.2013

mercoledì 27 novembre 2013

Referendum Abrogativo legge chiudi Tribunali. Marco Melgrati, delegato per la Liguria, convocato a Roma.

Il Presidente del gruppo di Forza Italia Marco Melgrati, delegato per la Regione Liguria è stato convocato domani mattina, giovedì 28 novembre, insieme ai delegati delle altre regioni aderenti, Abruzzo,Basilicata, Calabria, Puglia, Marche, Friuli, Campania, e Piemonte presso la Corte di Cassazione a Roma per comunicazioni urgenti in relazione al Referendum abrogativo legge chiudi Tribunali.
L'ufficio preposto della Cassazione, presieduto dal giudice Corrado Carnevale, ha infatti dichiarato l'ammissibilità del referendum chiesto dai nove Consigli regionali per abrogare la riforma della geografia giudiziaria che ha tagliato mille tribunali, entrata in vigore il 13 settembre scorso.
“Il passo in avanti della richiesta referendaria – dichiara Marco Melgrati - segna un punto a favore dei territori penalizzati da una classe politica poco attenta ai reali interessi dei territori e delle popolazioni. E’ giusto risparmiare in tempi difficili ma così come è concepito – prosegue Melgrati - il provvedimento non ha alcun senso: in alcuni casi siamo ai limiti della sospensione del servizio ai cittadini e non vi è alcun beneficio in termine di risparmio di risorse economiche. L’ennesima dimostrazione di quanto la politica a livello nazionale sia sempre più distante dalle esigenze del territorio”


Genova 27 novembre 2013

Regione: cartolarizzazione del plesso loanese Marino Piemontese e la Rsa di Alassio.

Ipotesi di creazione alloggi a canone moderato ad Alassio.

Marco Melgrati, capogruppo Forza Italia,presenta interrogazione urgente e dichiara: “ se la Rsa ad Alassio non tornerà più si può cambiare la destinazione d’uso del 10% del volume all’ex Ospedale di Alassio per realizzare alloggi di  social housing”

“Ho presentato un interrogazione urgente per sapere, visto il recente voto delle commissioni II e VI sul cambio di destinazione d’uso del plesso loanese del Marino Piemontese, che dal 60% di volume a destinazione Edilizia Convenzionata, è passato al 60% di Socialhousing, alloggi a canone fortemente calmierato, se è intenzione dell’amministrazione regionale  di, una volta realizzata la struttura, riportare la R.s.a. ad Alassio, rinunciando alle economie di scala che la nuova location presso l’istituto Trincheri di Albenga comporta o se si può ipotizzare, vista la recentissima esperienza loanese del Marino Piemontese, di convertire i 450 metri dedicati a RSA ad Alassio in Social housing,dedicando quindi 7 alloggi di taglio medio di 65 mq. alle esigenze dell’edilizia sociale e delle famiglie alassine in difficoltà”. Lo fa sapere il consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Melgrati che continua: “visto  che nella scheda allegata alla proposta di Legge sulla Valorizzazione dell’Ospedale Val d’Olivo di Alassio e della annessa palazzina ex Dialisi, dove sono previsti il cambio di destinazione d’uso in Alloggi di lusso e la successiva asta per la vendita degli immobili, è stata riservata una quota pari al 10% circa (450 mq.) per la realizzazione, a carico di chi acquisirà l’operazione, ma in proprietà al Comune di Alassio, di uno spazio attrezzato per R.s.a. (residenza sanitaria per lungodegenti), ieri trasferita presso il quarto piano dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga e oggi spostata presso l’Istituto Trincheri di Albenga. Dopo la chiusura della R.s.a. di Alassio, per cartolarizzare l’Ospedale di Alassio e il plesso della Dialisi, per fare cassa per coprire il disavanzo della Sanità Pubblica della Regione Liguria c’è stato il trasferimento dalla sede di Alassio della R.s.a. all’Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga prima e alla struttura comunale di Albenga dell’Istituto Trincheri poi.
Il problema è che non è stata stipulata una convenzione preventiva tra il Comune di Alassio, la Regione Liguria e l’Asl n. 2 Savonese tesa a impegnare la Regione e quindi l’A.s.l.n. 2 Savonese, una volta realizzato il plesso a destinazione R.s.a., a riportare ad Alassio la  R.s.a.stessa  la quale dovrebbe rimanere nella disponibilità, se non addirittura nella proprietà dell’amministrazione alassina”.

“La questione è che in questi termini credo che sarà difficile ipotizzare, per continuità territoriale e vicinanza del Trincheri all’Ospedale di Albenga, e per questioni legate al risparmio economico, che l’Asl trasferisca ad Alassio nuovamente la Rsa,e questo desta non poche preoccupazioni. Se poi aggiungiamo il fatto che l’operazione in social housing prevista e finanziata parzialmente dalla Regione nel recente passato sul territorio del Comune di Alassio non è andata a buon fine per motivi legati alla tempistica di approvazione del progetto e alla gara d’appalto andata deserta, e alla penuria (o addirittura all’assenza) ad Alassio di alloggi di alloggi a canone moderato ha acuito il problema.
Alla luce di tutto ciò, quindi, ho deciso di chiedere spiegazioni precise alla Giunta regionale per capire come ci si intenda muovere e quali risposte si vogliano dare ai cittadini di questo territorio che verrebbero in qualche modo privati di un servizio essenziale ed indispensabile”, e comunque chiedere se è possibile, in caso di permanenza della RSA ad Albenga, in accordo con il Comune di Alassio, il cambio di destinazione d’uso di questa porzione da RSA in Social housing, con alloggi di proprietà del Comune da affittare a prezzo calmierato, conclude Marco Melgrati.



martedì 26 novembre 2013


lunedì 25 novembre 2013

Soccorso rosso della Regione al Sindaco Doria: Burlando, con il suo fido scudiero Vesco, intervengono per l’acquisto dei nuovi bus per Genova e a pagare sono tutti i cittadini della Liguria.

Melgrati, capogruppo Forza Italia, presenta interrogazione circa lo studio della Filse mai pervenuto che doveva essere propedeutico alla stesura della nuova legge sul Trasporto Pubblico Locale.

“Siamo pronti a presentare esposto-denuncia alla Corte dei Conti”.

Questa mattina il Capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati ha presentato un' interrogazione relativa allo studio della Filse mai pervenuto che doveva essere propedeutico alla stesura della nuova legge sul Trasporto Pubblico Locale.
Spiega Melgrati:  “ è vergognoso che venga commissionato uno studio che è costato circa 450.000 euro di denari dei cittadini e lo stesso studio sia diventato carta straccia perché quando e se sarà consegnato sarà oramai troppo tardi perchè la legge è già diventata realtà . Questo la dice lunga su il modus operandi della Giunta Burlando che continua ad affidare incarichi costosi che poi alla fine non portano alcun risultato concreto Attendiamo il risultato di questa interrogazione per sporgere esposto-denuncia alla Corte dei Conti circa l’operato della Giunta su questa vicenda”


“Oltre a questa interrogazione – continua il capogruppo di Forza Italia- stupiscono poi le affermazioni di questa mattina “excusatio non petita…” del Presidente Burlando che parla già della Agenzia regionale per il Trasporto pubblico locale dicendo che non diventerà un carrozzone, come invece tutti i Gruppi politici della Minoranza hanno evidenziato durante la discussione in Aula sulla legge sul trasporto pubblico locale. Grave da parte della amministrazione regionale non aver accolto l’emendamento delle Minoranze che chiedevano di ridurre dal 2% all’1% la quota destinata al’Agenzia. Già da oggi quindi annunciamo che il Gruppo di Forza Italia monitorerà con particolare attenzione sia le nomine di questa nuova struttura, che siamo vedrà certi premiati “trombati della politica di sinistra” e “amici degli amici”, ed il lavoro prodotto da questa Agenzia”.

