“Era
previsto che entro il 30 ottobre di quest’anno le discariche liguri, ed nello
specifico stiamo parlando di Scarpino, si dovessero adeguare con impianti di
pre trattamento e trattamento dell’organico per la separazione del secco e
dell’umido. La norma impugnata dal Governo consentiva a Scarpino di derogare la
data del 30 ottobre prevedendo una proroga dei termini di adeguamento fino alla
fine dell’anno. In questo modo, di fronte all’ennesima impugnazione di articoli
di legge da parte del Governo, permane il divieto di utilizzo di discariche
fino all’adeguamento degli impianti. I rifiuti dovranno quindi essere portati
in altri regioni e cioè in Piemonte e in Lombardia dove il rifiuto ligure verrà
bruciato in termovalorizzatori che la governance di sinistra- centro della
Regione Liguria non ha mai voluto prendere in considerazione per motivi
ideologici assolutamente non supportati da dati scientifici. Non solo questa Amministrazione
non affronta in maniera risolutiva il problema del Piano dei Rifiuti già
approvato in Giunta e non ancora portato in Commissione e quindi in Consiglio
per problemi di equilibri interni alla Maggioranza, ma si fa bocciare proroghe
che allungavano la vita ai gestori delle discariche e che avrebbero già dovuto
da tempo effettuare questi interventi con parte dei soldi della tariffa”.
In
particolare la disposizione censurata, procrastinando sino al 31 dicembre 2014
l’entrata in vigore dell’obbligo di collocare in discarica esclusivamente
rifiuti trattati, consente il conferimento, sino a tale data, di rifiuti urbani
indifferenziati, in contrasto con il disposto degli articoli 7 e 17 del decreto
legislativo 13 gennaio 2003, n. 36. Continua il Capogruppo di Forza Italia “la
cosa più scandalosa è che nonostante porteremo i rifiuti in altre regioni tra
trasporto e smaltimento costeranno meno che conferirli nelle discariche liguri
e questo fa sorgere più di una riflessione”.
L’altra
norma è sull’edilizia e prevede
l’esclusione dell’obbligo di certificazione di agibilità per gli
interventi minori. E’ stata impugnata dal Governo perché tecnicamente collocata
in una categoria di intervento edilizio impropria. La disposizione portata in
Commissione prevede l’abrogazione dell’art. 6 della legge regionale 13 marzo
2014, n. 5. “Ancora un volta bisogna
rincorrere leggi scritte male che vengono puntualmente impugnate dal Governo
nonostante sia dello stesso colore politico della Giunta regionale”, conclude
Marco Melgrati.
Genova,
29/10/2014
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