venerdì 31 ottobre 2014

Marco Melgrati e Matteo Rosso a Burlando e Montaldo: “Vogliamo chiarezza sull’ipotesi di una ristrutturazione del Santa Corona”. Presentata interrogazione urgente.

Commissione mista composta da Regione, Asl2 e Comune di Pietra Ligure per la valutazione del nuovo progetto per l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure

“Apprendiamo come sempre dai media che ci sarebbero al vaglio della Commissione mista composta da Regione, Asl2 e Comune di Pietra Ligure due ipotesi di ristrutturazione e rilancio dell’ospedale pietrese. Secondo indiscrezioni – dichiarano Melgrati e Rosso -  la prima ipotesi prevedrebbe una ristrutturazione dal costo relativamente contenuta (circa 50 milioni di euro) con il mantenimento delle strutture ospedaliere di levante, dai padiglioni 17 e 18 fino alla “Piastra dei Servizi”, “Unità Spinale” e “Polio”,collegate o unite tra loro.”
“Il secondo progetto invece ha un costo decisamente più elevato e consisterebbe nella costruzione di un nuovo grande monoblocco, con demolizione di molte parti e vendita dei restanti edifici.Questa soluzione comporterebbe un costo di circa 140 milioni di euro. I due progetti sarebbero finanziati entrambi dalla vendita del patrimonio immobiliare ospedaliero dismesso del Santa Corona e vedrebbe la realizzazione di prime e seconde case, strutture ricettive, negozi ed altro.”
“Abbiamo chiesto – proseguono il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati e il vice-Presidente della commissione Sanità Matteo Rosso  - con una interrogazione urgente al Presidente Burlando e all’assessore alla sanità Montaldo di chiarire se queste ipotesi corrispondano al vero, se esiste una valutazione “reale” dell’eventuale valore di dismissione del patrimonio immobiliare (auspicando che non si faccia una operazione di “finanza creativa” come quella della cartolarizzazione con Arte Genova che è stata censurata dalla Corte dei Conti). Abbiamo inoltre chiesto da chi è composta questa Commissione formata da rappresentanti di Regione, Asl2 e Comune di Pietra Ligure, se c’è già un incarico di progettazione e che costi ha, e come inciderà questa ristrutturazione sull’assetto sanitario del Ponente savonese, tenendo conto della necessaria e fondamentale integrazione con il presidio albenganese,  in quello che sulla carta è già un ospedale UNICO in due diversesedi.  E soprattutto se sia opportuno,vista la presenza a pochi chilometri di distanza del nuovo ospedale Santa Maria Misericordia, rivedere queste due ipotesi progettuali, alla luce di una più concreta e significativa integrazione con il presidio albenganese, di recente costruzione e baricentrico per il bacino di utenza di ponente, con il mantenimento del presidio DEA di II livello legato all’urgenza a Santa Corona e invece ad Albenga tutte le attività chirurgiche di alta e media complessità di elezione;
Genova 31 ottobre 2014


MarcoMelgrati, Capogruppo Fi
MatteoRosso, vice Presidente Commissione Sanità

giovedì 30 ottobre 2014

Lavoratori Provincia: ancora caos nella riorganizzazione. Matteo Rosso, Marco Melgrati e Stefano Balleari, Forza Italia, presentano interrogazioni urgenti e dichiarano: “ ancora una volta la Regione Liguria è totalmente assente ed indifferente al futuro dei lavoratori”.

I lavoratori sono abbandonati da Regione e Comune di Genova.


Qualesarà il futuro dei lavoratori della Provincia di Genova alla luce dellemodifiche che l’Ente ha subito per via della riforma? Se lo chiedono i Consiglieri regionali di Forza Italia Matteo Rosso e Marco Melgrati ed il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova Stefano Balleari che spiegano: “ vogliamo capire che accadrà a questi lavoratori. Sappiamo che il 19 settembre gli Assessori regionali Paita, Rossetti e Berlangeri hanno incontrato alcuni rappresentanti sindacali e una delegazione di lavoratori della Provincia seriamente preoccupati per il loro futuro. Purtroppo, benché vi fosse un impegno a riconvocare un incontro e ci siano state richieste di sollecitazione in questo senso da parte dei lavoratori stessi, siamo venuti aconoscenza che sono già partiti degli ordini di servizio per spostare alcunepersone da un settore all’altro con la conseguenza che si sta creando unasituazione di vero e proprio caos. questo desta non poche preoccupazioni. Difatto queste persone stanno già subendo degli Ordini di servizio che li vedonospostati in altri settori depauperando professionalità e svilendo il lavoro ele competenze che in questi anni sono state acquisite ”.

Continuanogli esponenti di Forza Italia: “il punto della questione è che Paita,Berlangeri e Rossetti avevano dichiarato durante l’incontro di settembre che200 persone sarebbero state messe in carico alla Regione Liguria i particolareper i settori della Formazione e del Turismo. Ad oggi però non è stato fattoancora nulla né è stato preso alcun provvedimento da parte della Regione”.

“Vistopoi che nella riorganizzazione delle province parrebbe che alcune funzionipotrebbero essere affidate anche ai Comuni e non solo alla Regione, maconsiderato che ad oggi nessuno ne sa più nulla, abbiamo deciso di presentaredelle interrogazioni urgenti per capire cosa si sta facendo, cosa si vuole faree a quale futuro lavorativo queste persone andranno incontro. E’ bene dire chei sindacati ed i lavoratori hanno sollecitato l’Assessore Paita a promuoveredelle altre riunioni, ma sappiamo che, e siamo alla fine di ottobre,l’assessore continua a rinviare”, conclude Matteo Rosso, Marco Melgrati eStefano Balleari.


Genova,30/10/2014    

mercoledì 29 ottobre 2014

Regione: la denuncia di Marco Melgrati, capogruppo Forza Italia. “Ennesima brutta figura della Giunta regionale costretta ad abrogare due articoli di due differenti leggi perché impugnati dal Governo”.


 “Era previsto che entro il 30 ottobre di quest’anno le discariche liguri, ed nello specifico stiamo parlando di Scarpino, si dovessero adeguare con impianti di pre trattamento e trattamento dell’organico per la separazione del secco e dell’umido. La norma impugnata dal Governo consentiva a Scarpino di derogare la data del 30 ottobre prevedendo una proroga dei termini di adeguamento fino alla fine dell’anno. In questo modo, di fronte all’ennesima impugnazione di articoli di legge da parte del Governo, permane il divieto di utilizzo di discariche fino all’adeguamento degli impianti. I rifiuti dovranno quindi essere portati in altri regioni e cioè in Piemonte e in Lombardia dove il rifiuto ligure verrà bruciato in termovalorizzatori che la governance di sinistra- centro della Regione Liguria non ha mai voluto prendere in considerazione per motivi ideologici assolutamente non supportati da dati scientifici. Non solo questa Amministrazione non affronta in maniera risolutiva il problema del Piano dei Rifiuti già approvato in Giunta e non ancora portato in Commissione e quindi in Consiglio per problemi di equilibri interni alla Maggioranza, ma si fa bocciare proroghe che allungavano la vita ai gestori delle discariche e che avrebbero già dovuto da tempo effettuare questi interventi con parte dei soldi della tariffa”.

In particolare la disposizione censurata, procrastinando sino al 31 dicembre 2014 l’entrata in vigore dell’obbligo di collocare in discarica esclusivamente rifiuti trattati, consente il conferimento, sino a tale data, di rifiuti urbani indifferenziati, in contrasto con il disposto degli articoli 7 e 17 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36. Continua il Capogruppo di Forza Italia “la cosa più scandalosa è che nonostante porteremo i rifiuti in altre regioni tra trasporto e smaltimento costeranno meno che conferirli nelle discariche liguri e questo fa sorgere più di una riflessione”.