“Particolare attenzione poi verrà dedicata anche nel controllo dell’operato dell’Osservatorio Regionale, che insieme all’Agenzia, dovrebbe avere un ruolo importante nel gestire questo passaggio.Il timore è che a rimetterci siano gli utenti che a fronte di carrozzoni inutili, che serviranno solo a sperperare i soldi dei liguri, si vedranno ridotti il servizio”, conclude Marco Melgrati.


Genova, 25/11/2013

CONVOCAZIONE COMMISSIONE CONSILIARE REGIONE LIGURIA II E VI IN SEDUTA CONGIUNTA OGGI ORE 9:15

Ordine del Giorno:


PAR: Programma delle alienazioni e valorizzazioni ai sensi dell'art. 29 - L.R. 37/2011 - Ex Ospedale Marino Piemontese in Loano (SV) - Proponenti ASL 2 e ARTE SV - Quinto stralcio bis. (Sul provvedimento si svolgerà l'audizione del Sindaco di Loano. Al termine la Commissione proseguirà i propri lavori con l’esame del provvedimento) Art 83,1 – Merito (Parere ai sensi dell’articolo 2, della l.r. 37/2011)

sabato 23 novembre 2013

Genova paralizzata dallo sciopero dell’AMT. Decretato il fallimento delle politiche del Trasporto Pubblico Locale di Regione e Comune di Genova, a guida “comunista! (Pd)…

Melgrati: bene abbiamo fatto come gruppo del P.d.L. a bocciare la legge sul trasporto pubblico locale, che non risolve i problemi e crea carrozzoni per gli “amici degli amici”.

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale interviene sulla vicenda dello sciopero AMT: il capoluogo è paralizzato; i cittadini inferociti; non sono state nemmeno garantite le fasce orarie “sensibili”, quelle che consentono ai lavoratori di utilizzare i mezzi per recarsi sul posto di lavoro, o agli studenti di andare e tornare da scuola. Il Sindaco Doria e la Sua giunta hanno fallito, e devono dare le dimissioni. Sono stati scavalcati a sinistra dalla piazza.Una piazza stanca di decenni di inefficienza, di clientelismo, di incapacità amministrativa sul trasporto pubblico locale e non solo, specialmente a Genova, con la governance degli uomini del Pd.
Lo dicono persino i quotidiani più schierati a sinistra. Infatti se la prendono con l’indifendibile Doria. Leggiamo: «Superato a sinistra dal suo stesso blocco sociale, sconfessato e contestato. Marco Doria a Genova come Sergio Cofferati a Bologna»; «storia dell’orrore» per la vicenda Amt in un altro articolo di fondo dal titolo«La città prostrata e il vuoto di potere». L’immagine del “marchese rosso” è ai minimi storici. È il momento di costruire un’alternativa politica.
La faccia con cui, Mario Tullo(Pd) in aula alla Camera si è rivolto al presidente di turno della Camera parlando di «atti che rasentano l’eversione» che rendono impossibile al consiglio comunale di Genova di riunirsi e al sindaco Doria di lavorare, ha del ridicolo. Così tanto, che la stessa presidente Sereni (Pd) ha invitato Tullo a presentare un’interrogazione se ha elementi da rilevare. Ciò che invece è molto grave è che l’onorevole Tullo chieda a questore e prefetto di consentire il corretto svolgimento del consiglio comunale genovese, quando sono l’immobilismo e l’incapacità del sindaco Doria ad aver fatto esplodere la vicenda Amt che è ancora una volta l’esempio di come la sinistra evochi mostri che poi si dimostra incapace di tenere a bada. E dell’intervento populista del comico-guitto Grillo, che soffia sul fuoco su tutti i temi senza fornire uno straccio di soluzione credibile, vogliamo parlare?
Gravi anche le responsabilità di Burlando e Compagni. Bene ha fatto il P.d.L. a votare contro alla legge sul Trasporto Pubblico Locale, una legge dettata dalla paura, dalla fretta di poter dire ai sindacati di aver fatto qualcosa. Dopo anni di rinvii e di perdita di tempo la Giunta Burlando attraverso l’Assessore Vesco ha presentato e fatto approvare una legge sul trasporto pubblico locale che a nostro avviso non affronta in modo adeguato il problema, non mostra soluzioni, non offre garanzie ai tanti lavoratori e non assicura l’efficienza del servizio a favore degli utenti. Un  provvedimento sta già costando migliaia di euro ai cittadini perché è stato previsto l’affidamento di uno studio propedeutico dell’importo di 440 mila euro che doveva produrre un parere preventivo alla legge per spiegare la bontà o meno della stessa, parere che ad oggi non è ancora arrivato e nonostante ciò la Giunta di centro-sinistra ha voluto portarela legge in approvazione in Consiglio regionale.  Che dire poi dell’istituzione di una Agenzia regionale sul trasporto che assorbirà il 2% del budget del trasporto pubblico locale. La domanda è quale uso verrà fatto di queste risorse destinate all’Agenzia, che non sono assolutamente poche: non vorremmo che diventasse l’ennesimo carrozzone utile solo ad affidare consulenze. E dell’Osservatorio Regionale, insieme all’Agenzia un’altra “invenzione” per sistemare trombati della politica e“amici degli amici” Il timore è che a rimetterci siano gli utenti ed in particolare gli abitanti dell’entroterra che verrà sacrificato in nome di logiche che non tengono in considerazione la complessità morfologica della nostra regione”. A pochi giorni dall’approvazione della Legge sul Trasporto Pubblico Locale si sono avverate con questi sviluppi le nostra previsioni, che vedevano questa proposta legislativa priva di programmazione e che è solo un intervento spot incapace di individuare le vere criticità del trasporto ligure: ovvero le questioni legate all’azienda AMT di Genova, da sempre gestita dalla sinistra con politiche scellerate e che negli anni hanno solo portato ad un accumulo di gravissime problematiche economiche. Il problema è che questa legge non dice nulla e votarla sarebbe stato come affidare una delega in bianco a persone che hanno evidentemente dimostrato la loro incapacità gestionale e inadeguatezza.
Genova, 23.11.2013

giovedì 21 novembre 2013

Regione: sollecitata l’approvazione della proposta di legge del Popolo della Libertà , primo firmatario Matteo Rosso, sulla cancellazione della tassa di ispezione degli apparecchi radiologici .

