martedì 30 marzo 2010

MARCO MELGRATI ELETTO NEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA!!! PRIMO DEGLI ELETTI DELLA PROVINCIA DI SAVONA!!!







“Quella di ieri sera è stata la vittoria del lavoro svolto negli anni – così il sindaco di Alassio Marco Melgrati commenta l’ottenimento della carica di consigliere in Regione -. Le 4505 preferenze ottenute sono il frutto del lavoro che ho avviato da solo, andando a cercare consensi tra la gente. In questa campagna elettorale non ho avuto l’appoggio né di Forza Italia né di An eppure ce l’ho fatta ugualmente perché per queste elezioni ci ho messo la mia faccia, andando a bussare a casa dei cittadini di tutta la provincia e mettendo in gioco la mia credibilità e il lavoro di questi anni da amministratore. Molte persone credevano che io potessi prendere consensi esclusivamente sul territorio alassino, invece, in questa tornata elettorale è stato dimostrato che la credibilità me la sono guadagnata anche al di fuori del territorio comunale. Ovunque sia andato mi è stato chiesto di fare il sindaco e questo per me è motivo di orgoglio perché vuol dire che in altre città della provincia è stato apprezzato il mio modo di amministrare.

Sono felice – conclude Melgrati – ma allo stesso tempo triste perché per altri cinque anni la Regione Liguria sarà governata dalla sinistra condizionata dalla sinistra estrema e dai verdi radicali. Con Biasotti al vertice ci sarebbe stato un cambiamento profondo, e se avessi fatto l’assessore all’urbanistica avrei potuto contribuire a dare un impulso positivo a tutta la Regione. Non parlo di cementificazione, come alcune persone maligne vorrebbero credere, ma con la creazione di un turismo impresa perché la Liguria fondamentalmente ha bisogno di questo”.

Ecco i nominativi degli altri consiglieri eletti in provincia di Savona:
Michele Boffa (4964 voti), Lorena Rambaudi, Nino Miceli(4767 voti), per il Pd, Roberta Gasco(4123) e Marco Melgrati (4505) per il Pdl, Francesco Bruzzone(2679 voti) per la Lega Nord, Stefano Quaini per l'Idv (1560 voti), sono i sette consiglieri regionali eletti alle elezioni di domenica e ieri per il rinnovo del consiglio regionale, che ha visto l’affermazione quale governatore di Claudio Burlando, già numero uno in carica della Liguria.

da savonanews.it

sabato 20 marzo 2010

Intervista di savonanews.it a Marco Melgrati

Continuano gli incontri organizzati dal Coordinamento Comunale del PDL di Loano per presentare ai cittadini i politici savonesi di centrodestra candidati al seggio di Consigliere Regionale alle prossime elezioni. Questa sera, ad incontrare i loanesi presso il Point Elettorale di via Cavour è stato Marco Melgrati.

“Voglio fare il Consigliere Regionale – ha esordito Melgrati – perché in Regione si fanno le leggi. Da quel punto di vista, tutte le decisioni prese dall’attuale Giunta di centrosinistra si sono rivelate sbagliate. Sono ormai cinque anni che la Regione Liguria non ne azzecca una. Prendiamo il ‘Piano Casa’: così come è uscito da Roma, si tratta di un’ottima legge-quadro che permette ai costruttori di fare operazioni di piccola edilizia (e non di cementificazione incontrollata, come hanno sostenuti gli esponenti della sinistra estrema). Il testo originale parla chiaro: chiunque abbia ottenuto un condono edilizio può intervenire con operazioni di piccola edilizia, effettuando limitati ampliamenti alla costruzione condonata. La Giunta Burlando ha del tutto snaturato la forma originale del ‘Piano Casa’ prodotto da Berlusconi, di fatto impedendo questo tipo di operazioni. In Regione mi sono battuto a lungo per avere un testo il più possibile vicino all’originale, ma la sinistra estrema ha bloccato ogni possibilità di dialogo. Prendiamo ancora la variante al Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico: così come è uscita dal Parlamento Regionale, questo piano di fatto blocca l’edificabilità delle zone contraddistinte dai cosiddetti ‘coni’. Casualmente, questi ‘coni’ sono presenti specialmente a Ponente e specialmente ad Alassio. A Savona quasi non ce ne sono… Ufficialmente – ha proseguito il Sindaco di Alassio – questa misura doveva servire a prevenire le speculazioni. Ma se i Piani Regolatori dei Comuni vengono approvati dalla Provincia e dalla Regione, come fanno ad esserci speculazioni nei Piani? Faccio un esempio: ad Alassio avevamo in ballo un progetto di edilizia agevolata e popolare su un’area di estensione pari a 150.000 metri quadrati. A causa di questo Piano, abbiamo dovuto rinunciare al progetto e, di fatto, 100 famiglie si sono ritrovate senza casa”.

L’obiettivo di Marco Melgrati si è poi spostato all’ambito turistico: “In ambito turistico, la Giunta Regionale ha lavorato in maniera terribile. Prendiamo, per esempio, lo spot che tutti abbiamo visto passare sulle TV nazionali. Certamente si tratta di un spot realizzato molto bene. L’errore di fondo sta nel trasmetterlo qua in Italia. Uno spot del genere deve essere trasmesso sulle TV straniere, per permettere a tutti di vedere quali stupendi paesaggi abbiamo in Liguria. Prendiamo ancora – ha continuato Melgrati – la ‘legge sugli alberghi”. Questa rende tutti gli albergatori liguri dei ‘servi della gleba’. Così come nel Medioevo i servitori della gleba non avevano la possibilità di liberarsi dalla loro condizione di quasi schiavitù, oggi gli albergatori sono costretti a tenere continuare l’attività anche se questa va male. Scelte di questo tipo non possono arrivare dall’alto. Una soluzione a questo problema potrebbe essere questa: permettere agli albergatori di incrementare l’estensione della loro struttura del 30% e di destinare questa aggiunta alla civile abitazione. E’ una cosa che in altri paesi del mondo già si fa e con successo. In Italia, e particolarmente in Liguria, questo permetterebbe agli albergatori di continuare a fare il loro lavoro”.