L’altra norma è sull’edilizia e prevede  l’esclusione dell’obbligo di certificazione di agibilità per gli interventi minori. E’ stata impugnata dal Governo perché tecnicamente collocata in una categoria di intervento edilizio impropria. La disposizione portata in Commissione prevede l’abrogazione dell’art. 6 della legge regionale 13 marzo 2014, n. 5.  “Ancora un volta bisogna rincorrere leggi scritte male che vengono puntualmente impugnate dal Governo nonostante sia dello stesso colore politico della Giunta regionale”, conclude Marco Melgrati.


Genova, 29/10/2014


Intervento del capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati a Primocanale sull'assestamento di bilancio in Regione che passa grazie ai voti del Nuovo Centrodestra. Forza Italia non ci sta e attacca gli ex alleati


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Alle ore 10 VI commissione per la trattazione del seguente ordine del giorno:

  • DDL 352 Rete escursionistica della Liguria.
  • DDL 371 Abrogazione dell'articolo 5 della Legge regionale n. 21 del 5 agosto 2014 "Modifiche alla Legge regionale 24 febbraio 2014 n.1".

martedì 28 ottobre 2014

Regione, l’opposizione lascia l’aula e non approva il bilancio: “È stato taroccato, censura anche da parte della Corte dei Conti”

consiglio regionaleLiguria “Le minoranze, Forza Italia, Lega Nord, Liste Civiche per Biasotti, Gruppo Misto Della Bianca escono dall’Aula per non partecipare all’approvazione di un Rendiconto taroccato che ha subito anche la censura da parte della Corte dei Conti” così l’opposizione commenta la giornata in cui è stato approvato a maggioranza dal Consiglio regionale il bilancio dell’amministrazione regionale 2013 e l’assestamento del bilancio di previsione 2014.
I gruppi di Minoranza di Forza Italia, Lega Nord, Liste Civiche per Biasotti, Gruppo Misto Della Bianca hanno scelto di uscire dall’Aula per non condividere la responsabilità dell’approvazione di un rendiconto che si basa su presupposti falsi e certificati tali dalla Corte dei Conti.
“Stupisce – dice Marco Melgrati (Forza Italia)– che ancora una volta il Gruppo di Ncd, pure esprimendo un voto di astensione, ha scelto di non unirsi alla protesta degli altri Gruppi di Minoranza, facendo di fatto la stampella della Maggioranza di centro sinistra pronti a garantire se ce ne fosse stato bisogno il numero legale”.
“Ancora una volta questa diversificazione di voto, su un documento tra l’altro così importante com’è appunto il Rendiconto, da parte degli esponenti Ncd rappresenta il ponte virtuale del passaggio di questo partito al centro sinistra, anche in una prospettiva elettorale per le regionali” conclude Melgrati.
Fonte IVG

Questa sera ore 21:40 il capogruppo MarcoMelgrati sarà in diretta a Primocanale a Liguria Today.

Conduce in studio Andrea Scuderi. Si parlerà di Elezioni Regionali, Bilancio e Legge Elettorale.  

Questa mattina ore 10, con prosecuzione pomeridiana in Consiglio regionale per la la trattazione del seguente ordine del giorno:


  • Modifica della deliberazione consiliare 15 luglio 2014, n. 20 relativa alla composizione delle Commissioni consiliari permanenti.  
  • Interrogazioni con Risposta Scritta
  • Mozioni 
  • DDL 347 Rendiconto Generale dell'Amministrazione della Regione Liguria per l'esercizio finanziario 2013.  
  • DDL 346 Assestamento del bilancio di previsione della Regione Liguria per l'anno finanziario 2014 ai sensi dell'articolo 35 della legge regionale 26 marzo 2002, n. 15 (ordinamento contabile della Regione Liguria) e successive modifiche e integrazioni.  
  • P.D.L. 363 Legge elettorale regionale. Norme per l'elezione del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria e per l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale.  
  • D.D.L 293 Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2001 n. 24 (Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti) e a legge regionale 6 giugno 2008 n. 16 e s.m. (Disciplina dell'attività edilizia).  
  • P.D.D. Designazione di due Consiglieri regionali nell'Osservatorio regionale in attuazione dell'Accordo sancito dalla Conferenza Unificata ai sensi dell'articolo 1, comma 91 della legge 7 aprile 2014, n. 56.  


lunedì 27 ottobre 2014

Relazione di minoranza al D.D.L. n. 293 “Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2001, n. 2 (Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti) e alla legge regionale 6 giugno 2008, n. 16 (Disciplina dell’attività edilizia)”.

Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla costituzionalità di questa legge, con il pronunciamento 12 febbraio del 2014, si è potuto lavorare più serenamente su questa proposta di modifica. E bene ha fatto la Commissione a sospendere i lavori, alla fine di gennaio, su istanza anche del Gruppo di Forza Italia. Dispiacciono le parole del consigliere Capurro, che attribuisce al gruppo di Forza Italia, ed in particolare ai Consiglieri Bagnasco e Melgrati un ruolo marginale sulle modifiche a questa legge. L’assessore e gli uffici ben sanno che la storia di questa Legge Regionale è stata scritta diversamente.
Il testo di legge così come approvato in Commissione su proposta dall’assessore e come emendato è sicuramente migliorativo di quello presentato in precedenza, che aveva suscitato le nostre perplessità come Gruppo di Forza Italia e quelle di tutte le categorie audite in Commissione. E’ stato fatto tesoro di molti suggerimenti, in special modo quelli arrivati dagli avvocati amministrativisti, che ogni giorno “misurano” sul campo gli effetti di questa legge e le contestazioni del Tribunale Amministrativo Regionale, che comunque, dopo il dettato nazionale del “Decreto del Fare” sulle distanza dai fabbricati, ha sensibilmente modificato l’orientamento.

Anche se la Corte Costituzionale non è entrata nel merito perché “non possono avere ingresso nel giudizio incidentale di costituzionalità questioni motivate solo per relationem, dovendo il rimettente rendere esplicite le ragioni per le quali ritiene rilevante e non manifestamente infondata la questione sollevata”. Infatti, mentre in pendenza della sentenza potevano esservi dubbi interpretativi,  all’indomani della sentenza stessa la legge Regionale 24/2001 era tornata nella sua piena operatività.
Non solo; nelle motivazioni della difesa della legittimità e costituzionalità della legge da parte dell’avvocatura regionale, ribaditi nelle motivazioni della sentenza da parte della Corte Costituzionale, si trovano i fondamenti per ribadire la legittimità della legge. Infatti con atto depositato il 16 luglio 2013, era intervenuta in giudizio la Regione Liguria, chiedendo che la questione di legittimità costituzionale sollevata fosse dichiarata inammissibile e comunque infondata; la Regione Liguria, quanto alla asserita violazione della competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia penale, osservava che le norme integratrici della fattispecie penale – ordinariamente proprie dei Comuni, attraverso i loro strumenti urbanistici – possono essere integrate da norme di settore provenienti anche dal legislatore regionale, secundum legem; la difesa regionale rilevava che le disposizioni censurate si riferiscono ad interventi edilizi che, nella misura in cui non comportano la demolizione e ricostruzione dell’edificio, sono qualificabili come interventi di ristrutturazione edilizia «pesante» ammessi dalla citata disciplina statale e non quali interventi di nuova costruzione, come erroneamente ritenuto dall’ordinanza di rimessione.
Mentre in pendenza della sentenza potevano esservi dubbi interpretativi,  all’indomani della sentenza stessa la legge Regionale 24/2001 è tornata nella sua piena operatività. Questa modifica alla Legge Regionale 24/01 mette ordine anche sulle interpretazioni che i funzionari degli uffici comunali davano arbitrariamente a una legge che è sempre stata legittima. Quindi da domani, a maggior ragione (ma già oggi era così),  qualunque rinvio o omissione da parte di uffici tecnici di Comuni liguri che si rifiuteranno di applicare la legge “in toto” è da considerare “abuso d’Ufficio”, perseguibile penalmente e con richieste danni da parte degli operatori privati.