Melgrati e Rosso presentano interrogazione sulla tassa di concessione regionale per le apparecchiature radiologiche


 “La Regione Liguria sta facendo cassa e ha rispolverato una vecchia tassa sugli apparecchi di radioterapia e radium terapia stabilita con un Regio decreto del 1934, il numero 1265, inviando lettere a tutti gli studi medici in possesso di questo tipo di apparecchiatura creando non poco scompiglio e disappunto tra tutti gli operatori del settore che hanno inondato i nostri uffici di segnalazioni” Lo fanno sapere i consiglieri regionali di Forza Italia Marco Melgrati, capogruppo di Forza Italia e Matteo Rosso, medico e vice presidente della commissione sanità della Regione,  che spiegano “stiamo parlando di una tassa rispetto alla quale diverse regioni italiane,sollecitate dalle associazioni di categoria, hanno disapplicato con apposito provvedimento così come è stato previsto dal decreto legislativo n.446/1997 che riconosceva alle Regioni a Statuto Ordinario la facoltà di non applicare la tassa in questione. Infatti nel passaggio delle funzioni dallo Stato centrale alle Regioni oltre alle deleghe, in questo caso parliamo di quella alla sanità,anche il gettito delle tasse di concessione è diventato di diretta competenza regionale con la relativa facoltà di eliminare questo odioso balzello”.

“Le segnalazioni che ci stanno arrivando – continuano i due consiglieri regionali di Forza Italia - sono di operatori del settore, stiamo parlando di titolari di gabinetti medici e ambulatoriali in generale in possesso di questa attrezzatura, che non hanno mai ricevuto fino ad oggi alcuna segnalazione in merito a questo pagamento che oggi invece viene richiesto dalla Regione, con tanto di lettera, che indica anche il pagamento: 278,89 per apparecchi di tensione uguale o superiore a 100.000 volt mentre per quelli di tensione inferiore la tassa ammonta ad euro 113,62”.

Secondo Melgrati e Rosso un fatto grave “certo questo comportamento non va incontro alle problematiche di chi sta già vivendo oggi una crisi pesantissima e fa fatica a portare avanti la propria attività e che subisce una pressione fiscale che oramai è al 60% . In quest’ottica abbiamo attivato un azione forte in Regione per fare in modo che questo odioso balzello venga eliminato, così come hanno fatto tante regioni.  Non solo abbiamo presentato un interrogazione urgente su questa questione ma abbiamo sollecitato in ufficio di presidenza la veloce prosecuzione dell’iter della proposta di legge del Popolo della Libertà, primo firmatario Matteo Rosso, che stabilisce la cancellazione della tassa di ispezione degli apparecchi radiologici”.

“Dal presidente della II Commissione Oliveri abbiamo avuto assicurazioni in Upi dell’inserimento a calendario di questa legge entro la fine dell’anno, in maniera che se fosse approvata si eviterebbe il pagamento della tassa per il prossimo anno 2014. Con il nostro documento chiediamo alla Giunta regionale di accogliere la proposta di legge che dispone la cancellazione di questa tassa e vogliamo sapere come mai a distanza di tantissimi anni, questo che era un balzello di fatto eliminato perché iniquo ed privo di alcun fondamento è stato rispolverato dalla Regione Liguria, che in questo modo non fa altro che pesare ulteriormente sulle spalle dei contribuenti liguri già fortemente tartassati”, concludono Marco Melgrati e Matteo Rosso.

Genova, 20/11/2013

mercoledì 20 novembre 2013



martedì 19 novembre 2013

Regione/Sanità: discussa interrogazione del capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati

sui disservizi in merito al depotenziamento dell’ambulatorio di Terapia del Dolore presso l’Ospedale di Albenga.

“Nessuna risposta esaustiva da parte dell’Assessore Montaldo”.

Discussa questa mattina l’interrogazione del consigliere regionale e capogruppo in Regione di Forza Italia Marco Melgrati che ha chiesto spiegazioni in merito ai disagi e disservizi subiti dai pazienti relativamente al funzionamento dell’Ambulatorio di Terapia del Dolore dell’Ospedale di Albenga. Spiega il consigliere regionale: “ a causa della carenza di personale, da gennaio del 2013 sono venuti a mancare due anestesisti, uno per malattia prolungata ed un altro per trasferimento, presso l’Ospedale di Albenga,  per non chiudere una delle due sale operatori e si è stati costretti a ridimensionare il servizio ambulatoriale di Terapia del Dolore. Questo ha causato non pochi problemi per i pazienti che sono stati dirottati, per quanto riguarda l’attività non programmata, presso l’Ospedale del Santa Corona”.

“ Il fatto è che a seguito di questo ridimensionamento – continua Melgrati - non poche sono state le segnalazioni da parte di pazienti che hanno vissuto momenti di gravi disagi a partire dalla denuncia di una paziente affetta da ernia discale dolorosa ischemica che è stata dirottata al Santa Corona ed alla quale è stato comunicato che avrebbe potuto essere visitata solo ad agosto 2013:stiamo parlando di una paziente il cui problema era risalente ai primi giorni di giugno 2013. Un fatto grave a mio parere perché le persone tormentate dal dolore non possono aspettare e sono costrette, come nel caso specifico della paziente, a rivolgersi all’anestesista privato con esborsi di denaro importanti e pesanti”.

Il capogruppo di Forza Italia in regione si dice insoddisfatto della risposta ricevuta dall’Assessore alla sanità in Aula questa mattina e precisa: “Montaldo replicando alla mia interrogazione ha comunicato che è stata accolta la deroga per l’assunzione presso l’Ospedale di Albenga di un anestesista in sostituzione di quello trasferito ma non ha fatto sapere niente in merito ad un altro problema che con il documento discusso in consiglio regionale ho portato all’attenzione dell’assemblea legislativa e cioè se è intenzione dell’amministrazione regionale reinvestire i risparmi derivanti dalle fughe dei pazienti, che il reparto privato di eccellenza di Chirurgia ortopedica del G.s.l. ha generato e quantificate per l’anno trascorso in un milione e mezzo di euro, nella sanità savonese per riportare il servizio pubblico su livelli di accettabilità”.

“Purtroppo ancora una volta Montaldo non è stato esaustivo nella sua risposta anzi si è ben guardato dal darmi informazioni precise e questo dimostra ancora una volta che non solo per quanto riguarda le politiche sanitarie la Giunta regionale naviga a vista, ma vi è l’intenzione di continuare quel percorso di depotenziamento della sanità savonese a vantaggio di quella genovese che da sempre è causa dei pesanti buchi nel bilancio regionale”, conclude Marco Melgrati.


Genova,19/11/2013

Pdl: scissione del gruppo regionale e creazione dei due nuovi schieramenti consiliari di Forza Italia e Nuovo Centro Destra

Melgrati/Scajola/Morgillo/Bagnasco/Gasco/Rosso:“contro la politica della sinistra, lacrime, tasse e sangue, rinasce la nuova Forza Italia”.


