martedì 8 luglio 2014

Liste di attesa per accertamenti medici. Interrogazione del capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati.

Fonte ufficio stampa


Consiglio Regionale. Su questo argomento sono state presentate due interrogazioni: la prima da Edoardo Rixi (Lega Nord Liguria Padania) e sottoscritta anche da Francesco Bruzzone e Maurizio Torterolo, la seconda da Marco Melgrati (FI).



Rixi ha rilevato: «Le liste di attesa per gli esami medici, in particolare visite di colonscopie, ecografia, cardiologia e oculistiche, continuano ad avere dei tempi “biblici” e spesso anche le richieste mediche prescritte con codice di priorità urgente non vengono eseguite nei tempi stabiliti dal “Piano regionale per il governo delle liste di attesa” . Determinati esami vengono effettuati 8/9 mesi, se non addirittura un
anno dopo la richiesta, e quindi perdono molto del loro valore medico e, conseguenza più grave, la condizione di salute del paziente nel frattempo può peggiorare in maniera irreversibile. Questi disservizi - ha concluso -  appartengono purtroppo a tutto il territorio ligure, nessuna ASL esclusa.
Chiedo quali azioni intenda intraprendere Regione Liguria per velocizzare le liste di attesa e, di conseguenza, limitare la fuga dei pazienti verso altre regioni». In aula Rixi ha ricordato che il Consiglio regionale ha a suo tempo approvato  all’unanimità un ordine del giorno con il quale si impegnava la
giunta  a verificare la possibilità di far lavorare le apparecchiature  anche in orario serale e notturno.
Marco  Melgrati è intervenuto, in particolare sul blocco delle prenotazioni di ecografie al seno in alcuni
ospedali del ponente ligure. Il consigliere ha ricordato che ormai da anni il “mese rosa” è dedicato alla prevenzione del tumore al seno ma che, telefonando al Centro Unico di Prenotazione (CUP) dell’ASL savonese non vi è (al 30 settembre) alcuna possibilità di prenotazione al San Paolo di Savona, al Santa
Corona di Pietra Ligure, al Santa Maria di Misericordia di Albenga e al San Giuseppe di Cairo Monte Notte di una ecografia al seno a causa delle liste di prenotazione bloccate e se si decide di ricorrere ad una mammografia i tempi di attesa arrivavano fino ad aprile . «Il cancro alla mammella - ha aggiunto
Melgrati - rappresenta il 41 per cento dei tumori nelle giovani e rappresenta il 29 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne; negli ultimi sei anni l’incidenza del tasso tumorale nelle ragazze è aumentato del 29 per cento e, come spiega lo stesso presidente della sezione di Bologna della Lilt,
Domenico Francesco Rivelli, “un ritardo diagnostico su una donna giovane, data la velocità di crescita del tumore stesso, può portare a effetti disastrosi”.
Chiedo dunque alla giunta come intenda superare il grave problema del blocco delle liste di prenotazione e di illustrare quali azioni immediate saranno adottate per garantire un servizio celere ed efficiente al fine di evitare tempi di attesa così lunghi da compromettere il quadro clinico delle nostre
pazienti facendo venir meno, nuovamente, il diritto alla salute ed evitando di ricorrere, ancora una volta, ai privati per avere, in tempi brevi, gli esami necessari”». In aula Melgrati ha affrontato anche la questione della emodinamica del Santa Corona, che rimane chiusa in orario notturno. Melgrati ha ricordato che, però,  con un ordine del giorno approvato da Consiglio si chiedeva la riapertura anche nelle ore notturne. Il consigliere ha quindi chiesto all’assessore notizie in merito.
Per la giunta ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo che si è soffermato in primo luogo sulla questione posta da Rixi: «Abbiamo fatto una verifica, un costante monitoraggio dell’andamento dei tempi di attesa in rapporto ai livelli di priorità relativamente ai dati disponibili per il 2013 (gennaio settembre), che comporta il seguente quadro: «Complessivamente per le ecografie, a livello regionale, si osservano tempi di attesa inferiori ai limiti previsti per ciascuna fascia di priorità, mentre si registrano tempi medi tra i 70 e 90 giorni per le prestazioni senza indicazioni di priorità. Per risonanza magnetica e tac i tempi medi regionali sono entro i limiti previsti per ciascuna fascia di
priorità, ma sono in crescita per le prestazioni senza indicazione di priorità.  Infine le visite hanno valori vicini, ma entro i limiti per le prestazioni con indicazione di priorità, mentre registrano tempi medio alti per le prestazioni senza indicazioni di priorità. I tempi medi di attesa, se entro i limiti nelle medie a livello regionale, hanno tuttavia andamenti diversi nelle singole aziende sanitarie territoriali e ospedaliere». Montaldo, dopo aver quindi sottolineato che i tempi di attesa crescono limitatamente alla fasce prive di indicazione di priorità,  ha detto: «Poiché risulta rilevante la percentuale di prescrizioni prive dell’indicazione di priorità, indicazione indispensabile a definire le corrette  politiche di modulazione dell’offerta, il dipartimento salute continua l’opera di sensibilizzazione nei confronti dei medici prescrittori  in tal senso».  Ha quindi concluso che le prestazioni serali e notturne richiedono comunque costi aggiuntivi che, vista la situazione  illustrata «non mi pare siano motivate»  Per quanto riguarda l’interrogazione presentata da Melgrati, l’assessore ha invece risposto: «L’Asl 2 ha attivato a partire dal 2003 una campagna di screening  con esame mammografico bilaterale ad intervallo di 2 anni, rivolta a donne di età compresa fra i 50 ed i 69 anni, che ricevono una lettera inviata al loro domicilio». L’adesione a questo programma è stato del 58 per cento.  Ha inoltre ricordato che la Asl ha implementato il percorso per le pazienti sottoposte a follow-up oncologici.  Montaldo ha puntualizzato che tutte le prestazioni urgenti vengono rese in tempi strettissimi. Ha inoltre ricordato che è stato attuato un  modello organizzativo da parte dell’Asl, per far fronte alle richieste e che «la Asl ha fato saper che l’offerta delle ecografie nel territorio di competenza è di circa 400 esami a settimana e sono in atto procedure per incrementare tale offerta, secondo gli orientamenti della domanda, tramite turni aggiuntivi, concordati con le strutture che erogano le prestazioni sia Asl che convenzionate». Dopo aver risposto alle interrogazioni,  Montaldo  ha annunciato: «E’ stato fatto un quadro di quanto è necessario per l’apertura  notturna dell’emodinamica del Santa Corona. Si è verificato che comporta l’assunzione di una certa quota di personale  per un totale di circa 200 mila euro per base annua. Gli uffici del dipartimento stanno provvedendo alle necessarie autorizzazione. Appena l’iter sarà completato si autorizzerà l’apertura anche nelle 12 ore notturne»

Rixi ha puntualizzato che l’assessore  non ha fornito dati completi. In particolare il consigliere  avrebbe voluto che l’assessore illustrasse con esattezza i costi derivanti da un eventuale funzionamento nelle ore serali e notturne delle apparecchiature per esami e diagnostica.
Melgrati ha sottolineato l’importanza dell’apertura notturna di emodinamica di Pietra Ligure, indicandola come una vittoria dei cittadini. Per quanto riguarda, invece, le questioni sollevate con la sua interrogazione, ha giudicato l’atteggiamento dell’assessore simile a quello di “Alice nel Paese delle
meraviglie”. 

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