Stupisce che solo la legge della Regione Liguria, peraltro simile a quelle presenti e operanti nelle maggiori Regioni italiane, sia stata messa in discussione. Ad essere stato messo in discussione, con il ricorso della Procura della Repubblica di Savona, è il concetto di modesto incremento previsto dal Testo Unico, che comunque definisce come nuova costruzione gli interventi definiti all’art 3 comma 1 lettera e.6) gli interventi pertinenziali che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell'edificio principale; Quindi parrebbe che il limite della ristrutturazione edilizia sia fissato dalla normativa nazionale sotto la soglia del 20%, e nella presente legge, con il richiamo alla Legge Regionale 16 del 2008, questo parametro viene codificato. Peraltro già la Legge Regionale 16 del 2008 indicava appunto come limite alla Ristrutturazione Edilizia l’incremento di volume non superiore al 20%. Quindi si è operato in coerenza con la legge base dell’edilizia Regionale, la 16/08.
Dovendo operare una Genesi di questa Legge, nella sua iniziale formulazione, troppo “piegata” alle sentenze (poche invero, rispetto al numero di interventi in Ligura), il rischio era quello di stravolgere una buona legge, approvata dalla Giunta di Centro-Destra del Governatore Sandro Biasotti, che ha dato notevoli opportunità di lavoro e ha consentito di recuperare unità immobiliari ai cittadini senza consumo del territorio.
E allora andiamo ad esaminare le criticità eliminate nel presente testo:
In particolare il limite del 10% per l’incremento volumetrico per il recupero del sottotetto appariva fortemente limitativo, come già sottolineato sia dal CAL (Consiglio delle Autonomie Locali) nell’esame della proposta di  Legge Regionale, che ha proposto il limite del 20%, sia dai rappresentanti di Forza Italia in Commissione; d’altronde sarebbe stato ipotizzabile omologare questo parametro con la quota percentuale massima di incremento prevista dalla Legge Regionale n. 16 come limite per la ristrutturazione edilizia e cioè il 20%, conforme alla norma del Testo Unico per l’Edilizia di rango nazionale, come infatti avvenuto.
Come il valore della monetizzazione dei parcheggi, legata al solo valore di mercato, risultava penalizzante, in un momento di forte contrazione della domanda e di crisi acuta del settore edilizio, e bene ha fatto il legislatore Regionale, anche su sollecitazione degli auditi, ad introdurre un parametro massimo, cioè “l'obbligo di versamento al Comune di una somma equivalente al valore di mercato di un parcheggio pertinenziale di superficie pari a 12,50 metri quadrati.”
Anche l’introduzione dell’altezza media di metri 2 con una altezza minima di metri 1 appariva una forzatura, sempre determinata dal concetto di aumentare il volume il meno possibile, per assecondare teorie del Tribunale Amministrativo Ligure non suffragate comunque da sentenze definitive passate in giudicato. Inoltre il limite di 2 metri non veniva specificato come limite inferiore, suscettibile di miglioramento in altezza, ma pareva  parametro assoluto. Come appariva di difficile e contorta applicazione la norma di cui all’eliminato comma 8 sul limite delle altezze di gronda e di colmo, troppo restrittivo se declinato con l’incremento volumetrico massimo del 10%.
La perplessità maggiore era destata poi dal calcolo dell’incremento in altezza, calcolato al doppio della distanza intercorrente tra la linea di gronda e l’estradosso delle bucature esistenti, collocate al livello più alto dell’edificio, e comunque non oltre metri 1. Questi parametri avrebbero sancito di fatto la morte e l’inapplicabilità di questa legge, una delle migliori mai scritte in Liguria.
Ma nel frattempo è accaduto un fatto nuovo, che ha consentito una visione nuova di tutto il problema, con particolare riferimento alle distanze dai confini e dai fabbricati. Il D.L. del "Fare" convertito dalla Legge n.98 del 9.08.2013 all'art.30 consente espressamente, alle Regioni di prevedere con proprie Leggi e Regolamenti, disposizioni derogatorie al D. M. dei Lavori Pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, e di dettare disposizioni sugli spazi da destinare a insediamenti residenziali, a quelli produttivi, a quelli riservati alle attività collettive, al verde e ai parcheggi, nell'ambito della definizione o revisione di strumenti urbanistici. Infatti l’art. 30 recita: 1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 22, comma 6, del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, al medesimo decreto sono apportate seguenti modificazioni:dopo l'articolo 2 è inserito il seguente: «Art. 2-bis (L) (Deroghe in materia di limiti di distanza tra.fabbricati). - 1. Ferma restando la competenza statale in materia ordinamento civile con riferimento al diritto di proprietà e alle connesse norme del codice civile e alle disposizioni integrative, regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere, con proprie leggi e regolamenti, disposizioni derogato al decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444… E' necessario quindi, che la Regione Liguria provveda con la massima urgenza, avevo a dichiarare alla data della entrata in vigore della Legge di conversione del Decreto, ad adeguare il sistema normativo urbanistico regionale oggi frutto di censure,  dubbi interpretativi  ed applicativi circa le attuali previsioni in tema di distanze tra i fabbricati in relazione alle, fino ad oggi ritenute inderogabili, previsioni del D.M. 1444/68 che hanno generato un notevole contenzioso sia per quanto concerne la Legge dei sottotetti, sia per quanto riguarda il “Piano Casa”. In particolare si potrà intervenire sia sulla Legge 24/2001  sia sulla Legge relativa al "Piano Casa", prevedendo che le attuali disposizioni derogatorie, in tema di distanze, considerate incostituzionali, perchè in deroga al D.M. 1444/68, possano avere piena efficacia in virtù delle richiamate nuove previsioni di cui al Decreto Legge “del Fare”. La Regione Liguria deve cogliere l'occasione di intervenire al più presto al fine di dare certezze agli operatori economici.
Come avevo già avuto modo di ricordare, in un momento di grave crisi per il settore dell’Edilizia, che ha visto negli ultimi 3 anni la nostra regione perdere 7 mila posti di lavoro,  mentre sono calati pesantemente gli investimenti nel comparto edile, con un -37% nei lavori pubblici e un -59% nell’edilizia privata, sono diminuiti anche gli operai iscritti alla cassa edile (1.500 negli ultimi 4 anni solo a Genova), con oltre 3.000 licenziati negli ultimi due anni nelle imprese Liguri, vi è stata una riduzione del 3,23% delle imprese iscritte  ed il settore presenta  un altissimo numero di imprese fallite o in amministrazione controllata, il 20% del totale rilevato nel 2012 dalla Camera di Commercio: è quindi necessario mettere in atto tutto quanto possibile per venire incontro alla filiera dell’edilizia. Per questi motivi è assolutamente importante, ed è stato corretto, anche se tardivo, recepire le IMPORTANTISSIME novità introdotte con la conversione in Legge del  Decreto cosiddetto “del Fare”, modificando quindi la Legge Regionale 6 giugno 2008 N. 16 “DISCIPLINA DELL’ATTIVITÀ EDILIZIA” coordinata con la Legge Regionale 5 aprile 2012 N. 9, ma non solo, andando a introdurre Deroghe in materia di limiti di distanza tra fabbricati, con particolare riferimento alla Legge dei Sottotetti.