Dopola seduta del Consiglio regionale di questa mattina si è riunito il Gruppo regionale del Pdl ed è stato deciso all’unanimità dei presenti di costituire i Gruppi di Forza Italia e di Nuovo Centro Destra. In Forza Italia confluiscono i consiglieri regionali Marco Melgrati, Marco Scajola, Luigi Morgillo, Roberto Bagnasco, Roberta Gasco e Matteo Rosso. Marco Melgrati continuerà ad essere il Capogruppo di Forza Italia con Marco Scajola, vice capogruppo. Spiega Melgrati:“ la nuova Forza Italia si rifarà alle tesi ed al documento votato all’unanimità a Roma sabato 16 novembre dal Consiglio Nazionale del Popolo della Libertà, dove erano presenti tutti gli aderenti del nuovo Gruppo. Per motivi di correttezza organizzativa ed amministrativa e per non impedire la funzionalità dell’Ente gli adempimenti amministrativi sono rinviati all’approvazione della sessione di bilancio”.

“Siamo convinti che questo passaggio sarà foriero di nuova linfa nel nostro partito che porrà al centro della sua agenda politica una dura battaglia contro il malcostume della sinistra di fare dell’aumento della pressione fiscale, ad ogni livello istituzionale, la sua ricetta per ripianare le casse degli entipubblici. Noi invece crediamo che per rilanciare il nostro paese e la nostra regione oggi più che mai sia indispensabile mettere in campo strumenti in grado di assecondare e sostenere lo sviluppo del nostro tessuto imprenditoriale formato principalmente dalle piccole e medi imprese”, conclude Marco Melgrati.

Fondato ieri sera un nuovo Club di Forza Italia a Pietra Ligure

Melgrati: “dopo il club di Alassio, ecco il secondo di una lunga serie in Provincia di Savona”.

Ieri sera, alla presenza del Presidente del Gruppo Consiliare del P.d.L – Forza Italia . in Regione Liguria Marco Melgrati, si è riunito il primo nucleo di 10 persone che ha fondato il club di Forza Italia di Pietra Ligure. Spiega Melgrati: “dopo l’iniezione di fiducia che le parole del Presidente Silvio Berlusconi ci hanno dato nel Suo intervento al Consiglio Nazionale di sabato scorso a Roma, e dopo che già ad Alassio si era riunito il primo Club di Forza Italia in provincia di Savona, ieri sera un gruppo di 10 persone hanno dato vita al club di Forza Italia di Pietra Ligure. Nell’ottica di perseguire quelle finalità indicate dal Presidente Silvio Berlusconi, cioè il ritorno all’impegno sul territorio e alla partecipazione, questa iniziativa, che non è che la prima (o la seconda, se si considera Alassio) è un segnale che fa ben sperare”.

“A Pietra Ligure - continua l’esponente del PdL - Forza Italia -  città che andrà al voto amministrativo in primavera, dopo una parentesi di 10 anni con una giunta “mista”, che ha visto la partecipazione di esponenti di destra e di sinistra, questo può rappresentare il segnale di un cambiamento, nell’ottica di una maggior chiarezza politico-amministrativa, in una città da sempre a maggioranza moderata di centro-destra. Questo non è che un inizio che fa ben sperare e che mi auguro sarà presto imitato in tutte le città e i paesi della provincia di Savona e non solo.Ho visto persone motivate, pronte a nuovamente impegnarsi, nello spirito che ha animato il movimento nel 1994, e che sta rinascendo, con più forza e più entusiasmo di prima, nel segno del nostro Leader nazionale Silvio Berlusconi”.

“Credo che le file del movimento e dei club, ad Alassio come a Pietra Ligure e in tutta la provincia, andranno presto ad ingrossarsi di persone che nuovamente hanno voglia di partecipare e di “metterci la faccia”, e soprattutto di testimoniare il proprio impegno e la fede negli ideali che avevano visto nascere Forza Italia come baluardo contro la sinistra. Questo è importate anche in vista delle imminenti Elezioni europee dove saremo impegnati per, ed i circoli saranno in campo anche per lavorare in questa direzione, portare risultati che consentano l’affermazione di Forza Italia in termini di voti anche in Liguria perché dobbiamo pensare che oggi gran parte delle decisioni vengono prese e Bruxelles e noi dobbiamo impegnarci a sostenere e far eleggere una persona che abbia le qualità per portare avanti le istanze del territorio in maniera concreta. Come ha detto a Roma sabato Silvio Berlusconi, conclude Melgrati, “dobbiamo ricominciare a lavorare sul territorio e dobbiamo ritornare a quello che facemmo nei primi tre anni di Forza Italia, dobbiamo ritornare ai club; torniamo a “Forza Italia perché noi siamo degli inguaribili ottimisti e ci riproviamo ancora, perché vogliamo una nuova primavera per Forza Italia, una resurrezione di un nome che abbiamo dentro il cuore”. Anche noi, come il nostro Leader, siamo qui, restiamo qui, non molliamo!”, conclude Marco Melgrati.



Genova, 19/11/2013

Oggi in Assemblea Legislativa

Questa mattina durante il Consiglio Regionale verranno discusse le mie interrogazioni sull'ambulatorio di Terapia del dolore" presso l'ospedale di Albenga, sull'emergenza sanità al "Santa Corona" e all'ospedale di Albenga, sull'occupazione abusiva dell'ex ospedale "Val d'Olivo" di Alassio di proprietà della Regione Liguria e sulla normativa regionale concernente il bollo per i veicoli storici di cui sono cofirmatario.

lunedì 18 novembre 2013

Regione/Varco Orco Feglino da e per Imperia: lo chiede il capogruppo del Pdl Marco Melgrati, raccogliendo le segnalazioni dei cittadini, che presenta un interrogazione urgente.

“Un intervento necessario vista la grande affluenza di turisti”.

“Su sollecitazione della popolazione finalese ho presentato un interrogazione in Regione per chiedere all’Assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita  se è intenzione dell’amministrazione regionale  insistere presso la Direzione di Autostrada dei Fiori per realizzare un uscita ed  entrata meccanizzata a Orco Feglino per chi percorre il tratto autostradale proveniente da Ventimiglia”. Lo fa sapere il Capogruppo del Pdl in Regione Marco Melgrati che spiega:“ in molti mi hanno segnalato questa forte esigenza dettata dal fatto che la zona è fortemente frequentata da turisti anche sportivi visto che in quell’area insistono palestre di roccia del Finalese che attraggono moltissimi appassionati”.

“L’idea è venuta anche a seguito della presentazione nei giorni scorsi della decisionedi intervenire per la ristrutturazione del casello di Finale Ligure. Non basta questo tipo di intervento, serve anche ragionare sul varo di Orco Feglino che ad oggi è privo di accessi da e per Imperia strutturando così le azioni in maniera intelligente. Stiamo parlando infatti di una zona molto frequentata soprattutto nella bella stagione e che necessità di una rivisitazione organica in grado di assicurare collegamenti efficaci e non come al solito intasamenti che congestionano la circolazione rendendo queste aree difficilmente raggiungibili”.