“Io faccio politica – ha concluso Melgrati – perché penso di poter fare cose che gli altri non riescono a fare. L’ho dimostrato in questi anni di amministrazione alassina, trasformando e migliorando il mio comune e la sua immagine. Ad Alassio ho contribuito a trasformare un vecchio albergo nel più grande centro talassoterapico d’Europa; ho contribuito a trasformare una brutta piazza adibita a parcheggio in un punto di ritrovo per giovani e anziani e uno splendido palcoscenico per manifestazioni ed eventi. Insomma, mi ritengo l’unico nella Lista ad avere quelle capacità di cui c’è bisogno per fare in Regione un buon lavoro in ambito di urbanistica e edilizia privata. Ho passione ed operosità. Oltre a questo, seguo tre principi fondamentali. Ho Fede: tengo continuamente Dio come riferimento fondamentale. Ho senso del lavoro: quando comincio a fare qualcosa, cerco di farla bene, con competenza e capacità. Sono onesto: facendo politica, qualche volta può succedere di scivolare; benché ne abbia avuto occasione, a me non è successo. In Regione non ci si va perché si è ‘unti dal Signore’, né perché si è ‘amici’ di qualcuno. Ci si va se si ha competenza. E il ce l’ho.”

Dopo l’incontro con i loanesi, SavonaNews.it ha rivolto al candidato Melgrati alcune domande.

Perché gli elettori dovrebbero accordare la loro fiducia a Marco Melgrati?
“Perché Marco Melgrati è una persona preparata, ha fatto l’amministratore pubblico per 18 anni, è un esperto di urbanistica ed edilizia privata. Insomma, è la persona giusta al posto giusto. E il posto giusto è in Regione, dove si fanno le leggi. Nella nostra Regione negli ultimi anni hanno fatto leggi sull’urbanistica che sono assurde e contro tutto quello che può essere un uso corretto dell’urbanistica in Liguria, soprattutto contro le attività imprenditoriali e le persone singole.”

Perché gli elettori dovrebbero accordare la loro fiducia a Sandro Biasotti?
“Perché Biasotti è un grande uomo e un grande imprenditore. Quando ha governato la Liguria ha dimostrato di essere la persona adatta. Ha dato grandissime risorse per il Ponente e la provincia di Savona. Cosa che non ha fatto, invece, Claudio Burlando.”

Perché gli elettori non dovrebbero confermare la loro fiducia a Claudio Burlando?
“Perché Burlando ha fatto delle ‘porcate’ mai viste. Ha curato soprattutto le province di Genova e La Spezia, quelle da cui draga i voti, trascurando completamente la provincia di Savona e la provincia di Imperia. Quindi, da savonese io credo che non si possa pensare di votare Burlando.”

Ipotizzando di essere eletto nuovamente Consigliere Regionale, quale sarà il suo primo atto?
“Io spero di risultare il candidato più votato in provincia di Savona e quindi di fare l’Assessore. Nei primi cento giorni riformerò il ‘Piano Casa’ in maniera da concedere alle persone che hanno una casa condonata la possibilità di poter fare gli ampliamenti che vogliono. Il secondo atto è l’abrogazione della ‘legge Ruggeri’ sugli alberghi. Il terzo atto sarà l’abolizione della Variante al PTCP, che è stata fatta dalla Giunta Burlando senza interpellare i Comuni e le Province che sono titolari in materia di urbanistica.”

luca berto

venerdì 12 marzo 2010

LETTERA AGLI ALASSINI

Cari concittadini,
Sono Marco Melgrati, Sindaco di Alassio, candidato per la lista P.d.L. Berlusconi per Biasotti alle elezioni Regionali.
In questi 18 anni ho amministrato questa città, prima come Assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica ed Edilizia Privata e poi come Sindaco, rieletto da Voi con il 70% dei consensi.
Abbiamo cambiato il volto alla nostra città…quando arrivai a governare, nel 1993, trovai una città in declino, con le fognature che sversavano a mare, non c’era un vicolo o una passeggiata pavimentata, il grand Hotel era il monumento all’inefficienza e alla mancanza di decisioni di decenni di amministrazioni che si erano succedute.
Oggi, nel chiedere il Vostro aiuto per intraprendere questa nuova sfida regionale, Vi consegno una città diversa, dove ancora molto è da terminare ma anche moltissimo è stato fatto.
Abbiamo pavimentato vie e piazze, passeggiate a mare, illuminato tutta la città con i lampioni artistici, rifatto marciapiedi, iniziato i lavori per il nuovo Campo sportivo, con 170 posti auto interrati a rotazione, creato nuovi parcheggi (nella piccola della Stazione, all’uscita dell’aurelia Bis vicino al cimitero, in via Neghelli, a Solva e a Moglio, sotto piazza dei Partigiani), e nuovi ne faremo e sono in progetto.
Abbiamo inaugurato l’Aurelia Bis, togliendo la città dall’isolamento, con la fontana artistica che accoglie chi arriva ad Alassio, ampliato il Porto, realizzato la passeggiata verso il porto stesso; abbiamo iniziato i lavori per rifare la passeggiata Ciccione, che completeremo il prossimo anno; ma soprattutto, con una scelta coraggiosa che mi ha procurato un avviso di garanzia, abbiamo messo mano alla ristrutturazione del Grand hotel et d’Alassio, con la realizzazione di una piazza in centro che è diventata il cuore pulsante della città, dove le manifestazioni e gli spettacoli si alternano al passeggio e allo svago dei turisti e residenti, con un parcheggio sotterraneo a rotazione di 120 posti auto, e un Albergo a 5 stelle che aprirà a giugno; un centro termale che utilizzando l’acqua di mare riscaldata porterà sicuramente all’allungamento e alla destagionalizzazione della oggi sempre più breve stagione balneare, con benefici su tutta l’economia della città.
Se io sarò in Regione, unico Alassino in lizza per queste elezioni, farò di tutto per dirottare investimenti e risorse sulla Nostra città, e metterò a frutto la passione, l’esperienza, la professionalità e le capacità maturate in questi 18 anni di esperienza amministrativa alla guida della città di Alassio.
Per questo ti chiedo di aiutarmi e di votarmi ancora una volta, per rendere sempre di più questa città migliore. Ricordarti di scrivere il mio cognome MELGRATI.

sabato 27 febbraio 2010

Savona: elezioni, inaugurazione del 2° Melgrati point


Venerdì 26 febbraio, alle 18, in via Santa Maria Maggiore 19, (strada pedonale a lato della Piazza del Comune di Savona), si svolgerà l'inaugurazione del secondo point elettorale del sindaco di Alassio Marco Melgrati. A breve verranno inaugurati anche il Melgrati Point di Albenga e di Loano.