La novità più interessante di questa Legge che siamo chiamati ad approvare oggi  è il rinvio ai Comuni per una disciplina del recupero dei sottotetti che potrà introdurre modifiche in senso più restrittivo o ampliativo della norma di rango regionale. Di grande interesse la possibilità dei Comuni di estendere gli effetti della legge 24 del 2001 agli edifici esistenti fino all’approvazione della presente Legge di modifica della 24/01, ciè fino a doma (data di pubblicazione sul BUR di questa Legge.. Come importante è l’eliminazione dal testo della legge del richiamo alla Ristrutturazione Edilizia, ripreso solo per definire la categoria di intervento nei limiti del 20% di ampliamento previsti dalla Legge 16/08. Per questi interventi parrebbe applicabile la norma introdotta dal Decreto del Fare. Per gli interventi eccedenti il 20%, i Comuni possono definire, con variante urbanistica semplificata, definire le zone dove i sottotetti possono essere recuperate oltre al parametro del 20%, senza obbligo di reperimento dell’indice edificatorio, con la definizione di nuova costruzione, senza cioè le deroghe delle distanze. Altra novità di rilievo è quella dell’estensione della media matematica di m. 2,30 (2,10 per i locali accessori e servizi) ai locali sottotetto esistenti, estendendo la norma di cui alla legge 16/08 che vale per le nuove costruzioni.
Valutiamo positivamente come gruppo di Forza Italia  l’abbandono di modifiche alle misure minime, presenti nella precedente bozza di legge, riportate a m. 1,50 per gli spazi ad uso abitazione e m. 1,30 per quelli ad uso accessorio, con la media di m. 2,30 e di m. 2,10 per i locali accessori; come è positiva la cancellazione del limite del 10% del volume geometrico come percentuale massima di incremento (prevista nel D.D.L. originario), mentre viene inserito il limite dell’altezza massima riferita agli edifici circostanti, quando non prevista nei Piani Urbanistici comunali. Come positivo è il rinvio al Permesso a Costruire se viene modificata la sagoma degli edifici, togliendo responsabilità ai progettisti (in precedenza l’istanza prevista era la D.i.a.). Questa proposta di modifica della Legge dei Sottotetti prevede anche modifiche alla legge 16, con particolare riferimento al Decreto del Fare, per adeguare la Legge 16 alle modifiche introdotte dal Legislatore Nazionale ai vincoli sulle distanze dai fabbricati.
Avevamo sottoposto agli uffici la norma votata e approvata dalla “rossa” regione Emilia Romagna, ritenuta da molti, anche tra gli avvocati della nostra Regione, una norma scritta bene, che recita: "3 bis. In attuazione dell'articolo 2 bis del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 Sito esterno(Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), gli edifici esistenti, che siano oggetto di interventi di qualificazione del patrimonio edilizio esistente, di riqualificazione urbana, di recupero funzionale, di accorpamento ovvero di ogni altra trasformazione espressamente qualificata di interesse pubblico dalla disciplina statale e regionale vigente, possono essere demoliti e ricostruiti all'interno dell'area di sedime o aumentando la distanza dagli edifici antistanti, anche in deroga ai limiti di cui all'articolo 9 del decreto del Ministro dei Lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, fermo restando il rispetto delle norme del codice civile e della disciplina di tutela degli edifici di valore storico architettonico, culturale e testimoniale di cui all'articolo A-9 dell'allegato della presente legge. Gli eventuali incentivi volumetrici riconosciuti per l'intervento possono essere realizzati con la soprelevazione dell'edificio originario, anche in deroga agli articoli 7, 8 e 9 del decreto ministeriale n. 1444 del 1968, nonché con ampliamento fuori sagoma dell'edificio originario laddove siano comunque rispettate le distanze minime tra fabbricati di cui all'articolo 9 del medesimo decreto o quelle dagli edifici antistanti preesistenti, se inferiori. 3 ter. Le disposizioni di cui al comma 3 bis prevalgono sulle diverse previsioni sulla densità edilizia, sull'altezza degli edifici e sulle distanze tra fabbricati previste dagli strumenti di pianificazione urbanistica comunale.".A volte conviene “copiare” da chi ha già prodotto una norma di legge Regionale scritta bene e chiara. Non si vergogni l’assessore a recepire una norma approvata dall’Emilia Romagna che ha dimostrato la Sua validità.
Ci è stato assicurato dall’Assessore all’Urbanistica Cascino che entro la fine dell’anno
si interverrà in questo senso anche sulla Legge Regionale Urbanistica, la n. 36 del 1997
per ora ci accontentiamo delle modifiche introdotte alla Legge Regionale 16, in
particolareall’art. 7 che recita:  a modifica degli articoli 10, 18 e 78 della l.r. 16/2008)
Alla lettera f) del comma 2 dell’articolo 10 della l.r. 16/2008 e successive
modificazioni ed integrazioni, le parole: “in deroga ai parametri urbanistico edilizi”
sono sostituite dalle seguenti: “senza applicazione dell’indice edificatorio” e al
comma 1 dell’articolo 18 della l.r. 16/2008 e successive modificazioni ed integrazioni,
prima delle parole: “Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente”, sono inserite le
seguenti: “In attuazione dell’articolo 2 bis del d.p.r.  380/2001 e successive
modificazioni ed integrazioni”. Al comma 3 dell’articolo 78 della l.r. 16/2008 e
successive modificazioni ed integrazioni, dopo le parole: “Negli interventi di nuova
costruzione e”, sono inserite le seguenti: “negli interventi di restauro e risanamento
conservativo, di ristrutturazione edilizia e di sostituzione edilizia,”.

Siamo contenti che sia stato approvato in Commissione, e quindi parte integrante del testo di Legge, l’emendamento proposto dal nostro gruppo che prevede l’altezza di m. 1,40 invece che m. 1,50 per la definizione della altezza minima del sottotetto esistente come requisito per la trasformazione. Questo perché molti Comuni hanno introdotto nei propri regolamenti altezze inferiori a m. 1,50, e l’altezza di m. 1,40 appare più aderente alle indicazioni che vengono dai Comuni.

Come riproponiamo in aula l’ emendamento al comma 2 dell’articolo 1 della l.r. 24/2001 circa dell’eliminazione della parola “legittimamente” in relazione agli edifici esistenti alla data di entrata in vigore della Legge, così come modificata. Infatti, negli edifici antichi, è difficile verificare la legittimità di questi volumi. Per il nostro gruppo la definizione “edifici esistenti” è più che sufficiente e esaustiva per evidenziare gli immobili che possono usufruire della legge”.
Il Comma 2 potrebbe essere così riformulato: “Si definisce sottotetto ai fini dell’applicazione della presente legge il volume sovrastante l'ultimo piano degli edifici (Canc. legittimamente) esistente alla data di entrata in vigore della presente legge, anche se legittimato sotto il profilo urbanistico-edilizio entro la data di presentazione della DIA obbligatoria o della richiesta di permesso di costruire di cui all’articolo 2, comma 5, che sia compreso nella sagoma della copertura, costituita prevalentemente da falda inclinata, il quale: …omissis…”

Così come riproponiamo un emendamento all’Articolo 2 (Interventi di recupero), che recita: “Gli interventi di recupero dei sottotetti, come definiti all’articolo 1, comma 2, sono assentibili nel rispetto delle disposizioni di seguito stabilite. Tali interventi non possono comportare la demolizione e ricostruzione dell’edificio e non sono cumulabili con gli ampliamenti consentiti dagli strumenti urbanistici comunali.