“Chiedo un impegno preciso – conclude Melgrati – e nello stesso tempo monitorerò l’evolversi della situazione anche sul Casello di Finale ligure che rappresenta anch’esso uno snodo strategico per il territorio. Mi auguro che le mie richieste, che sono quelle della cittadinanza locale, vengano accolte e si proceda in un percorso di ammodernamento delle infrastrutture viarie della nostra regione che oramai è diventato indispensabile”. 


Genova, 18/11/2013

Oggi pomeriggio alle ore 18 il Presidente del Gruppo P.d.L. Marco Melgrati a Telenord intervistato da Davide Lentini...

... sugli effetti del Consiglio Nazionale di sabato sulla politica di centro-destra, il passaggio da Popolo della Libertà  a Forza Italia, la creazione dei Club di Forza Italia, i possibili scenari nazionali, con l'uscita di Forza Italia dal Governo, e regionali, con la possibile formazione del nuovo gruppo regionale Alfaniano con Garibaldi, Rocca e Saso...

Ancora problemi sui tester per i diabetici. Presentata dal capogruppo del P.d.L. Marco Melgrati e da Matteo Rosso, vice-Presidente della Commissione Sanità, una Interrogazione Urgente.

"Non si può risparmiare sui presidi di base nella cura dei diabetici"


Melgrati e Rosso: differenze fino al 30% tra un prelievo e l’altro. Ci chiediamo  se, come e dove (in Corea?) vengono svolte le verifiche di funzionalità di questi presidi per i diabetici? Ma non si potevano provare prima di metterle in circolazione? E pensare che già a dicembre avevamo segnalato questo problema.
Melgrati e Rosso accolgono l’appello diffuso sui media, in particolare su PRIMOCANALE, da una paziente di Genova affetta da diabete, e tornano su un argomento che era già stato sotto i riflettori al momento del risultato della gara, quando alla fine dello scorso anno era stata sospesa per 40 giorni la distribuzione dei test di verifica, per valutare alcuni aspetti fondamentali quali, ad esempio, il confronto con il produttore per risolvere problemi inerenti il prodotto, come il software in coreano, il sito solo in inglese, la mancanza di un numero verde e la dolorosità delle lancette in particolare quelle pediatriche.
Anche in seguito all’interessamento congiunto dell’allora Presidente della Commissione Regionale Sanità Stefano Quaini e del vice-Presidente Matteo Rosso, dopo una discussione in Commissione, era stata trovata una mediazione importante che avrebbe consentito di salvaguardare i diritti dei pazienti, ma anche i criteri di sicurezza clinica che erano stati richiesti, garantendo la possibilità per il diabetologo di prescrivere anche altri strumenti al di là di quelli previsti dalla gara, che possano essere maggiormente adatti al singolo paziente.
Siamo da capo: la signora Annamaria abita a Marassi, che da anni soffre di diabete, denuncia:“tre punture al giorno per spillare una goccia di sangue e analizzare i valori della glicemia: se è troppo alta, bisogna iniettarsi l'insulina. Un calvario quotidiano che da alcuni mesi è ancora più difficile: le nuove macchinette infatti funzionano male.Abbiamo fatto una prova confrontando la glicemia dello stesso prelievo di sangue con un esame alla Asl,uno sulla vecchia macchinetta e uno sulla nuova: i risultati sono stati 100, 117 e 137", racconta Annamaria. Insomma: una differenza del 30%,che in alcuni casi può voler dire farsi o non farsi l'iniezione di insulina;"dicevano che era un problema di taratura, ma anche dopo la sostituzione,continua a funzionare male, e non sono l'unica ad avere questi problemi, tanti altri pazienti mugugnano", dice sempre Annamaria, che racconta: "Un medico mi ha detto di adattarmi all'apparecchio. Ma siamo noi malati che dobbiamo adattarci, o dovrebbe essere la macchinetta?"

La riduzione del rischio clinico, continuano i due esponenti del P.d.L., non solo deve essere garantita nell’ esclusivo interesse delle persone affette da diabete ma al contempo può consentire il contenimento della spesa sanitaria, perché abbattere il rischio clinico fornendo presidi qualitativamente efficaci vuole dire evitare l’ospedalizzazione dei pazienti e quindi costi ancora maggiori per la Sanità ligure. L’assessore ha il dovere di non dimenticarsi che è giusto procedere alla razionalizzazione della spesa sanitaria ma questo non può essere fatto sulla pelle dei pazienti, se si vogliono ridurre i costi è necessario intervenire su quelle sacche di sprechi che ancora sono molte nella Sanità. Dispiace che l’abbandono di Quaini abbia comportato un abbassamento della soglia di attenzione, nei riguardi di questo argomento e non solo, nella maggioranza di sinistra-centro della Regione. La qualità della vita sta anche nella qualità del servizio sanitario.
L’assessore Montaldo in risposta ha dichiarato che farà delle verifiche… ma noi diciamo: non era meglio farle prima per evitare disagi e controindicazioni ai pazienti?

domenica 17 novembre 2013

Burlando si preoccupi dei problemi del P.d. e della sua maggioranza in Regione, che non ha da dormire sonni tranquilli.

Non si preoccupi della “frattura” interna del P.d.L.


Melgrati: dopo le improvvide dichiarazioni e l’intervento a gamba tesa e improprio su Carige, Burlando, in un delirio di onnipotenza, si vuole occupare anche del P.d.L…. incredibile!


Leggo sui media ieri e ancora questa mattina con un cinguettio su twitter le dichiarazioni di Burlando sulla spaccatura del P.d.L. Al di là del fatto che si dovrebbe preoccupare delle diverse anime del P.d., e della battaglia in corso tra la “vecchia guardia” (della quale anche lui fa parte, ma forse non se ne rende conto) e Renzi, anche se tenta di  riciclarsi diventando un renziano della“terza ora”, non si preoccupi dei problemi, se esistono del P.d.L.. Stupisce che il “rottamatore” consideri Burlando una risorsa….allora predica bene (si fa per dire) e razzola male…
La nuova forza politica nata ieri con il nome di Forza Italia, vecchio come logo ma rinnovato nello spirito, che recupera l’entusiasmo del Popolo dei Moderati del 1994, si porrà di certo fuori dal governo di larghe intese.
Stia certo Burlando che da oggi in poi il governo Regionale non avrà più l’alibi e la copertura delle “larghe intese”, e quello che produrrà il Governo nazionale sarà piena responsabilità del partito egemone,quel Partito Democratico che sorregge Letta, insieme ai centristi (anch’essi a pezzi) e agli scissionisti del P.d.L..
E può stare tranquillo che l’opposizione sarà ancora più dura, sia in Regione che a Roma, per evidenziare l’incapacità della sinistra di risolvere i problemi del paese.
Non si preoccupi dei nostri problemi… guardi i Suoi che ne ha d’avanzo….


sabato 16 novembre 2013

Scissione nel centrodestra: la maggioranza dei liguri si schiera con Berlusconi e Forza Italia