Un importante segno di presenza sul territorio di un candidato Consigliere Regionale con 17 anni di esperienza amministrativa come Assessore, Sindaco, Presidente del Consiglio Provinciale e Consigliere Provinciale.

Risposta a Jan Casella sull’intitolazione alla medaglia d’Oro alla resistenza a S.E. il conte Edgardo Sogno Rata del Vallino di uno slargo comunale.


Caro Jan Casella, premesso che mi sei simpatico anche perché ho avuto uno splendido rapporto di amicizia con tuo padre, il mitico “Giucas”, come lo chiamavo io, e che rispetto la tua fede comunista, pur considerandola anacronistica e non condividendola, mi dispiace leggere quello che scrivi; fondamentalmente perché contiene delle inesattezze palesi…infatti la Piazza della Libertà, è quella davanti al Comune, e non già lo slargo senza nome dove insiste il monumento ai donatori dell’Avis, come era senza nome lo slargo che recentemente abbiamo dedicato ai “Caduti nelle missioni umanitarie di pace”, e per fortuna per quella intitolazione nessuno aveva trovato da dire.
Detto questo, ho avuto l’onore di conoscere personalmente Sua Eccellenza il Conte Edgardo Sogno Rata del Vallino, e ho potuta apprezzare le Sue qualità umane e la statura morale del personaggio. Purtroppo per Lui, oltre ad essere un convinto antifascista, medaglia d’oro alla resistenza, è stato un altrettanto convinto anticomunista, e per questo ha pagato. E’ stato perseguitato dal P.M. Violante, che anche su questo arresto ha costruito la Sua carriera politica nelle file del P.c.i., incarcerato ingiustamente, perché poi è stato assolto in istruttoria dal cosiddetto golpe bianco. Alla Sua morte il Presidente del Consiglio in carica, Giuliano Amato, socialista, gli decretò i funerali di stato, come tutti i Grandi della Patria. Basterebbe questo per risponderTi. Ma meglio di me ti risponderà un grande giornalista, Giancarlo Lehner, che su IL Tempo del 24.04.2009 scriveva questo articolo, intitolato “Edgardo Sogno eroe del 25 aprile”:
“Già nel maggio 1943 sceglie la libertà, affrontando l'incriminazione e l'arresto per alto tradimento. Antifascista vero, quindi, con largo anticipo nei confronti di quei tanti, troppi, già fascistissimi, miserrimi eroi della sesta giornata, convertitisi, a regime caduto, per motivi, per lo più, di gretta convenienza. Basti ricordare, a proposito di trasformismo, malattia endemica d'Italia, che, a Roma, a poche ore di distanza dallo scacco matto del Gran Consiglio (25 luglio 1943) sui muraglioni dei lungotevere si potevano rimirare in oscene quantità i simboli del fascismo, dai gagliardetti ai fez, sino alle camicie nere, gettati via in fretta e furia dai "camerati" più veloci della luce nel rivestirsi di afascismo o di antifascismo. Non fu un caso che un generale alleato rimanesse basito, avendo scoperto, parlando con la gente, che in Italia, a parte i trucidati e i martoriati di piazzale Loreto, nessuno era mai stato fascista. Tralascio i nani e torno ad Edgardo. Nel settembre 1943, appena scarcerato, Sogno si getta nella lotta armata, creando l'"Organizzazione Franchi" collegata con la Special Force britannica. Insieme con Parri, Paletta e Pizzoni guida la delegazione del Clnai, che sigla (novembre 1944) con il comando alleato gli accordi di Roma. Alla fine della guerra, gli viene conferita la medaglia d'oro al valor militare. Esprit garibaldino, "Franchi" continuerà a spendere generosamente se stesso per la religione della laicità e della libertà. Quando, nel 1956, i tanks sovietici schiacciano il popolo ungherese, massacrando 100 mila patrioti, il partigiano Sogno è l'unico italiano che accorre a Budapest, per organizzare la resistenza e facilitare l'espatrio dei ricercati. Altri italiani, meno grandi, Togliatti, Ingrao, in quei giorni tragici plaudono all'ennesimo crimine contro l'umanità commesso dall'Armata rossa e dal Kgb. Sogno non si ferma e, quando tutto è perduto, crea un centro d'accoglienza in Liguria, per dare rifugio, sostegno e voce agli esuli ungheresi. Dapprima, il ministro Taviani promette di finanziarlo, ma, all'improvviso, il governo prende le distanze dall'iniziativa, lasciando Sogno solo, con i suoi pochi denari, a mantenere il centro sgradito al Pci. Sulle gesta magiare viene posto il segreto di Stato, per non irritare i comunisti. E, tuttavia, alcune toghe rosse, anni dopo, dedurranno e faranno credere che la secretazione celasse chissà quali progetti golpistici. Copriva solo le vergogne della "loro" ideologia. Il garibaldino di Budapest comincia a pagare per il suo coraggio. È espulso come corpo estraneo: intanto, dal suo Pli, dove il coraggio è inferiore alle percentuali elettorali; quindi, dal cosiddetto arco costituzionale, teorizzato dal Kgb e varato dagli utili idioti e dagli opportunisti. Avendo posto pubblicamente la questione del "Che fare?" per la Patria, nell'eventualità che gli uomini di Mosca giungano al governo, Sogno diviene bersaglio dei magistrati "democratici", subisce incriminazioni, perquisizioni, carcere. Così, la Repubblica nata dalla Resistenza, nella stagione del "compromesso storico", ripagò il partigiano Edgardo Sogno, un grande, grandissimo italiano, morto di crepacuore.”
Sperando di essere stato sufficientemente esauriente, e nella consapevolezza che ognuno si assume la responsabilità dei propri atti.
Marco Melgrati

domenica 21 febbraio 2010

Regionali, la Democrazia Cristiana nel savonese si schiera con Melgrati.