Infatti riteniamo che la demolizione e ricostruzione sia assentibile per i motivi legati anche all’adeguamento sismico degli edifici. Non si capisce per quale motivo i privati debbano ricorrere ad espedienti quali farsi rilasciare il recupero del sottotetto con un progetto con Dia o con Permesso a Costruire, a seconda della tipologia di intervento, e poi, una volta legittimato il recupero, operare in variante per l’eventuale demolizione e ricostruzione. Quindi l’ articolo 3 (del DDL n. 293) che sostituisce l’articolo 2 della l.r. 24/2001 potrebbe essere così emendato: …omissis … Tali interventi non possono comportare la demolizione e ricostruzione dell’edificio (inserire: a meno che l’edificio non venga ricostruito con la stessa sagoma e sedime con l’aggiunta del recupero del sottotetto).

Per concludere, il recepimento del Decreto del Fare sulle distanze dalle costruzioni, l’estensione del limite temporale della legge all’approvazione della stessa, quindi dal 2001al 2014, la possibilità di recuperare i sottotetti oltre la soglia del 20% delvolume come nuova costruzione senza indice, sono le novità sicuramente qualificanti e positive di questa legge. Le premesse non erano positive; infatti il testo originario della modifica della Legge 24, predisposto dalla Giunta, da noi ferocemente contestato risultava troppo appiattito nei confronti dell’orientamento del Tar della Liguria, orientamento peraltro non ancora confermato da nessuna sentenza di rango superiore. Sicuramente il Decreto del Fare e i nuovi orientamenti giurisprudenziali anche del Tar della Liguria, conseguenti alla nuova norma di rango nazionale, hanno determinato un’inversione di tendenza che ha portato a questo testo di legge, teso a fare chiarezza e ad eliminare, per quanto possibile, i contenziosi legali.
Grande contributo è stato dato dalle audizioni dei tecnici del settore in particolare dagli Avvocati Amministrativisti, ma anche dagli Ordini e Collegi professionali, che con interessanti proposte hanno contribuito a emendare e migliorare questa legge. Rimane aperto appunto il nodo e la perplessità segnalata anche dagli avvocati amministrativisti, sulla impossibilità di applicare la Legge dei Sottotetti e la contemporanea demolizione e ricostruzione di fabbricati.. Abbiamo portato questi argomenti e questi emendamenti oggi in Consiglio regionale cercando di far approvare dall’assemblea questa norma di buon senso.
Rimane da capire quali saranno gli effetti della revisione di questa Legge sugli indirizzi interpretativi allegati alla delibera della Giunta Regionale, la DGR 1662 DEL 20/12/2013, in modo da rendere coerente questi indirizzi con la definizione di nuova costruzione di cui alla LEGGE REGIONALE 6 GIUGNO 2008 N. 16 “DISCIPLINA DELL’ATTIVITÀ EDILIZIA” - COORDINATA CON LA LEGGE REGIONALE 5 APRILE 2012 N. 9 “ in vigore.  Infatti questi indirizzi interpretativi allegati a questa delibera di giunta sono in contrasto con la Legge Regionale 24/01 e con questa modifica in approvazione oggi; se si ammette poi che gli interventi sono interventi che prevedono un recupero del sottotetto con una quota di volume inferiore al 20% del volume totale del fabbricato, come in effetti è accaduto, come prevede il comma f) dell’art.10 che disciplina la Ristrutturazione Edilizia della LEGGE REGIONALE 6 GIUGNO 2008 N. 16, al titolo DISCIPLINA DELL’ATTIVITÀ EDILIZIA COORDINATA CON LA LEGGE REGIONALE 5 APRILE 2012 N. 9, che recita: gli ampliamenti diversi da quelli di nuova costruzione di cui all’articolo 15 e, quindi, entro soglie percentuali predeterminate dalla disciplina urbanistica in deroga ai parametri urbanistico-edilizi, la cui entità, espressa in superficie agibile (S.A.) o volume come definito dallo strumento urbanistico, non può eccedere il 20 per cento del volume geometrico di cui all’articolo 70[1], gli stessi non possono essere definiti nuova costruzione, anche ai fini della verifica sismica dei Cementi Armati, se il nuovo tetto prevede un innalzamento della quota d'imposta perimetrale superiore ad 1,00 metro ma
l'intervento deve essere classificato come intervento locale o di miglioramento.
Ci siamo riservati, come gruppo di Forza Italia, in VI Commissione, di modificare il voto di astensione in voto favorevole in Consiglio se questi emendamenti in seguito alla discussione in Aula saranno approvati. Diversamente valuteremo il nostro voto su questa modifica alla Legge Regionale 24 del 2001, che di fatto comunque rappresenta una attualizzazione, sulla base delle normative intervenute di Rango nazionale (Decreto del Fare)  ed un adeguamento di un’ottima legge approvata, ricordiamolo sempre, dalla Giunta di centro destra del Presidente Sandro Biasotti, una legge che ha dato buoni frutti in termini quantitativi e qualitativi, di risposta ai bisogni dei cittadini e di volano per una filiera come quella dell’edilizia che più di altre mostra i limiti imposti dalla crisi economica, per un settore sempre più vessato da tasse sulla casa e gabelle, non ultima la rivalutazione del Catasto e la assurda proposta di ancora rivalutare le rendite catastali, imposte dagli ultimi governi, dopo che il Presidente Berlusconi aveva eliminato la iniqua tassazione sulla prima casa, surrettiziamente riproposta sotto mentite spoglie. Una buona legge (la 24/2001) che oggi ha bisogno solo di essere aggiornata e migliorata, per evitare l’impasse dato dall’interpretazione “diversa” dei funzionari dei Comuni, e le impugnative al Tar su singoli progetti, che peraltro con una sentenza di Luglio ha sancito la bontà della legge, modificando l’orientamento precedente, anche in seguito all'approvazione del Decreto del Fare.

Rimaniamo in attesa delle modifiche urgenti necessarie per rendere attuale, alla luce delle disposizioni contenute nel decreto del Fare e nel testo del Decreto Sblocca Italia, una volta convertito in legge, anche la Legge Urbanistica Regionale, quella legge 36 del 1997, che passati i 15 anni di età è anch'essa bisognosa di una revisione e di un aggiornamento.

Marco Melgrati
Capogruppo di Forza Italia






Lavoratori Amianto Liguria: MarcoMelgrati, Capogruppo di Forza Italia, alla volta di Roma con la delegazione ligure, composta dalavoratori e esponenti politici di Pd, Ncd e Lega Nord, per incontrare ilMinistro del Lavoro, i Parlamentari liguri e i Capigruppo di Camera e Senato.

Melgrati: “da questa giornata ci aspettiamo arrivino impegni precisi e risposte certe per risolvere celermente il problema dei lavoratori liguri”.