Forza Italia a Roma
 Tranne un esiguo numero di scissionisti, questa mattina a Roma i liguri ex Pdl erano praticamente tutti al fianco di Silvio Berlusconi che ha ridato vita a Forza Italia. Un ritorno alle origini che in Liguria ha trovato ampio consenso. All’avvenimento hanno risposto presente i consiglieri regionali Marco Melgrati, Matteo Rosso, Roberto Bagnasco, Marco Scajola, Luigi Morgillo e Roberta Gasco.
C’erano il presidente della provincia di Savona Angelo Vaccarezza e quello di Imperia Luigi Sappa. C’erano Claudio Scajola, Sandro Biasotti, e i due parlamentari non liguri ma fatti eleggere dal Pdl in Liguria Lainati e Minzolini. Con Berlusconi si sono schierati anche il coordinatore provinciale del Pdl Barci e la consigliera comunale Lilli Lauro. Come delegato dalla Liguria c’era anche l’ex An Giorgio Bornacin, che ha scelto di non aderire a Fratelli d’Italia ma di restare con Berlusconi.
Gli assenti, che dovrebbero aver aderito tutti alla mozione Alfano, sono l’ex senatore Gigi Grillo, Alessio Saso, Gino Garibaldi e Franco Rocca. Il nuovo partito si dovrebbe chiamare “Nuovo centrodestra”, anche se il marchio sarebbe stato depositato nel 2011 da Italo Bocchino.
Berlusconi, forte del sostegno del 75% degli ex Pdl a livello nazionale, ha parlato per più di due ore spaziando da temi della giustizia a quello della legge elettorale, dall’economia alle politiche dell’Ue. Si è detto “addolorato” per lo strappo, ma non sembra intenzionato a volere la rottura con gli ex alleati, che saranno invece trattati alla stregua degli altri partiti del centrodestra.
Rispetto ad Alfano ha detto: “Cos’è successo? Ci sono state delle differenze non su programmi e valori, ma delle distanze tra singole persone, si è creata un’atmosfera grigia si sono ricorse le agenzie dell’uno e dell’altro schieramento, si è formata una situazione che non rendeva, a loro giudizio, di poter continuare pacificamente in un lavoro comune”.
Oltre ai politici in foto, la delegazione ligure era rappresentata dall’ex ministro Claudio Scajola, Susi De Martini europarlamentare del Pdl, Giacomo Gatti vicecoordinatore provinciale Pdl della spezia membro della direzione nazionale, Gianni Barci coordinatore metropolitano di Genova, Egle De Ferrari coordinatore giovani Pdl Liguria.


venerdì 15 novembre 2013

Domani il Presidente del Gruppo P.d.L. Regione Liguria parteciperà come Delegato al Consiglio Nazionale del Popolo della Libertà

Sabato 16 novembre, ore 10 Auditorium del Palazzo dei Congressi, Roma. 

Con il Presidente Silvio Berlusconi... SEMPRE!!!!



Interrogazione a risposta immediata del consigliere regionale Marco Melgrati su tempi di attesa per l’assistenza residenziale ad anziani non autosufficienti


Trascrizione dell'Interrogazione, risposta dell'Assessore Montaldo e replica di Melgrati

Monteleone: Do la parola al consigliere Melgrati per l’illustrazione dell’interrogazione.

MELGRATI
. Signor Presidente, signori Consiglieri,l’assistenza residenziale ai soggetti anziani non autosufficienti in possesso,pertanto, dei necessari requisiti sanitari, rientra nell’ambito dei livelliessenziali di assistenza definiti dalla normativa vigente (ricordo, per fare unesempio, il DPCM 29 novembre 2001).
E’ stato rilevato che, sulterritorio regionale, i tempi di inserimento nelle strutture residenzialiaccreditate con il Servizio sanitario regionale sono estremamente lunghi: oltredue anni di attesa dalla presentazione della domanda. Questo è grave!

Ritengo che tali tempi di attesa rendano di fatto non rispettato il dovere istituzionale di fornire prestazioni ritenute essenziali dal legislatore e sovvenzionate nell’ambito del finanziamento sanitario; infatti, un bisogno sanitario ritenuto essenziale trova risposta solo dopo anni dalla presentazione della domanda con il relativo decesso di molti assistiti prima di vedere accolta l’istanza di assistenza.

Comprendo le difficoltà di bilanciodel Servizio sanitario regionale, tuttavia ritengo che la citata carenza nonsia da attribuire ad una riduzione dei finanziamenti quanto piuttosto ad unacriticabile ripartizione delle risorse finanziarie disponibili: critica che,fin troppo spesso, vi muoviamo.

Ritengo sia necessario, a frontedella situazione descritta, richiedere a tutti i Direttori generali delleAziende Sanitarie locali i dati relativi alle liste di attesa per usufruiredell’assistenza residenziale in regime di accreditamento da parte delle personeanziane non autosufficienti. È una questione di cui ha parlato anche ilMinistro Lorenzin quando è stata in visita a Genova; credo ne abbia discussoanche con l’Assessore e non solo con i componenti del Gruppo PDL.

A fronte di tali circostanze, èdoveroso garantire a tutti i cittadini e ai soggetti coinvolti quantomeno latrasparenza in merito alla situazione esistente.

Per i motivi sopra esposti,interrogo il Presidente e l’Assessore competente per sapere se intendano fornire direttive a tutte le Aziende Sanitarie Locali affinché pubblichino presso le sedi distrettuali e i vari sportelli della A.S.L. (CUP, Sportellointegrato socio-sanitario e via elencando) i dati relativi alle liste di attesaper l’inserimento presso le Strutture residenziali accreditate - ovviamente inregime di accreditamento con il Servizio sanitario regionale - dei pazientianziani non autosufficienti e, in particolare, i dati relativi alla data dipresentazione della domanda, alla data di riconoscimento dei requisiti sanitariper il diritto a tale forma di assistenza e alla data di inserimento nelleliste d’attesa.

Interrogo per sapere se vi èintenzione di fornire una direttiva a tutte le Aziende Sanitarie Localiaffinché provvedano ad aggiornare mensilmente la pubblicazione delle suddette listedi attesa; se vi è intenzione di garantire, in ordine alla pubblicazione ditali dati, l’assoluto rispetto della “privacy”, eliminando, a tal proposito,dati sensibili identificativi e attribuendo ad ogni assistito in lista d’attesacodici personali univoci e permanenti tali da garantire la confrontabilità neltempo e i cui riferimenti siano conosciuti solo dai diretti interessati; dare,altresì, indicazione affinché tali elenchi vengano inviati mensilmente allesedi territoriali e a quelle regionali del Tribunale per i Diritti del malato,della Confederazione dei Centri liguri per la Tutela dei Diritti del malato e Associazionisimilari, nonché alle Associazioni di categoria delle Strutture accreditate perl’assistenza socio-sanitaria.

Assessore, Lei ci chiede di fornire alcuni suggerimenti; questa volta vi abbiamo provveduto e attendiamo le risposte.


PRESIDENTE.Do la parola all’assessore Montaldo, che risponde a nome della Giunta.