L’accordo tra la Nuova Democrazia Cristiana Ligure e il candidato alla presidenza della Regione Sandro Biasotti si traduce, in Provincia di Savona, nell’appoggio alla candidatura del sindaco di Alassio Marco Melgrati. La Nuova Democrazia Cristiana Ligure ha infatti dato l’indicazione di voto, per il savonese, al primo cittadino alassino.

Il sindaco alassino già in gioventù era iscritto alla Dc, fu presidente dei Giovani Dc di Alassio e per anni è stato anche nel direttivo del partito dello scudo crociato cattolico.

“La Nuova Democrazia Cristiana Ligure in occasione delle prossime elezioni Regionali del 28 e 29 marzo 2010, appoggerà il candidato Sandro Biasotti e per la Provincia di Savona il candidato Consigliere Regionale del Popolo delle Libertà Marco Melgrati. Pertanto invito i miei iscritti e simpatizzanti a barrare il simbolo del Pdl e scrivere Melgrati. Scegli la concretezza e la professionalità vicino ai problemi della gente. Non parole ma fatti realizzabili…Vi ringrazio anticipatamente” è l’appello del Presidente della Nuova Dc Ligure Graziano Crepaldi.

da ivg.it

giovedì 18 febbraio 2010

Incredibile… la minoranza di Alassio fa quasi campagna elettorale per il Sindaco!


In relazione al commento apparso sul blog della Minoranza consiliare di Alassio “Alassio 2009”, dove, pur con i distinguo sulle differenze di vedute su ogni argomento portato in Consiglio Comunale, viene comunicata alla cittadinanza che l’unico candidato di Alassio è il Sindaco Marco Melgrati.
Devo registrare con piacere che mi viene fatto un “in bocca al lupo” per la candidatura.
Apprezzo molto questa esortazione e questo augurio da parte di chi mi combatte ogni giorno dai banchi della minoranza; non sarà questo un augurio che nasconde la voglia di “mandarmi in Regione” per liberarsi della mia scomoda presenza?
Ringrazio comunque per il fair play, che dimostra comunque l’importanza, per Alassio, di avere un rappresentante su posizione di forza seduto in Consiglio Regionale.

Marco Melgrati
Sindaco di Alassio

mercoledì 3 febbraio 2010

Inaugurazione del "Melgrati Point"


Con l’apertura del “Melgrati point” di Alassio si apre ufficialmente la campagna elettorale del consigliere regionale Marco Melgrati che alle prossime elezioni regionali appoggerà la candidatura a presidente di Sandro Biasotti.

“Una campagna elettorale in cui si andrà a cercare il consenso delle persone al di fuori dei partiti approfittando dell’immagine che mi sono creato in 17 anni di amministrazione pubblica ad Alassio, dove di fatto abbiamo cambiato il volto della città – spiega il sindaco Melgrati. – L’esperienza di amministratore, la disponibilità, la mia capacità nel risolvere le situazioni più difficili ma soprattutto la “gavetta” amministrativa che ho maturato negli anni potrebbero essere determinanti all’interno di una corretta amministrazione regionale. Tutti i politici – continua Melgrati – devono passare attraverso una scuola come le amministrazioni locali, come ad esempio comuni o province, perché se non si fanno questi tipi di esperienze si rischia di essere catapultati in un mondo che non si conosce, anche a livello normativo.

Il ritorno in Regione di Biasotti sarà la svolta per una corretta amministrazione perché fino ad ora la sinistra ha fatto talmente tanti danni che ormai non può più governare. Una coalizione di partiti che per loro natura posseggono differenti punti di vista non troveranno mai un giusto equilibrio. Udc, Radicali, Rifondazione e Verdi che hanno delle proprie identità e delle fondamenta che è impensabile possano trovare punti di incontro. Purtroppo non si può vivere solo di intenti e l’amministrazione uscente è il perfetto esempio di un’alleanza non coesa che non porta da nessuna parte.
In Regione – conclude Melgrati – porterò la mia esperienza di architetto, oltre a quelle in materia di urbanistica, di assessore ai lavori pubblici e di Sindaco maturate in Comune”.

sabato 30 gennaio 2010

Alassio: sono assolutamente fiero ed orgoglioso del Grand Hotel!


Sono orgoglioso di aver fatto quello che ho fatto per il Grand Hotel di Alassio, nel supremo interesse della Città.
Curiosamente, ma non è la prima volta, apprendo dal Secolo XIX della chiusura delle indagini relative al presunto reato di abuso d’ufficio in concorso per le opere in difformità alla concessione edilizia del Grand Hotel. Registro con stupore che il buon Giovanni Ciolina, giornalista del Secolo, riceva informazioni dal Palazzo di Giustizia prima degli interessati: era già successo nell’indagine sugli alberghi, risolta con l’archiviazione di tutta la giunta comunale. Ormai non mi stupisco più di niente.
La prossima settimana mi vedrò con il mio avvocato, Franco Vazio, per esaminare gli atti, se riusciremo ad averli anche noi; diversamente ne chiederò una copia al Ciolina.
Sono felice che sia stata dimostrata l’estraneità circa gli addebiti a 5 membri della Giunta Comunale; dimostreremo con i fatti che anche per gli altri non esistono gli elementi per un rinvio a giudizio.
E’ chiaro che tutti gli atti amministrativi che abbiamo compiuto sono stati deliberati nel supremo interesse della Città di Alassio, e che l’interesse pubblico deve sempre prevalere sull’interesse privato. Dimostreremo inoltre che queste opere hanno portato un arricchimento al Comune di Alassio, e non un danno. Il fatto poi che le varianti sono state autorizzate, comunque dopo un iter lungo e sofferto, con l’avvallo di enti sovra ordinati (Provincia, Regione; Soprintendenza, Agenzia Del Demanio, Capitaneria di Porto), mi lascia sereno, in quanto le opere erano comunque autorizzabili e sono state puntualmente legittimate da un Permesso a Costruire, ancorchè a posteriori della realizzazione.
Le delibere adottate dalla Giunta Comunale sono delibere in linea tecnica, che in gergo amministrativo vuol dire che si approva “politicamente” la variante proposta, ma la la Fincos avrebbe dovuto dotarsi di tutte le autorizzazioni necessarie, urbanistiche, edilizie, demaniali; non sono l’avvallo delle opere o il via a realizzarle, ma la condivisione di un progetto che dovrà essere regolarizzato. Tutte queste delibere, prima di essere adottate, hanno ricevuto l’avvallo preventivo del consulente legale del Comune, l’avv.to Alberti, un principe del foro di Genova. Siamo assolutamente sereni, anche perché le opere saranno completate in totale trasparenza e legalità, e hanno ricevuto la piena conformità ambientale dalla Sopraintendenza, in quanto non ci sono aumenti di superficie utile e di volume, e sono assolutamente e completamente interrate.
E’ per me motivo di orgoglio essere il Sindaco che ha iniziato e che terminerà i lavoro del Grand Hotel et di Alassio e del Centro Talassoterapico, che fornirà a tutta la Città di Alassio un albergo a 5 stelle e una SPA che potrà allungare anche nei mesi invernali la stagione turistica di tutta la Città, con l’offerta Termale talassoterapia. E anche se dovremo presentare le nostre ragioni davanti ad un Giudice, ed io ho una profonda fiducia nella Magistratura, nonostante qualche incomprensione, sono certo che alla fine verrà dimostrato che non esistono reati e che quanto è stato fatto è sempre stato fatto con onestà, in buona fede, nel supremo interesse pubblico e soprattutto a maggior gloria della città di Alassio,di cui mi pregio essere il Sindaco da nove anni, rieletto con il 70% delle preferenze. E questa estate il Grand Hotel e la Sua spiaggia apriranno i battenti, con squilli di trombe e cotillons".