Lavoratori Amianto, oggi incontro a Roma al Ministero del Lavoro alle ore 11.00 mentre alle 14.00/15.00 riunione per fare il punto con i Parlamentari liguri, alle 17.00 incontro con i Capigruppo della Camera e del Senato. Ad accompagnare la delegazione dei lavoratori liguri nel tour romano per cercare di risolvere una volta per tutte il problema, il Capogruppo di Forza Italia in Regione Liguria  Marco Melgrati,il Capogruppo del Pd Antonino Miceli, il consigliere regionale della Lega Nord Edoardo Rixi e il consigliere regionale di Ncd Gino Garibaldi.“Vogliamo tornare con la soluzione in mano – spiega Marco Melgrati – il percorso è chiaro: fare in modo che all’interno della Finanziaria venga inserita una norma per fare in modo che a questi lavoratori gli venga riconosciuto quanto a loro dovuto così come accade in altre parti d’Italia, vedi Taranto”.

Continua l’esponente di Forza Italia: “stiamo parlando di lavoratori che hanno operato a stretto contatto con l’amianto e ai quali non viene riconosciuto un sacrosanto diritto,persone che devono sopportare oltre il danno, di aver gravi problemi di salute,anche la beffa, di non vedersi attribuire un riconoscimento economico ma anzi alcuni di loro sono anche costretti a difendersi legalmente perché accusati ingiustamente”.

“Ci aspettiamo quindi risposte precise e soluzioni certe e celeri. Come avevamo annunciato anche in Consiglio regionale e nelle varie riunione tenutesi in Regione noi siamo dalla parte di questi lavoratori e siamo pronti a tutto affinchè gli venga riconosciuto quanto dovuto. Oggi siamo a Roma per questo giro di audizioni dal quale ci aspettiamo esiti positivi, ma se non ci dovessero essere, fin d’ora annuncio che Forza Italia è pronta a scendere in piazza al fianco di questi lavoratori liguri”, conclude Marco Melgrati.



Genova,27/10/2014

venerdì 24 ottobre 2014

Chiusa la scorsa settimana la biglietteria della stazione di Pietra Ligure per malattia. Marco Melgrati presenta interrogazione urgente all’assessore Vesco in Consiglio Regionale”.




Le macchinette della biglietteria automatica sono rotte da tempo, e riattivate solo oggi. Una vergogna per una cittadina turistica come Pietra Ligure.


“Solo oggi sono state riattivate le macchinette di biglietteria automatica presso la stazione ferroviaria di Pietra Ligure, dopo una settimana che erano fuori uso, in contemporaneità con la chiusura della biglietteria per malattia dell’unico operatore presente”. Lo denuncia il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Melgrati che continua: “si ripropone il problema già segnalato ad Alassio del disservizio vergognoso in una città turistica come Pietra Ligure”.



“Infatti, al di là che dovrebbe essere SEMPRE prevista la sostituzione del personale quando, per malattia o per ferie, il personale in servizio si assenta. E questo vale per tutte le biglietterie del Ponente, non solo per Pietra Ligure o per Alassio. E’ inoltre inaccettabile che la biglietteria sia chiusa nel pomeriggio, soprattutto nel fine settimana del periodo estivo.Inoltre non è possibile che le macchinette automatiche, che dovrebbero supplire la chiusura della biglietteria, soprattutto nel pomeriggio, rimangano inefficienti per così lungo tempo, pare per il guasto ad un fusibile, quindi una banalità”.
“Ho presentato unainterrogazione urgente all’assessore. Questo disagio si somma allacancellazione dei 4 treni da e per il Piemonte, al binario unico che relega inuna condizione da Far West iltrasporto passeggeri su ferro da Savona a Ventimiglia. E poi che fine ha fattoil progetto del raddoppio ferroviario tra Andora e Finale Ligure? E’ inutileche si chieda di fare turismo in una regione a forte vocazione turistica se poil’offerta di servizi risulta essere da terzomondo”, conclude il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati.
Genova, 24.10.2014.

mercoledì 22 ottobre 2014

"Soddisfazione per la soluzione delle due criticità evidenziate. Dispiace per la la complicazione data dalle regole e dalla burocrazia e che per risolvere situazioni semplici bisogna “gridare”!

Risolti i problemi con Arte. Incontro ieri in Consiglio Regionale tra il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati, che aveva sollevato i problemi, l’assessore Boitano e l’amministratore unico di Arte Savona Maurizio Raineri.

"C’è voluta una delibera della Giunta Regionale, la n. 1281 del 17 di ottobre, per sistemare il caso della madre e del bambino tornati a vivere con i genitori presso le case popolari di Alassio, dopo che la donna aveva spostato la propria residenza in altra sede”. Lo fa sapere il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Marco Melgrati che continua: “infatti questa delibera ha introdotto l’istituto della ospitabilità temporanea, prima impossibile, e ci piace pensare che sia stata la nostra sollecitazione a “costringere” l’assessore Boitano a introdurre questa nuova normativa, che risolve questo ed altri casi che fino a ieri sembravano irrisolvibili”.
Continua l’esponente di Forza Italia: “un poco più complicata la vicenda della famiglia che è prima in graduatoria ad Alassio, quella di Mario Riboldi. Dopo che la graduatoria è stata pubblicata per 30 giorni ad Alassio (non sono state presentate osservazioni), è stata trasmessa ad Arte. Essendoci alcuni ex equo tra i classificati nell’elenco, la CRER, Commissione Regionale per l’Edilizia Residenziale deve riunirsi per stabilire le priorità tra gli ex equo; mi è stato comunicato che è stata convocata per il 31 ottobre, e il 1 di novembre trasmetterà la graduatoria definitiva al Comune di Alassio. A questo punto il Comune, per legge, dovrebbe pubblicare all’albo pretorio per ulteriori trenta giorni, ma il Sindaco potrebbe forzare la procedura e assegnare la casa almeno alla famiglia prima classificata, cioè a quella di Mario Riboldi. Altrimenti Mario, la moglie disabile e la figlia malata dovranno attendere fino ai primi di dicembre per vedere terminare una odissea durata anni e anni”.
“E’incredibile che per avere un po’ di giustizia sociale bisogna gridare forte. E’incredibile che per sistemare una situazione che appariva ovvia, ma che per la legge e i regolamenti appariva irrisolvibile. E’ incredibile che si sia dovuta approvare una delibera di Giunta Regionale per risolvere un problema che apparentemente non era tale. Ringrazio comunque l’assessore Boitano e l’amministratore unico di Arte Savona per la disponibilità”, conclude ilcapogruppo di Forza Italia Marco Melgrati.
Genova,22 ottobre 2014.

Approvata in VI Commissione la Legge di Modifica ai Sottotetti, Marco Melgrati e Roberto Bagnasco: "Il gruppo di Forza Italia si è astenuto e presenterà in Aula alcuni emendamenti per tentare di migliorare ancora questo provvedimento”.Di fatto una attualizzazione ed un adeguamento di un’ottima legge approvata dalla Giunta Biasotti.

“Il recepimento del Decreto del Fare sulle distanze dalle costruzioni, l’estensione del limite temporale della legge all’approvazione della stessa, quindi dal 2001 al 2014, la possibilità di recuperare i sottotetti oltre la soglia del 20% del volume come nuova costruzione senza indice, sono le novità sicuramente qualificanti e positive di questa legge. Le premesse non erano positive;infatti il testo originario della modifica della Legge 24, predisposto dallaGiunta, da noi ferocemente contestato risultava troppo appiattito nei confrontidell’orientamento del Tar della Liguria, orientamento peraltro non ancoraconfermato da nessuna sentenza di rango superiore. Sicuramente il Decreto delFare e i nuovi orientamenti giurisprudenziali anche del Tar della Liguria hannodeterminato un’inversione di tendenza che ha portato a questo testo di legge,teso a fare chiarezza e ad eliminare, per quanto possibile, i contenziosilegali”. Così dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Marco Melgrati e Roberto Bagnasco membri della commissione che questa mattina hanno partecipato ai lavori.