MONTALDO –Assessore alla Salute.

Signor Presidente, signori Consiglieri,il problema che il consigliere Melgrati ha posto all’attenzione del Consiglio èsicuramente fondato.

Voglio ricordare che, negli anni precedential 2010, nonostante le difficoltà che attraversava la nostra Regione perl’inserimento nel regime di accompagnamento e nell’attuazione del Piano dirientro dal disavanzo cospicuo che aveva interessato gli anni 2004, 2005 e2006, abbiamo aumentato i convenzionamenti delle Strutture, soprattutto per glianziani, ma anche per disabili, tossicodipendenti e persone affette da problemidi salute mentale, di un numero molto significativo vicino alle 2.000 unità.

Dopodiché, nel 2010, a fronte della riduzione del nostro finanziamento, proprio in ragione del misconoscimento della pesatura della quota anziani caratteristica della nostra regione, abbiamo dovuto fermare tale livello di convenzionamento; pertanto, le liste d’attesa sono nuovamente iniziate. È stata avviata una discussione anche con alcune Associazioniche organizzano i gestori della residenzialità per anziani per quanto concernel’obbligatorietà di inserimento delle persone in lista d’attesa.

A tal proposito, vi sonopronunciamenti ai quali dobbiamo fare riferimento.  Il diritto alla salute, previsto dall’articolo 32 dellaCostituzione, è finanziariamente condizionato, come ha precisato la CorteCostituzionale già nel lontano 1992 e con sentenze successive negli anni 2000,2005 e 2009; conseguentemente, l’adunanza plenaria del Consiglio di Stato,recependo la giurisprudenza costituzionale e raccogliendo gli esiti di copiosagiurisprudenza amministrativa, nella sentenza n. 3 del 2012 ha stabilito che itetti di spesa siano in via di principio legittimi, date le insopprimibiliesigenze di equilibrio finanziario e razionalizzazione della spesa pubblica eche, pertanto, il diritto alla salute, di cui all’articolo 32 dellaCostituzione, possa essere sottoposto a condizioni che ne armonizzino laprotezione con i vincoli finanziari.

Mi pare che tale affermazione, al di là della valenza giuridico-costituzionale e giurisprudenziale, per ciò che riguarda il Consiglio di Stato, corrisponda al più semplice buonsenso: se non vi sono risorse a disposizione, le iniziative non si possono portare avanti.

Pertanto, la natura del dirittofinanziariamente condizionato - che caratterizza il diritto alla salute - consentedi assicurare l’esercizio nei limiti delle disponibilità finanziarie purché nesia garantito il nucleo essenziale. Purtroppo, come sostenevo all’inizio, lascarsità di risorse finanziarie negli ultimi anni ha influito sull’inserimentodelle persone nelle Strutture residenziali e semiresidenziali, con conseguentecrescita delle liste e dei tempi di attesa.

A fronte di tale situazione, perquanto concerne la residenzialità abbiamo a disposizione, nella nostra regione,circa 6.000 posti, che ormai superano abbondantemente il numero dei posti lettoper acuti.

Offriamo, dunque, un servizio, al quale si aggiunge – e stiamo cercando di incrementarlo proprio perché è meno impegnativo anche a livello economico – il numero delle persone assistite domiciliarmente o attraverso il Fondo per la non autosufficienza; tale fondo ci consente di mantenere a casa queste persone che continuano ad essere circa 3.000. Ricordo che, le persone assistite dal Fondo per la non autosufficienza, eranocirca 6.000; il numero si è ridotto, nonostante il forte impegno economicodella Regione, quando è venuto meno il fondo nazionale, ormai qualche anno fa.

Credo che la questione vadaaffrontata – come stiamo cercando di fare – articolando le risposte: laresidenza “full-time”, la residenza diurna (che può rappresentare un appoggioper le famiglie) o addirittura la possibilità di forme diverse di assistenzadomiciliare, sia quella più sociale, magari sostenuta direttamente dai Comuni,sia quella relativa a contenuti sanitari.

Il consigliere Melgrati ha, inoltre,posto il problema della trasparenza delle liste d’attesa. Non solo accolgo taleproposta, ma vorrei dirLe, Consigliere, che, proprio nella consapevolezza chein questo momento di difficoltà le liste rappresentano uno strumentoineludibile che va so – con tutti i crismi della “privacy” – trasparente epubblico, si sta concludendo un lavoro al quale hanno partecipato gli espertidel Settore sociale, sanitario e, ovviamente, informatico.

Si tratta di un lavoro che cifornirà una lista unica valida per l’intero territorio regionale e che prevederà,quindi, l’utilizzazione di modalità e criteri di pubblicità e trasparenza.Chiunque chiederà di accedere o si troverà all’interno della lista, avendo giàpresentato la domanda da tempo, potrà verificare in qualsiasi momento laposizione della persona interessata. Ovviamente, si procederà garantendo ildiritto alla riservatezza previsto dalla legge.

L’aspetto maggiormente importanteritengo sia lo sforzo in atto per riconvertire l’offerta in modo da farcrescere l’assistenza domiciliare, piuttosto che quella residenziale.

 Nel mese di febbraio dell’anno scorso, abbiamo addirittura firmatoun accordo con le Associazioni di categoria dei gestori, il quale prevede che,per garantire l’occupazione di tali Strutture, laddove si debba procedere allariduzione, attraverso i tetti, del numero di accessi, si possano fornireservizi, anche di carattere domiciliare, da parte di queste strutture che possono,in parte, diversificare la propria attività ed offrire, quindi, anche unacondizione occupazionale ai dipendenti che, altrimenti, rischierebbero direstare fuori o di essere messi all’esterno della struttura.


PRESIDENTE.Do la parola al consigliere Melgrati per la replica quale proponente.


MELGRATI.Signor Presidente, signori Consiglieri, sono rimasto preoccupato finoall’ultima parte dell’intervento dell’Assessore; mi sembrava che stesseomettendo, nel discorso generale, la domanda precisa relativa alla formazionedelle liste.

Sono parzialmente, se non quasitotalmente, soddisfatto della risposta – questo Le permetterà di stappare unabottiglia di spumante italiano, considerato che non capita tutti i giorni – inquanto prima di tutto l’Assessore ha definito il problema posto da me e dalGruppo PDL (un problema fondato) e poi perché ha fornito una risposta positivanella formazione delle liste.

Invito l’Assessore, siccome la listasarà regionale, ad evidenziare il tutto, in quanto le attribuzioni e i postisono a livello provinciale. Magari chiedo se si può, tramite una sigla od unparametro, evidenziare nell’elenco regionale le diversificazioni per provincia.

Ritengo che il tema degli anziani edella loro assistenza è molto importante in quanto, per una regione come lanostra a forte prevalenza di anziani, forse una delle regioni “più anziane”d’Europa, è di stretta attualità e interessa quasi il 20 per cento dellapopolazione.