lunedì 25 gennaio 2010

Il depuratore si farà, fra tre anni sarà terminato e operativo!


Scenari apocalittici sono stati descritti dal Politburo del P.D., riunito in forma plenaria ad Alassio. Ancora una volta la cultura della diffamazione e della falsità prevale sui fatti.

Quando il depuratore consortile di Villanova non era nemmeno nelle idee degli attori del P.D., il piano di depurazione regionale, approvato da una giunta Regionale di Sinistra prevedeva il Depuratore di Alassio a S.Anna; tanto è vero che il tubo collettore che sversa a mare i liquami di tutta la città arriva proprio in quel punto, dove sorgerà il depuratore di Alassio.

Il Project Financing promosso dal Comune di Alassio per il depuratore ormai è storia, una storia lunga e sofferta, con la adesione prima e l’abbandono poi di Laigueglia, sotto la spinta di una giunta di sinistra.

Finalmente la gara, e l’apertura delle buste; è ovvio che il Comune si è riservato di controllare parametri e conto economico, prima di fare l’aggiudicazione provvisoria, come è altrettanto ovvio che la soc. Severn Trent si è tutelata con un ricorso al Tar nell’attesa della definizione della vertenza con il Comune, ricorso che sarà abbandonato non appena assegnato l’incarico di realizzare il depuratore.

Quello che l’Amministrazione di Alassio sta verificando è la stessa cosa che la Provincia di Savona, prima di erogare il finanziamento europeo al depuratore consortile di Albenga, vuole avere chiaro, e cioè quanto costerà ai cittadini la tariffa di depurazione.

Oggi sappiamo con certezza che, con un contributo una tantum del Comune di Alassio, la tariffa sarà di 0,82 centesimi di euro al metro cubo, e che la concessione dovrà durare 40 anni invece che i previsti 30. Cifra inferiore a quanto prevista (si fa per dire) nell’appalto di Villanova (circa 0,90 euro). E’ di ieri l’articolo sui media locali del Presidente del consorzio del Depuratore di Borghetto che spiega perché, nei prossimi due anni, la tariffa dovrà essere portata a 0,80 euro.

Ne consegue che siamo allineati con le tariffe di ambito, quindi l’opera si farà e fra tre anni sarà terminata e operativa.

Non credo ci sia contrapposizione tra due ipotesi di depurazione, quella di Alassio e quella di Villanova, e meno che meno tra Me e il presidente di quel consorzio; c’è dialettica, come in democrazia…noi non prendiamo ordini dal Comitato Centrale, come Ruggeri, Lunardon e Compagni, e men che meno cerchiamo di favorire cordate di Cooperative o municipalizzate, specialmente se Rosse, alla ricerca del predominio dell’Ato savonese.

E bene fa la Provincia di Savona a controllare i conti di un depuratore che ha come capofila il comune di Albenga, al soldo dei compagni, per ora.

Invece di agitare bandiere blu a sproposito, si chiedano e ci dicano dove sono finiti i 9.600.000 di euro previsti nell’accordo stato-regione, non inventati ma certificati e documentati, fatti sparire dal Governo Prodi e dall’amministrazione regionale di Sinistra con la connivenza della Provincia di Savona, in allora appannaggio della sinistra.

Ad Alassio il depuratore si farà, e al più presto, e sappiamo anche noi quanto sia importante per l’economia turistica della nostra città, e non prendiamo lezioni da chi ha gestito una città, Savona, che ancora oggi non riesce a far aprire i negozi alla domenica per accogliere i croceristi della Costa.

Questi soloni della sinistra che non sanno nemmeno leggere in italiano una legge fatta da loro, la legge detta Piano Casa, e smentiti dai funzionari (peraltro bolscevichi come loro, ma corretti e capaci) si inventano interpretazioni che possono essere solo di spettanza del Consiglio Regionale e non del Presidente del consiglio, il sig. Ronzitti.

Nemmeno sul Grand Hotel accettiamo lezioni dalla sinistra, che quando governava Alassio ne ha fatto un ricettacolo di topi e scarafaggi, ricoperto da erbe infestanti e rampicanti e dimora di extracomunitari abusivi e drogati.

Marco Melgrati

sabato 16 gennaio 2010

Incredibile….revocata e annullata la Circolare Regionale sul Piano Casa. I "compagni" colpiscono ancora!!!


