martedì 3 giugno 2014

Fughe sanitarie. Interrogazione del capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati in Consiglio Regionale.

(Fonte Ufficio Stampa Consiglio Regionale) - Marco Melgrati (FI) ha illustrato una interrogazioni sulle fughe sanitarie dalla Liguria

Marco Melgrati (FI) i 140 milioni di euro di costi che l’assessore regionale Claudio Montaldo ha ammesso di avere per le fughe sanitarie verso le altre regioni è colpa delle liste di attesa interminabili che caratterizzano i servizi delle Asl liguri. Queste liste d’attesa sono determinate dal fatto che ci sono reparti di eccellenza che sono sotto organico. Fra gli esempi del capogruppo di Forza Italia ci sono l’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga e quello di Cairo Montenotte che a suo parere sono stati fortemente penalizzati dalla spending review. Altro tasto dolente è la soppressione del reparto
di oculistica di Albenga e del Santa Corona (una struttura complessa unica, anche se distinta su due plessi ospedalieri). Questa soppressione - ha detto - crea un vulnus nella risposta sanitaria soprattutto nel ponente savonese, considerando anche che molti pazienti arrivano dalla vicina provincia di Imperia. Melgrati ha quindi chiesto alla giunta di potenziare il reparto di chirurgia oculistica di Albenga e di metterlo in condizione di effettuare 800 operazioni in più all’anno, magari dedicando le sale operatorie, oggi disponibili, alle sole operazioni di cataratta, con l'ulteriore disponibilità di una sala operatoria a
settimana per altre tipologie di operazioni, con minimi costi aggiuntivi. Il capogruppo ha domandato, infine, alla giunta quali siano le possibilità di avere, nel prossimo futuro, un reparto di cardiochirurgia all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Basterebbe un medico in più per evitare le fughe - ha
concluso – per oculistica. 
Per la giunta ha risposto l’assessore alla salute Claudio Montaldo: «Aspettiamo i dati sulla mobilità del 2013 alla di fine del mese di giugno ma già quelli del 2012 evidenziano una riduzione degli importi spesi per gli spostamenti dei pazienti fuori regione. Abbiamo recuperato il 6% degli importi spesi per le
attività muscolo - scheletriche (quindi ortopedia) mentre sull’oncologia il recupero  arriva a quasi il 12%. Per l’ortopedia a novembre 2011 è partita una collaborazione pubblico-privata su Albenga, prima garantendo servizi ai cittadini savonesi poi estendendo il servizio agli imperiesi e ora a tutti i liguri. Abbiamo così agito su uno dei motori fondamentali della mobilità passiva. Dobbiamo tenere contro che siamo di fronte ad un vero e proprio fenomeno commerciale che non riguarda solo la Liguria ma soprattutto il Mezzogiorno d’Italia. Alcune regioni del nord come la Lombardia e in parte l’Emila sono disseminate di studi oncologici e ortopedici che drenano pazienti dal resto del paese. La nostra strategia è quella di riportare a lavorare in Liguria professionalità che l’avevano abbandonata. Per la cardiologia abbiamo avuto una caduta al San Martino che da 1000 interventi era scesa a 900 e poi
parecchio ancora. Ora la caduta si è arrestata con l’inserimento di un nuovo specialista. Fortunatamente  abbiamo Villa Azzurra dove hanno acquistato una Tac e dove c’è un servizio  anestesiologico H24. Le nostre strutture stanno dando risposte sulla cardiologica recuperando fughe. Dobbiamo, quindi, lavorare per rendere più efficiente il San Martino senza creare una nuova
struttura che non avrebbe il numero di utenti sufficienti  per reggere e rappresenterebbe quindi una dispersione di risorse.. Tutte le aziende hanno dovuto provvedere a riorganizzazioni e hanno concentrato le loro attività: il cittadino ora fa qualche chilometro in più, ma non deve andare fuori Liguria. È la dispersione dei servizi che ci ha fatto pagare costi altissimi e ha impedito di investire  sulla qualità del servizio. Oculistica era presente a Bolzaneto a Rivarolo a Pontedecimo. Oggi è stata concentrata e il reparto è una macchina straordinaria che attrae persone da fuori. Le nostre scelte, quindi, si stanno dimostrando corrette anche se ci hanno inimicato settori di territorio.
Voglio anche ricordare che le retribuzioni che eroghiamo sono quelle contrattuali. Se è vero che possiamo  ottenere dei benefici assumendo anche un solo medico oculistica nel savonese valuterò con l’aziende e con la Asl se fare questo inserimento. Oltre al problema fughe nella specialistica  dobbiamo affrontare la drammatica situazione dei pronti soccorsi dea dove prioritariamente destiniamo le risorse. Le risorse umane sono indispensabili, ma  la riorganizzazione nel tempo fornisce i migliori benefici» .
Marco Melgrati ha replicato: «Alcuni dati sono confortanti, ma gli elementi per lanciare un grido d’allarme sull’oculistica di Albenga restano. Il reparto, se potenziato, funzionerebbe meglio e basterebbe una unità in più per recuperare 800 operazioni l’anno. Prendiamo atto dell'impegno dell'assessore Montaldo».


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