“Grande contributo – continuano i due esponenti – è stato dato dalle audizioni dei tecnici del settore in particolare dagli avvocati amministrativisti, che con interessanti proposte hanno contribuito a emendare e migliorare questa legge.E’ stato approvato l’emendamento del Gruppo di Forza Italia che prevedel’abbassamento del limite per il recupero dei sottotetti da mt. 1,50 a mt. 1,40. Rimaneaperto il nodo e la perplessità segnalata anche dagli avvocatiamministrativisti, sulla impossibilità di applicare la Legge dei Sottotetti ela contemporanea demolizione e ricostruzione di fabbricati. Per assurdo icittadini saranno costretti, per riqualificare un’abitazione, a presentare unprogetto per il recupero del sottotetto, farselo approvare e poi presentarevariante per demolizione e ricostruzione. Interessante la modifica che assegnaalla monetizzazione del parcheggio una superficie pari a 12,50 mq. Porteremoquesto argomento e questo emendamento in Consiglio regionale cercando di fareapprovare dall’assemblea questa norma di buon senso”.
“Cisiamo riservati di modificare il voto di astensione in voto favorevole inConsiglio se questi emendamenti in seguito alla discussione in Aula sarannoapprovati”, concludono Melgrati e Bagnasco.

Genova,22/10/2014

Il Giornale - "Processo a trent'anni di governo Burlando"

Questa mattina ore 10 il capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati in VI Commissione per la trattazione del seguente ODG:

 
  • DDL 293 Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2001 n. 24 (Recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti) e a legge regionale 6 giugno 2008 n. 16 e s.m. (Disciplina dell'attività edilizia).
  • DDL 352 Rete escursionistica della Liguria.

martedì 21 ottobre 2014

In Regione Forza Italia, Lista Biasotti e Lega Nord chieste le dimissioni di Burlando e Paita

Seduta di grande tensione questa mattina in Consiglio Regionale con la richiesta da parte di Forza Italia, Lega Nord e Lista Biasotti delle dimissioni del Presidente della regione Claudio Burlando e dell Assessore alla Protezione Civile raffaella Paita. 
Sentiamo le loro ragioni. 

VAI AL VIDEO ---> http://www.primocanale.it/video/in-regione-forza-italia-lista-biasotti-e-lega-nord-chieste-le-dimissioni-di-burlando-e-paita-65084.html


FONTE: PRIMOCANALE 

Regione/Alluvione: dibattito in Consiglio regionale. Forza Italia vota il provvedimento che prevede interventi urgenti per coloro che sono stati duramente colpiti. Passa anche all'unanimità l’Ordine del Giorno del centro destra, promosso dal Gruppo di Forza Italia.


Melgrati, Bagnasco, Rosso e Scajola: “ si poteva fare molto di più, ma per senso di responsabilità era corretto votare il provvedimento”.
“Abbiamo votato a favore del provvedimento, in discussione questa mattina in Consiglio regionale, che prevede interventi urgenti conseguenti agli eccezionali eventi meterologici di questi giorni, anche se a nostro avviso quanto previsto non è sufficiente a rispondere alle esigenze di un territorio, quello genovese e dell’entroterra, duramente colpito. Stiamo parlando infatti di uno stanziamento di 20 milioni di euro, poco se si pensa ai danni, che ammontano a cifre ben superiori. E’ vero che vi è l’impegno ad approvare ulteriori stanziamenti con l’ Assestamento di Bilancio, ma non siamo molto fiduciosi nei confronti di una Giunta che evidentemente ha dimostrato di non essere in grado di gestire la Liguria”. Così dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Marco Melgrati, Roberto Bagnasco , Matteo Rosso e Marco Scajola che continuano: “bene l’approvazione del nostro ordine del giorno, che anche con delle modifiche, è stato votato all’unanimità. Un documento, il nostro, che porta all’attenzione dell’Assemblea Legislativa regionale  fatti concreti con scadenze ben definite e che raccoglie le reali esigenze di imprese e privati oggi in ginocchio che rischiano con quest’ultima alluvione di non riuscire a rialzarsi”.

“Sin d’ora comunque vogliamo fare sapere che noi saremo attenti a monitorare che tutto venga fatto e che i termini vengano rispettati. Non consentiremo che accada ciò che è avvenuto con la precedente alluvione, quella del 2011, dove le aziende stanno ancora aspettando di essere risarcite dei danni subiti. Rimaniamo dell’idea che si poteva fare di più e meglio, per esempio avremmo auspicato che fin da subito vi fossero maggiori risorse anche andando a verificare voce per voce i capitoli di spesa non indispensabili ma fondamentali se destinati alla ripresa dei territori colpiti. E’ sempre bene ricordare che stiamo parlando di 2500 aziende in ginocchio, ferite per la seconda volta da un alluvione rispetto alla quale si potevano alleggerire le conseguenze se solo si fosse lavorato, in questi anni,  nella direzione corretta della prevenzione del rischio idrogeologico, e ci riferiamo, solo per fare alcuni esempi, agli interventi sul Fereggiano e sul Bisagno”.

“Noi non ci tiriamo comunque indietro rispetto alle nostre responsabilità, anche se di consiglieri regionali di Opposizione, e visto che questo provvedimento rappresenta un piccolo aiuto da parte di Regione Liguria, abbiamo ritenuto doveroso dare il nostro contributo positivo esprimendo il nostro voto a favore”, concludono Melgrati, Bagnasco, Rosso e Scajola.


Genova, 21/10/2014   

Il Giornale Ge - Marco Melgrati capogruppo di Forza Italia in Regione Liguria accoglie il nuovo Consigliere Angelo Barbero

Il Giornale - "Quando la burocrazia supera il limite"

Questa mattina alle ore 10 e con prosecuzione pomeridiana in Consiglio regionale per la trattazione del seguente ordine del giorno:


  • Dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale sui recenti eventi alluvionali che hanno colpito il territorio ligure. (Articolo 48, comma 2, del Regolamento interno)
  • Mozione di sfiducia al Presidente della Giunta regionale a seguito dei tragici eventi alluvionali dell'ottobre 2014.
  • Mozione di censura nei confronti dell'Assessore regionale Raffaella Paita a seguito dei drammatici eventi alluvionali dell'ottobre 2014.
  • Sui contributi da erogare per il risarcimento dei danni causati dall'alluvione dell'ottobre 2014.
  • Sugli infondati allarmi maltempo diffusi da Arpal.
  • Sul degrado del Rio Torbido a Genova Struppa
  • Sull'isolamento della Val D'Aveto causato da movimenti franosi.
  • Sulla mancanza di un dirigente preposto al Settore Protezione civile della Regione durante l'alluvione 2014.
  • Dimissioni della Signora Roberta Gasco dal mandato di Consigliere regionale. Provvedimenti conseguenti

lunedì 20 ottobre 2014

Oggi pomeriggio ore 15:00 in seduta congiunta di I e IV commissione per la trattazione del seguente ordine del giorno:


DDL 372 - Modifiche alla legge regionale 3 febbraio 2010, n. 1 (Interventi urgenti conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei mesi di dicembre 2009, gennaio e ottobre 2010 e nel corso degli anni 2011, 2012 e 2013).

Alluvione: le 7 proposte di Forza Italia. "Domani in Consiglio verrà presentato un documento"



Marco Melgrati, Capogruppo FI, dichiara:“ proposte concrete per dare risposte certe e veloci ai cittadini. Non solo le  avanziamo ma ci facciamo garanti che vengano portate avanti nei modi e nei tempi poi celeri possibili”.