Ricevo dalla Regione Liguria la circolare a rettifica di quella, da me ed altri professionisti invocata, esplicativa della Legge Regionale, emessa nei giorni scorsi dal Direttore Generale del Dipartimento Pianificazione Territoriale, Arch. Franco Lorenzani, che di fatto cancella la circolare regionale che interpreta letteralmente la Legge Regionale conseguente al Piano Casa.
E’ incredibile come, il presidente del Consiglio Regionale Mino Ronzitti sia riuscito, fortemente condizionato e tenuto per gli attributi dalle frange più estremiste dei consiglieri dell’ultrasinistra, ambientalisti e verdi, a fornire una interpretazione, trasformata in nota trasmessa alla Giunta Regionale in data 11.1.2010, con la quale si ritiene quanto esplicitato nella circolare non conforme allo spirito e alla lettera della legge.
Io credo che questo provvedimento sia assolutamente illegittimo, viziato da abuso di potere, e soprattutto una bufala amministrativa.
Le leggi si scrivono, e il testo viene interpretato letteralmente dagli uffici. Se il Consiglio ha sbagliato a scrivere la legge, non può con una nota modificare una legge, perché questo era il pensiero del legislatore. Se la maggioranza di sinistra ha sbagliato a scrivere la legge, se vuole cambiarla, la riporta in Consiglio Regionale e la cambia, non può modificarla con una nota della Presidenza del Consiglio sulla base di un “pensiero” che avrebbe permeato la maggioranza, ma che non si è correttamente trasposto nel provvedimento divenuto legge.
Quello che disciplinava la precedente circolare non è che l’applicazione pedissequa il lingua italiana della legge; questa interpretazione non era una forzatura della legge, ma soltanto il minimo applicativo di una norma di per sé già severa, che esclude tutti gli edifici nati in seguito al condono, in tipologia 1, quindi completamente abusivi.
Ho già attivato l’ufficio legale del Comune per l’eventuale ricorso al Tar; ricorrerò in tutte le sedi opportune perché questa “PORCATA” amministrativa, questo “ABORTO GIURIDICO” non possa passare sotto silenzio.
Oltre tutto questo sconfessare gli uffici, e come ho già avuto modo di dire non posso non pensare che questa circolare non abbia avuto l’avvallo della avvocatura della regione, che agisce sempre in sinergia con l’architetto Lorenzani, è un segnale che del momento di sbandamento da fine mandato, un atteggiamento da Caporetto legislativa, da abbandono del Titanic. Ci si rende conto che la festa è finita, e si cerca di porre rimedio agli errori in ogni modo, anche quelli non conformi alle leggi e ai regolamenti; ma quando mai una circolare interpretativa è stata ispirata dalla Presidenza del Consiglio? Come può questo aborto giuridico che è stato partorito avere legittimità?
Rimane poi il fatto che il non estendere la legge a immobili condonati, che sono legittimi a tutti gli effetti, e pari nei diritto a quelli che nascono da concessioni e permessi a costruire, è assolutamente anticostituzionale.
Nei prossimi giorni scriverò al Ministro per gli Affari Regionali Fitto per chiedere di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge R.L. 49/09 nei punti dove non si ammettono ai benefici della legge gli edifici condonati con tipologia 1, che la giurisprudenza consolidata ha già ripetutamente equiparato agli immobili che nascono legittimi.
Spero di essere supportato nelle mie parole e negli atti doveroso che dovrò compiere contro questa porcata di fine mandato dei bolscevichi al governo della regione dai sindaci, dai presidenti delle Province di Imperia e Savona, dai Consiglieri Regionali in carica del P.d.l., per compiere insieme una crociata di legittimità e di Libertà, a vantaggio dei cittadini che abitano costruzioni legittime e che hanno condonato una piccola porzione, e secondo questa forzata interpretazione non possono ampliare la costruzione seguendo le indicazioni del Piano Casa di Berlusconi.

Marco Melgrati


Riporto qui di seguito il testo della nuova circolare:
Rettifica della nota di chiarimenti per la applicazione della L.R. 49/009 (Piano casa) PG 2009/184296 del 28-12-2009
Si fa seguito alla nota di chiarimenti per la applicazione della L.R. 49/2009 (Piano Casa) PG/2009/184296 trasmessa in data 28 dicembre u.s. con specifico riferimento al punto inerente le indicazioni per l’applicazione del disposto di cui all’art. 5, comma 1, lett. b) concernente l’esclusione dai benefici della legge degli edifici od unità immobiliari condonati con tipologia di abuso 1.

A riguardo si informano gli Enti e soggetti in indirizzo che, a seguito della ricostruzione del significato della disposizione a riferimento, effettuata dagli Uffici del Consiglio Regionale e condivisa dal Presidente del Consiglio con propria nota di trasmissione alla Giunta Regionale in data 11.1.2010, i chiarimenti applicativi del disposto in argomento forniti nella prima parte della circolare in oggetto, sono stati ritenuti non conformi allo spirito e alla lettera della legge.
Alla luce di detta ricostruzione, i chiarimenti in parola sono da ritenersi stralciati dal corpo della circolare in oggetto.
Distinti saluti.

IL DIRETTORE GENERALE
(Arch. Franco Lorenzani)

martedì 12 gennaio 2010

Una vergogna che L’ANPI di Alassio getti fango su una Medaglia d’oro alla Resistenza come S.E. il Conte Edgardo Sogno!!!


