Melgrati (Forza Italia): questa mattina
ho fatto un blitz al PPI dell’Ospedale di Albenga. Si chiama PPI ma funziona
come un Pronto Soccorso…e allora chiamiamolo di nuovo con il suo nome vero:
Pronto Soccorso!
Sono stato avvertito
che anche questa mattina la situazione del Punto di Primo Intervento
dell’Ospedale di Albenga era al collasso…ho deciso di andare a verificare con i
miei occhi la situazione. Questa la denuncia del Capogruppo di Forza Italia in
consiglio Regionale e candidato alle Elezioni Regionali del 31 di maggio Marco
Melgrati. La situazione che mi si è presentata è tragica. Dopo la chiusura
delle due camere di osservazione, i pazienti visitati, in attesa di ricovero in
reparto, sono costretti a stazionare nel corridoio del PPI sulle lettighe.
Mancano due medici; uno già da tempo in maternità, un’altra fra un mese. Se è
vero come è vero che le deroghe sono già state concesse dalla Regione, bisogna
accelerare le procedure di assunzione dei due medici in sostituzione: tra
l’altro, una è dipendente del 118, l’altra dell’Asl 2, quindi le tipologie di
assunzione sono diverse. Una soluzione, con un infermiere in più a turno
sarebbe quella di riaprire una almeno una camera di due per tenere pazienti che
hanno bisogno di osservazione x breve periodo, OBI, evitando viaggi in
ambulanza e diminuendo l'affluenza di pazienti al pronto soccorso di S. Corona,
anticipando il necessario ricalcolo dei posti letto in base al decreto
Nazionale. Questo infermiere potrebbe anche seguire tutti i pazienti più o meno
gravi che stazionano in Ppi , dopo essere stati visitati dai medici, in attesa
di eseguire terapie e accertamenti ... non si può continuare così e
sperare che non succeda niente. Gli accessi continuano ad essere in crescita
esponenziale, a oggi più dell’anno scorso, nonostante la minor affluenza di
turisti data dalla crisi economica. Si stima un trend di 24.000 accessi l’anno,
Nonostante il PPI non
sia più un Pronto Soccorso, continuano ad arrivare codici gialli e rossi;
accade questo perché, nella maggioranza dei casi, i pazienti, caricati sui
veicoli di soccorso, sono di una gravità tale per cui è necessario arrivare al
primo punto di pronto soccorso possibile e spesso non c'è tempo per arrivare al
Santa Corona. Detto della carenza di personale medico, anche il numero degli
infermieri è insufficiente per affrontare al meglio le emergenze e far
attendere un tempo ragionevole, per un intervento, le persone in attesa
arrivate al PPI. La disorganizzazione ha inoltre portato il PPI ad avere un
costo maggiore rispetto a quando era un Pronto Soccorso vero e proprio. E allora,
considerato che Santa Corona e Albenga sono un Ospedale Unico, e sempre più ci
deve essere integrazione, chiamiamo di nuovo il PPI con il suo vero nome,
Pronto Soccorso, e potenziamolo. D’altronde la chirurgia e l’Ortopedia a Santa
Corona ci sono. Sennò che Ospedale unico è? Per quel che riguarda gli
infermieri, devono i occuparsi di un numero sempre maggiore di pazienti, devono
occuparsi di pazienti sempre piu gravi, non c'è personale sufficiente per
monitorare i pazienti in osservazione. Il primario ha chiesto un numero
maggiore di infermieri ma non verranno assegnati. Nel frattempo non
vengono pagati gli straordinari, sembra che con il mese di
maggio siano finiti i fondi destinati a questo, e per questo gli
infermieri accumulano ore di lavoro da recuperare attraverso riposi aggiuntivi.
Riposi che non potranno mai fare perché, essendo in numero
insufficiente, non possono neppure godersi le ferie accumulate negli anni
passati.
Inoltre persiste il
problema della Radiologia: sono presenti solo 3 medici il cui compito è quello
di refertare tutti i tipi di analisi radiologiche richieste da reparti di
ospedale e punto di primo intervento. Il numero dei medici è insufficiente per
coprire la turnazione ed allo stesso tempo garantire al personale i giorni di
riposo previsti, i giorni di riposo addizionali per smaltire le radiazioni
assorbite, per poter andare in ferie con i propri familiari. Ad oggi, non
sono previsti nuovi arrivi di medici: secondo le necessità dal momento, vengono
infatti chiamati a gettone medici provenienti dagli altri ospedali
che, avendo metodo di lavoro diversi, non sono comunque in grado di
sopperire all'assenza dei medici titolari: su tutto la disponibilità a
comprendere, leggere e refertare lastre, tac ed altro che non sia strettamente
competente alla propria specifica tematica lavorativa. Come se non bastasse, il
costo mensile di questi gettoni è decisamente superiore al costo di un
medico aggiuntivo dislocato in modo permanente.
Ho scritto una
lettera all’assessore Montaldo, ancora in carica, nonostante sia critico con la
candidata del PD Lella Paita, tanto da firmare una lettera con altri 200
esponenti di rilievo del Partito Democratico per invitare ad un voto di
coscienza, che equivale a non votare per la Lella, e speriamo che si prenda a
cuore le sorti del PPI dell’Ospedale Ingauno, conclude Marco Melgrati.
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