Credo che anche durante la visita aGenova del ministro Lorenzin e nei colloqui avuti con la stessa sia da Lei che danoi, si siano evidenziate due necessità: la prima è relativa all’assistenzadomiciliare agli anziani e al conseguente tentativo di recuperare, a talproposito, risorse dal Servizio sanitario regionale; infatti, un anzianoassistito a casa costa meno di un anziano assistito in una struttura e,soprattutto, la persona anziana sicuramente ha una vivibilità migliore nellapropria casa rispetto a quella in una struttura di qualsivoglia levatura egradevolezza.

L’altra necessità riguardal’attenzione che il ministro Lorenzin ha posto sulla pesatura degli anziani inLiguria: argomento che, per troppo tempo, da parte governativa, e comunque daparte della Conferenza Stato-Regioni, non ha avuto l’interesse o perlomeno quelpeso che merita la nostra regione.

La nostra non solo è la regione più anziana d’Europa, o una tra le più anziane, ma è quella che accoglie in inverno ed in estate un certo numero di anziani che vengono a trascorrere le loro vacanze, a svernare nelle nostre città balneari per sfuggire al freddo dell’inverno del Piemonte, della Lombardia e anche della Val d’Aosta.

Questa volta ringrazio l’Assessore,sempre pensando di non ringraziarlo altre volte, in quanto mi ha fornitorisposte esaurienti. Invito, quindi, l’Assessore a cercare di dare sempre risposteche siano soddisfacenti alle minoranze.


ALASSIOFUTURA: Albenga - Il capogruppo del PdL in Regione Liguria...

ALASSIOFUTURA: Albenga - Il capogruppo del PdL in Regione Liguria...: Da www.laStampa.it del 14 Novembre 2013

giovedì 14 novembre 2013

Referendum abrogativo chiusura tribunali, Melgrati scrive a Burlando

Il Capogruppo del Pdl Marco Melgrati scrive a Burlando, a nome del Gruppo, per chiedere che la questione venga portata all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni: “è necessario il coinvolgimento della conferenza Stato-Regione per costringere il Governo a rivedere il provvedimento sulla chiusura dei Tribunali minori ed evitare una consultazione referendaria costosa”

Il capogruppo del Pdl  in Regione Liguria Marco Melgrati ha scritto al Governatore Claudio Burlando alla luce dell’accettazione da parte della Corte di Cassazione dei quesiti referendari contro la legge taglia tribunali. Spiega l’esponente del Pdl: “ è necessario il coinvolgimento della conferenza Stato-Regione per costringere il Governo a rivedere il provvedimento sulla chiusura dei Tribunali minori (Chiavari e Sanremo) e delle sedi distaccate dei Tribunali (Sarzana, Albenga, Ventimiglia) e così evitare una consultazione referendaria costosa. Con la mia lettera quindi chiedo quindi a Burlando di portare in evidenza presso la Conferenza Stato Regioni questa questione e sensibilizzare il Governo a prendere atto di tale esigenza chiaramente espressa con l’iniziativa referendaria. A Roma è necessario venga avviato un percorso che individui delle soluzioni che scongiurino definitivamente prima ancora di arrivare al Referendum, la chiusura delle sedi dei Tribunali minori”.

“Il forte segnale –continua il Capogruppo del Pdl della Regione Liguria - partito dai territori e la vasta adesione delle amministrazioni regionali al referendum abrogativo del provvedimento del Governo “chiudi Tribunali” ritengo che sia, anche a nome del mio gruppo, decisamente importante.  Non può, infatti, il Governo ignorare la rivolta delle Amministrazioni Regionali contro una pessima riforma, che peraltro, non è stata mai condivisa nemmeno dal Parlamento. Le Regioni, benché non abbiano una competenza in materia di giustizia, non possono essere estranee alla dislocazione territoriale dei presidi giudiziari, in quanto hanno l'interesse che su tutto il territorio sia rispettato il principio della giustizia di prossimità. Tra l'altro, una revisione della riforma ed una conseguente migliore dislocazione del servizio giustizia potrebbero evitare la dispendiosa consultazione popolare”.

“Le Regioni, e quindi anche la Liguria, devono portare la questione della riforma della geografia giudiziaria in sede di Conferenza Stato-Regioni. Chiedere l’eliminazione di un provvedimento come quello che prevede la chiusura delle sedi minori dei Tribunali su tutto il territorio nazionale è una questione di buon senso, perché stiamo parlando di una legge che non ha alcun beneficio in termini di risparmio di risorse economiche, ma invece presenta aspetti di pesante criticità a carico come sempre dei cittadini”, conclude Marco Melgrati.

mercoledì 13 novembre 2013

Regione/Cassazione: si al referendum per l’abrogazione della norma taglia tribunali.

La soddisfazione del Pdl. Marco Melgrati promotore dell’iniziativa in Liguria dichiara: “a Roma devono prendere atto di questo messaggio che arriva direttamente dai territori”.

 Sulla notizia relativa all’accoglimento dei quesiti referendari promossi dalla Regioni, tra cui anche la Liguria grazia all’iniziativa del Capogruppo del Pdl Marco Melgrati, per l’abrogazione delle norme taglia tribunali anche il Gruppo regionale del Pdl esprime soddisfazione. A parlare è Marco Melgrati: “l’auspicio ora è che anche alla luce di questo importante passo avanti a Roma si prenda atto di questa volontà da parte dei territorio. Stiamo parlando di un iniziativa promossa da nove Consigli regionali, un fatto storico mai avvenuto prima nel nostro paese che rappresenta anche un messaggio significativo che dovrebbe essere recepito dal Governo”.


“Il provvedimento tagli tribunali di fatto non solo non ha portato e non porterà i risparmi auspicati ma rappresenta una fonte di enormi difficoltà e disagi per i cittadini in primo luogo e per i professionisti e gli operatori del comparto giustizia. La speranza è che venga ripristinato lo status ex ante la normativa che ha stabilito la chiusura di diversi tribunali minori sul territorio nazionali e sedi distaccate e per quanto riguarda la Liguria si possa tornare a poter usufruire del Tribunale di Chiavari e Sanremo e delle sedi distaccate di sarzana, Albenga e Ventimiglia”, conclude Marco Melgrati. 

lunedì 11 novembre 2013

Intervista TeleNord su raddoppio canoni demaniali che colpiscono i balneari


Marco Melgrati, presidente del Gruppo Consiliare PdL, intervistato questa mattina a TeleNord dalla giornalista Alessandra Rossi sulla approvazione da parte della Giunta regionale del raddoppio dei canoni demaniali predisposta dalla amministrazione di " sinistra-centro ", come lui è solito definirla, guidata da Claudio Burlando ( Pd ) per riequilibrare il bilancio regionale: un aumento che va a colpire in maniera pesantissima la categoria dei concessionari balneari, i gestori delle spiagge, in un momento di grave crisi del settore, per una tipologia di attività che è solo stagionale e che quindi può contare solo su pochi mesi di lavoro l'anno. Dopo la sollevazione degli scudi da parte del'assessore gabriele Cascino ha fatto una precipitrosa marcia indietro in merito al provvedimento approvato promettendo che si troverà quanto prima una soluzione per contenere l'aumento entro il 20% come in altre regioni - 11-11-2013


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