Come si permette l’avv.to Bottelli, presidente dell’Anpi di Alassio di dare dell’antidemocratico a Sogno, che mai nella sua vita ha messo in opera azioni tese a destabilizzare l’ordine democratico e costituzionale di questa Repubblica, come accertato dai giudici che lo hanno scagionato dalle accuse di Golpismo, dopo che il “compagno” Violante lo aveva ingiustamente accusato e rinchiudere in carcere a Regina Coeli. Proprio il compagno Violante che con questi scoop ha costruito la sua carriera politica nel P.c.i., e non mi risulta che abbia mai chiesto scusa per il suo
clamoroso errore.
E se è vero che ha partecipato alla guerra civile in Spagna, lo ha fatto in nome di quell’anticomunismo che sentiva dentro, così come è stato profondamente antifascista; e proprio per impedire l’affermarsi di un regime antidemocratico che combatté in Spagna, come molti altri volontari italiani non fascisti, contro una Repubblica Popolare Spagnola che voleva riproporre il modello totalitario sovietico nella penisola iberica, uccidendo il clero a sangue freddo, per esempio.
Ma d'altronde il compagno Bottelli fa parte di un partito politico che ha costruito una “sua” storia dell’Italia ad uso e consumo della sinistra italiana, insinuando, come da insegnamenti di Marx e Lenin i professori nel tessuto delle scuole, dalle primarie all’università. Si vada invece a leggere la storia, quella vera, magari raccontata da un altro compagno, il giornalista Giampaolo Pansa, che con coraggio ha raccontato nei suoi libri, in particolare ne “il Sangue dei Vinti”, episodi agghiaccianti che hanno avuto come protagonisti esponenti dei partigiani “rossi”, anche ad Alassio.
La resistenza non è solo patrimonio del Partito Comunista…è di tutti, dei monarchici liberali come Edgardo Sogno, eroe della resistenza, dei militari dopo l’8 settembre, dei democristiani, dei socialisti, delle formazioni cristiane, dei repubblicani e di tutti quelli che hanno contribuito, insieme agli Americani e ai loro alleati, con un tributo di sangue enorme, a far si che noi oggi possiamo essere liberi in un paese democratico, e che un Sindaco e una Giunta possa onorare un eroe di quella Resistenza, Medaglia d’oro al Valor Militare.
Alassio, 12/01/2010

Marco Melgrati
Sindaco di Alassio

Giù le mani dalla circolare regionale sul piano casa!


Il presidente del Consiglio Regionale Mino Ronzitti sta cercando, interpretando i “boatos” dei consiglieri dell’ultrasinistra, ambientalisti e verdi, di cancellare la circolare regionale che interpreta letteralmente la Legge Regionale conseguente al Piano Casa.

Nei giorni scorsi avevo già ringraziato l’arch. Lorenzani per la sua puntualità e precisione. E anche per il coraggio che aveva dimostrato, in riferimento alla polemica scoppiata nel Pd e nell’ultrasinistra su una interpretazione letterale che per me era cristallina, leggendo in italiano la legge. Chi dice che l’interpretazione stravolge la legge, come il capogruppo della Commissione Ambiente al Senato Roberto Dalla Seta, componente dell’esecutivo degli ecologisti Democratici (perché, esistono anche gli ecologisti antidemocratici?), nonché già presidente di Legambiente fino al 2007, che definisce immorale questa circolare, fa finta di non conoscere la legge o non conosce la lingua italiana.

Ora si pensa di tornare in Consiglio Regionale per modificare la legge: Il Centro Destra aveva già espresso dubbi e perplessità su questa legge, e la cancellazione di tutti gli emendamenti prodotti sia dai Consiglieri Regionali del P.d.l. sia dalla componente meno intransigente del P.D. la dice lunga sull’integralismo di questa Legge Regionale.

Ora il consigliere Vasconi, capogruppo di se stesso, e cioè dei verdi, e il consigliere di Rifondazione Giacomo Conti, che si è spinto addirittura a chiedere le dimissioni del Direttore Generale del dipartimento Territorio Franco Lorenzani, minacciano azioni contro la maggioranza.

Questi signori fingono di non rendersi conto che quello che disciplina la circolare non è che l’applicazione pedissequa in lingua italiana di una legge che era già forcaiola nei confronti dell’Edilizia e dello spirito della promozione di quel settore che costituisce il volano della nostra economia, fortemente voluta da Silvio Berlusconi in persona, ma lasciata alla applicazione delle Regioni con molta sensibilità.

Questa interpretazione non è una forzatura della legge, ma soltanto il minimo applicativo di una norma di per sé già severa, che esclude tutti gli edifici nati in seguito al condono, in tipologia 1, quindi completamente abusivi.

Diverso è pensare di considerare alla stessa stregua chi, in un edificio pienamente legittimo, per esempio di 200 metri quadrati, ha condonato una veranda o un bagnetto di 2 o 3 metri quadrati. L’ultrasinistra e i difensori pasdaran del territorio considerano queste persone cittadini di serie B o peggio “CEMENTIFICATORI”. Ma questo invece è il vero spirito della circolare, assolutamente di buon senso, nonostante la sperequazione tra edifici condonati e non, sancita anche da numerose sentenze del Tar, che non ravvisa differenze di natura giuridico-urbanistica tra le due tipologie di edifici, una volta ottenuta la concessione in sanatoria.

Chiederemo ai consiglieri regionali del P.D.L., e anche a quelli del P.D. e dell’U.D.C. in consiglio Regionale che non siano trinariciuti e veteroambientalisti ortodossi di difendere il “verbo” di questa circolare, che non è il massimo che si poteva ottenere ma il meno peggio che l’interpretazione del piano Casa passato sotto le forche caudine della sinistra regione Liguria potesse partorire.

Che io difenda Lorenzani, che stimo e ammiro dal punto di vista di onestà intellettuale e di preparazione professionale, ma dal quale sono distante politicamente anni luce, è veramente un paradosso. Pensare poi che questa circolare non abbia avuto l’avvallo della avvocatura della regione, che agisce sempre in sinergia con l’architetto Lorenzani, è poi una bufala senza precedenti.

QUESTA CIRCOLARE E’ LEGITTIMA, E LA DIFENDEREMO SU TUTTI I TAVOLI, ANCHE AL TAR, SE NECESSARIO, insieme ad altri Sindaci del ponente che, se vorranno, si schiereranno al mio fianco.