Durante la seduta del consiglio regionale di domani (martedì 21 ottobre) il Gruppo di Forza Italia presenterà un documento per impegnare Burlando e la Giunta sugli interventi post alluvione in maniera puntuale e con tempi certi.
Lo fa sapere il Capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati che spiega: “ 7 punti sono quelli sui quali chiediamo impegni precisi: 1)a provvedere ad erogare un contributo di 10 mila euro per ogni partita Iva che ne faccia richiesta su presentazione di autocertificazione stornando i fondi per la metropolitana su questa nuova voce di spesa; 2) ad esimere dal pagamento delle imposte sia regionali (bollo, addizionale regionale, abilitazioni esercizi professionali)che comunali (passi carrai, Tasi, Tari, occupazione suolo pubblico, tassa sull’ombra, ecc) coloro che sono stati colpiti dall’Alluvione; 3) a fare pressioni sul Governo affinché vengano cancellate tutte le tasse nazionali relative all’anno 2014 a carico degli alluvionati; 4) ad intervenire presso il Governo affinché emani una misura per esentare dalla tassazione i contributi a fondo perduto erogati agli stessi imprenditori colpiti dall’alluvione; 5) a rispettare i modi ed i termini, annunciati anche in Consiglio Regionale dall’assessore Guccinelli, cioè il 31.12.2014, relativamente al rimborso danni per le imprese colpite dall’alluvione che avranno compilato il“Modello E” che prevede il rimborso dell’intero danno per gli importi più contenuti sotto i 30 mila euro ed una percentuale significativa per il resto delle imprese; 6) a stanziare tutte le risorse a disposizione, eccetto i fondi destinati alla Sanità ed al Sociale, per coloro che sono stati colpiti dall’alluvione, stornando anche i fondi eventualmente stanziati per gli Erzelli e per il Progetto di Renzo Piano relativo alla fascia costiera genovese; 7) a monitorare che i 2 milioni di euro aggiuntivi che il Governo ha stanziato perla Cassa in deroga relativamente ai lavoratori delle aziende alluvionate siano erogati nel più breve tempo possibile e se non sono sufficienti a intervenire presso il Governo stesso affinché vengano stanziate altre risorse”.

“Noi crediamo, prima di ogni atto di tipo politico, sia fondamentale, rispondere in maniera immediata alle esigenze concrete dei cittadini e delle imprese che insistono su questi territori, Genova e molti comuni dell’entroterra sono stati colpiti da eventi meteorologici di fortissima entità che hanno causato l’alluvione di intere aree e i danni ingentissimi di cui abbiamo preso atto,oltre che la perdita di una vita umana. A tutto questo deve corrispondere,vista la grande responsabilità di Regione Liguria in questa vicenda, vedi la mancata Allerta,vedi l’errore nella previsione dell’evento, vedi i ritardi sulle infrastrutture dei principali corsi d’acqua genovesi, una presa in carico reale dei problemi.Ed in questo senso noi non solo ci facciamo garanti di proposte concrete, ma dall’altra vogliamo essere controllori di tempi e termini di interventi che devono essere attivati immediatamente”, conclude Marco Melgrati.

Genova,20/10/2014

Regione: entra il Dott. Angelo Barbero al posto di Roberta Gasco. Marco Melgrati, Capogruppo Forza Italia, esprime soddisfazione e dichiara: “ una notizia che mi fa molto piacere”.

“Esprimo grande soddisfazione per l’ingresso in Regione dell’amico dott. Angelo Barbero. Anche oggi non è iscritto a Forza Italia è persona il cuoi orientamento politico è sempre stato nel centro destra. Sono sicuro che il suo contributo, benché di fine legislatura, sarà prezioso nell’affrontare le tematiche che più stanno a cuore ai cittadini ed in particolar modo quelle attinenti alla sanità e nello specifico a difesa e consolidamento del presidio ospedaliero di Albenga da lui fortemente voluto insieme Sandro Biasotti”. Così dichiara il Capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati che commenta l’entrata in Regione di Angelo Barbero per sostituire Roberta Gasco.

Continua l’esponente di Forza Italia: “la sua entrata mi fa ancora più piacere alla luce del fatto che avevo contattato anche l’altro possibile consigliere regionale, in caso di una non accettazione e/o impossibilità di Barbero, l’Avv. Rosavio Bellasio, il quale mi aveva comunicato, in quando segretario provinciale Udc, che si sarebbe schierato tra i banchi della Maggioranza con mio immenso dispiacere visto che nel 2010 era candidato nelle fila del Popolo della Libertà”.

“Quindi a maggior ragione sono stato felice che siano state accertate le insussistenze e incompatibilità per quanto riguarda Angelo Barbero che mi auguro occuperà il suo ruolo tra i banchi della Minoranza”, conclude Marco Melgrati.


Genova, 20/10/2014 

sabato 18 ottobre 2014

Ancora burocrazia per Arte sulle case popolari di Alassio. La casa è libera, la graduatoria è già stata fatta e Mario Riboldie la sua famiglia costretti a vivere in macchina con moglie disabile e figlia malata.

Melgrati: lunedì chiederò al Presidente di Arte Savona conto di queste due incresciose situazioni…

Dopo l’episodio segnalato ieri di malaburocrazia di Arte che vorrebbe mettere madre e figlio di 4 anni in mezzo ad una strada per la mancanza di un documento impossibile da fornire, nonostante la madre del bambino fosse già ricompresa nell’assegnazione della abitazione popolare e il bambino di fatto sostituisce l’altro figlio dei genitori della ragazza assegnatari, emigrato in Svizzera per lavoro, e quindi si ricompone il nucleo previsto per lo standard di assegnazione, al Consigliere regionale Marco Melgrati, capogruppo di Forza Italia viene segnalato un nuovo caso di eccesso di Burocrazia da parte dell’Agenzia Regionale Territoriale per l’Edilizia ARTE nel plesso di Alassio.
Infatti Mario Riboldi, agli onori delle cronache da tempo per la Sua situazione familiare (moglie disabile e figlia malata), sfrattati dalla abitazione in affitto a Solva, aveva pertecipato al bando per l’assegnazione degli alloggi Di Edilizia Residenziale Pubblica emanato dal Comune di Alassio in data 20.12.2013.
A settembre di quest’anno è stata pubblicata la graduatoria provvisoria, che dopo un mese, in assenza di impugnative e contestazioni, è diventata definitiva.
La famiglia Riboldi è risultata di gran lunga prima in questa graduatoria, staccando di più di 70 punti (288 contro 213) il secondo classificato. Trascorso un mese appunto dalla pubblicazione della graduatoria (ci sono due alloggi liberi e assegnabili) il Riboldi ha contattato Arte Savona per l’assegnazione. Gli è stato risposto che mancherebbe il certificato energetico dell’alloggio, e che quindi se ne parlerà a dicembre.
Per fare un certificato energetico ci vuole mezzora. Se fosse necessario l’arch. Melgrati potrebbe produrlo gratuitamente. E’ incredibile che, nonostante ci sia l’alloggio libero, ci sia la graduatoria definita e operativa, la famiglia Riboldi sia obbligata a vivere in automobile ancora per due mesi, in attesa di un “pezzo di carta” che non ha nessuna rilevanza, se fosse questa la vera ragione del problema.
Sono queste le cose che fanno perdere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, conclude Melgrati, che lunedì telefonerà  al Presidente di Arte della Provincia di Savona per chiedere conto di questo e dell’altro caso che con un po’ di buon senso potrebbero nel brevissimo trovare una soluzione.

Genova, 18.10.2014.