sabato 20 marzo 2010

Intervista di savonanews.it a Marco Melgrati

Continuano gli incontri organizzati dal Coordinamento Comunale del PDL di Loano per presentare ai cittadini i politici savonesi di centrodestra candidati al seggio di Consigliere Regionale alle prossime elezioni. Questa sera, ad incontrare i loanesi presso il Point Elettorale di via Cavour è stato Marco Melgrati.

“Voglio fare il Consigliere Regionale – ha esordito Melgrati – perché in Regione si fanno le leggi. Da quel punto di vista, tutte le decisioni prese dall’attuale Giunta di centrosinistra si sono rivelate sbagliate. Sono ormai cinque anni che la Regione Liguria non ne azzecca una. Prendiamo il ‘Piano Casa’: così come è uscito da Roma, si tratta di un’ottima legge-quadro che permette ai costruttori di fare operazioni di piccola edilizia (e non di cementificazione incontrollata, come hanno sostenuti gli esponenti della sinistra estrema). Il testo originale parla chiaro: chiunque abbia ottenuto un condono edilizio può intervenire con operazioni di piccola edilizia, effettuando limitati ampliamenti alla costruzione condonata. La Giunta Burlando ha del tutto snaturato la forma originale del ‘Piano Casa’ prodotto da Berlusconi, di fatto impedendo questo tipo di operazioni. In Regione mi sono battuto a lungo per avere un testo il più possibile vicino all’originale, ma la sinistra estrema ha bloccato ogni possibilità di dialogo. Prendiamo ancora la variante al Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico: così come è uscita dal Parlamento Regionale, questo piano di fatto blocca l’edificabilità delle zone contraddistinte dai cosiddetti ‘coni’. Casualmente, questi ‘coni’ sono presenti specialmente a Ponente e specialmente ad Alassio. A Savona quasi non ce ne sono… Ufficialmente – ha proseguito il Sindaco di Alassio – questa misura doveva servire a prevenire le speculazioni. Ma se i Piani Regolatori dei Comuni vengono approvati dalla Provincia e dalla Regione, come fanno ad esserci speculazioni nei Piani? Faccio un esempio: ad Alassio avevamo in ballo un progetto di edilizia agevolata e popolare su un’area di estensione pari a 150.000 metri quadrati. A causa di questo Piano, abbiamo dovuto rinunciare al progetto e, di fatto, 100 famiglie si sono ritrovate senza casa”.

L’obiettivo di Marco Melgrati si è poi spostato all’ambito turistico: “In ambito turistico, la Giunta Regionale ha lavorato in maniera terribile. Prendiamo, per esempio, lo spot che tutti abbiamo visto passare sulle TV nazionali. Certamente si tratta di un spot realizzato molto bene. L’errore di fondo sta nel trasmetterlo qua in Italia. Uno spot del genere deve essere trasmesso sulle TV straniere, per permettere a tutti di vedere quali stupendi paesaggi abbiamo in Liguria. Prendiamo ancora – ha continuato Melgrati – la ‘legge sugli alberghi”. Questa rende tutti gli albergatori liguri dei ‘servi della gleba’. Così come nel Medioevo i servitori della gleba non avevano la possibilità di liberarsi dalla loro condizione di quasi schiavitù, oggi gli albergatori sono costretti a tenere continuare l’attività anche se questa va male. Scelte di questo tipo non possono arrivare dall’alto. Una soluzione a questo problema potrebbe essere questa: permettere agli albergatori di incrementare l’estensione della loro struttura del 30% e di destinare questa aggiunta alla civile abitazione. E’ una cosa che in altri paesi del mondo già si fa e con successo. In Italia, e particolarmente in Liguria, questo permetterebbe agli albergatori di continuare a fare il loro lavoro”.

“Io faccio politica – ha concluso Melgrati – perché penso di poter fare cose che gli altri non riescono a fare. L’ho dimostrato in questi anni di amministrazione alassina, trasformando e migliorando il mio comune e la sua immagine. Ad Alassio ho contribuito a trasformare un vecchio albergo nel più grande centro talassoterapico d’Europa; ho contribuito a trasformare una brutta piazza adibita a parcheggio in un punto di ritrovo per giovani e anziani e uno splendido palcoscenico per manifestazioni ed eventi. Insomma, mi ritengo l’unico nella Lista ad avere quelle capacità di cui c’è bisogno per fare in Regione un buon lavoro in ambito di urbanistica e edilizia privata. Ho passione ed operosità. Oltre a questo, seguo tre principi fondamentali. Ho Fede: tengo continuamente Dio come riferimento fondamentale. Ho senso del lavoro: quando comincio a fare qualcosa, cerco di farla bene, con competenza e capacità. Sono onesto: facendo politica, qualche volta può succedere di scivolare; benché ne abbia avuto occasione, a me non è successo. In Regione non ci si va perché si è ‘unti dal Signore’, né perché si è ‘amici’ di qualcuno. Ci si va se si ha competenza. E il ce l’ho.”

Dopo l’incontro con i loanesi, SavonaNews.it ha rivolto al candidato Melgrati alcune domande.

Perché gli elettori dovrebbero accordare la loro fiducia a Marco Melgrati?
“Perché Marco Melgrati è una persona preparata, ha fatto l’amministratore pubblico per 18 anni, è un esperto di urbanistica ed edilizia privata. Insomma, è la persona giusta al posto giusto. E il posto giusto è in Regione, dove si fanno le leggi. Nella nostra Regione negli ultimi anni hanno fatto leggi sull’urbanistica che sono assurde e contro tutto quello che può essere un uso corretto dell’urbanistica in Liguria, soprattutto contro le attività imprenditoriali e le persone singole.”

Perché gli elettori dovrebbero accordare la loro fiducia a Sandro Biasotti?
“Perché Biasotti è un grande uomo e un grande imprenditore. Quando ha governato la Liguria ha dimostrato di essere la persona adatta. Ha dato grandissime risorse per il Ponente e la provincia di Savona. Cosa che non ha fatto, invece, Claudio Burlando.”

Perché gli elettori non dovrebbero confermare la loro fiducia a Claudio Burlando?
“Perché Burlando ha fatto delle ‘porcate’ mai viste. Ha curato soprattutto le province di Genova e La Spezia, quelle da cui draga i voti, trascurando completamente la provincia di Savona e la provincia di Imperia. Quindi, da savonese io credo che non si possa pensare di votare Burlando.”

Ipotizzando di essere eletto nuovamente Consigliere Regionale, quale sarà il suo primo atto?
“Io spero di risultare il candidato più votato in provincia di Savona e quindi di fare l’Assessore. Nei primi cento giorni riformerò il ‘Piano Casa’ in maniera da concedere alle persone che hanno una casa condonata la possibilità di poter fare gli ampliamenti che vogliono. Il secondo atto è l’abrogazione della ‘legge Ruggeri’ sugli alberghi. Il terzo atto sarà l’abolizione della Variante al PTCP, che è stata fatta dalla Giunta Burlando senza interpellare i Comuni e le Province che sono titolari in materia di urbanistica.”

luca berto

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