Marco Melgrati

Sindaco di Alassio

sabato 9 gennaio 2010

Intitolati nuovi spazi pubblici ad Alassio a due personaggi colpiti da malagiustizia: Enzo Tortora e S.E. il conte Edgardo Sogno


Intitolati due nuovi spazi pubblici ad Alassio a due grandi personaggi scomparsi colpiti in vita da malagiustizia: Enzo Tortora e S.E. il conte Edgardo Sogno Rata del Vallino, medaglia d’oro al Valor Militare per la resistenza contro i nazifascisti.
Nella seduta di ieri la Giunta Comunale di Alassio ha deciso di intitolare due spazi pubblici a due grandi personaggi:
Enzo Tortora, giornalista televisivo, scomparso da 21 anni, accusato in vita di essere mafioso e spacciatore di droga, finito in carcere sulla base delle accuse di pregiudicati della Nuova Camorra organizzata ( Giovanni Panico, Goivanni Melluso detto Gianni il Bello, Pasquale Barra e altri 8; additato al pubblico ludibrio, mostrandolo ammanettato mentre veniva condotto in carcere; una storia assurda, terminata troppo tardi con la completa riabilitazione, assolto per non aver commesso il fatto, ma minato da questa esperienza tragica nella reputazione, nell’orgoglio e soprattutto nel fisico; scomparso poi per un tumore, sicuramente conseguenza delle vicissitudini legate al suo ingiusto incarceramento; uno dei più eclatanti esempi di malagiustizia del nostro Paese;
Sua Eccellenza il Conte Edgardo Sogno Rata del Vallino, scomparso nel 2000, monarchico, medaglia d’oro al Valor Militare per la resistenza contro i nazifascisti, internato in campo di concentramento, indagato per il cosiddetto “Golpe Bianco”, finì in cella a Regina Celi nel 1974 sotto le accuse di un magistrato rampante, il P.M. Luciano Violante, poi diventato personaggio di spicco nel P.c.i. /D.s. ora Partito Democratico; assolto poi in istruttoria per non aver commesso il fatto, altro caso di accanimento e di malagiustizia. Ho avuto l’onore di conoscerLo personalmente, in quanto uomo di cavalli, aveva preso parte a innumerevoli Cacce alla Volpe.
Monarchico, prese parte alla Resistenza, ottenendo una Medaglia d'oro al valor militare. Vicino al Partito Liberale Italiano all'epoca in clandestinità lo rappresentò nel CLNAI.Dopo l'8 settembre, l'allora tenente Edgardo Sogno attraversò il fronte prendendo contatti con il Regio esercito che presidiava le regioni del Mezzogiorno e qui, stabilito un contatto con il governo di Vittorio Emanuele, prese parte attiva nell'organizzare una rete spionistica per liberare le regioni settentrionali in mano ai tedeschi. Fece dunque ritorno al Nord grazie all'appoggio dell'esercito britannico, [1] per creare e dirigere l'Organizzazione Franchi, formazione militare legata all'Intelligence Service sorta durante la Resistenza attiva dall'inverno del 1944 per la liberazione delle regioni settentrionali. Nel medesimo periodo, il ten. Sogno nel tessere la sua rete spionistica, prese contatti anche con la celeberrima Brigata Osoppo e quando le sorti delle forze tedesche parevano oramai segnate, dal febbraio 1945, tentò di avviare una trattativa con la tristemente nota Xª Flottiglia M.A.S. al fine di coordinare ed unire gli sforzi in un fronte comune per fermare l'avanzata delle milizie jugoslave guidate da Tito nei territori orientali dell'Istria e dell'area giuliana. Tra le imprese più brillanti, anche se poi sfortunata, fu la tentata liberazione di Ferruccio Parri, allora detenuto nell'albergo di via Santa Margherita, a Milano, dove le SS avevano stabilito il loro quartier generale. Sogno si presentò nell'albergo indossando un'uniforme della milizia tedesca, fingendosi latore di messaggi speciali: ma riconosciuto, fu catturato e mandato in campo di prigionia in provincia di Bolzano, dove sopravvisse fino alla fine del conflitto
Nel 1971 rientrò in Italia e diede vita ai Comitati di Resistenza Democratica, una serie di centri politici nati in funzione anticomunista.Negli anni settanta Sogno si convinse che l'Italia necessitava di una repubblica presidenziale e quindi di una riforma costituzionale simile a quella che il generale de Gaulle aveva ottenuto in Francia. Strinse amicizia con Randolfo Pacciardi, fautore della repubblica presidenziale e si associò alla loggia massonica eversiva P2.
Prese contatti con diversi generali e preparò un progetto di governo. Nelle sue intenzioni, doveva svolgersi "un'operazione largamente rappresentativa sul piano politico e della massima efficienza sul piano militare" come scrive lo stesso Sogno (Messori-Cazzullo, Il mistero Torino, pag. 423) e lo scopo era spingere il presidente Leone a nominare un nuovo governo capace di modificare la costituzione in senso presidenzialista.Al ministro della Difesa Giulio Andreotti si attribuisce il merito di aver spostato i vertici militari coinvolti, ostacolando il progetto golpista, che comunque, non andò mai oltre la fase dell'ideazione. Paolo Emilio Taviani raccontò, dopo la morte di Sogno, di averne riferito le intenzioni alla Procura della Repubblica di Torino.Nel 1974 il magistrato Luciano Violante lo accusò di aver pianificato insieme a Randolfo Pacciardi e a Luigi Cavallo il cosiddetto Golpe bianco "al fine di mutare la Costituzione dello Stato e la forma di governo con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale": finì per un mese e mezzo a Regina Coeli insieme a Luigi Cavallo, ritenuto dal giudice Luciano Violante il vero ideatore del Golpe bianco. Randolfo Pacciardi e Luigi Cavallo smentirono in numerose rettifiche e in emissioni televisive qualsiasi tentativo di Colpo di Stato.Contemporaneamente, Violante prendeva atto del trasferimento a Roma delle istruttorie, e si dichiarava territorialmente incompetente a proseguire l'indagine che si concluse qualche anno dopo con un proscioglimento pieno, per non aver commesso il fatto.
Il comune di Alassio ha intenzione, insieme con il Centro Pannunzio e il Suo Direttore, Prof. Pier Franco Quaglieni, di organizzare due giornate di studio e di riflessione legate a queste due altissime personalità di grande dirittura morale, in occasione dello scoprimento delle targhe dedicate a Enzo Tortora e a Sua Eccellenza il Conte Edgardo Sogno Rata del Vallino, invitando la Sig.ra Francesca Scoppelliti, compagna nella vita del giornalista, presidente della Fondazione per la Giustizia Enzo Tortora, e le figlie di S.E. il Conte Edgardo Sogno Laura e Sofia.
Entrambi questi due grandi personaggi sono stati accomunati da un fenomeno tipico dei nostri tempi, la malagiustizia e l’improvvisazione indagatoria tesa alla spettacolarizzazione, che ancora oggi più di ieri deve far riflettere e meditare a lungo.

Il Sindaco di Alassio
Marco Melgrati