lunedì 3 febbraio 2014

Domani in Consiglio Regionale discussione delle interrogazioni presentate dal capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati:

Iri 987 Sull’edilizia in Liguria penalizzata dalla complicata burocrazia regionale

Iri 1059 Sulla Lettera della regione Liguria circa il superamento degli indici delle zone agricole
Oggetto: Sull’edilizia in Liguria penalizzata dalla complicata burocrazia regionale.
Il sottoscritto Consigliere regionale,Premesso che, in un momento di grave crisi economica per il comparto dell’edilizia, la contorta burocrazia regionale sta ammazzando l’impresa privata legata alla filiera dell’edilizia visti i  troppi i vincoli,le troppe le pastoie burocratiche,troppi i dinieghi non basati sulle norme ma sulla interpretazione eccessivamente restrittiva e marcatamente ideologica falso - ambientalista degli uffici della Regione;
Considerato che la pesante crisi economica e la scarsa disponibilità di capitali hanno progressivamente ridotto le nuove iniziative imprenditoriali, gli investimenti ed i progetti di sviluppo per il futuro e che il numero delle istanze tese all'autorizzazione di permessi di costruire attinenti edifici o impianti industriali e artigianali e alberghi o residenze turistiche appaiono in calo e, soprattutto,sembra essere in calo la percentuale dei i progetti assentiti e approvati rispetto a quelli presentati;
Visto che: le recenti normative e gli strumenti di pianificazione regionale sono state attuate nella logica di protezione del territorio e dell'aggravamento dei vincoli alle trasformazioni come se l'economia fosse in fase di sviluppo più o meno disordinato e l'emergenza fosse la tutela del suolo e dei valori ambientali e non quella occupazionale;
in particolare, l'attuazione delle verifiche di Valutazione Ambientale Strategica che accompagnano ogni variante urbanistica (nel caso in esame mi riferisco a quelle finalizzate alla realizzazione di attività produttive), ben lungi da orientare la progettazione degli interventi verso le piú avanzate tecnologie che riducono gli impatti degli edifici produttivi o delle produzioni, sembrano produrre un aumento delle pratiche bocciate dalla Regione;
Interroga il Presidente della Giunta e l’Assessore alla Salute
per sapere da codesta Amministrazione: quanti progetti, attinenti a variantiurbanistiche finalizzate alle realizzazione di edifici produttivi o impianti e alberghi o residenze turistiche, siano stati esaminati, sia nell'ambito della Valutazione Ambientale Strategica che dai competenti uffici dell'Urbanistica per i necessari assensi, pareri o autorizzazioni di competenza regionale dal 1 gennaio 2010; quanti di essi abbiano avuto esito favorevole e quanti siano stati rigettati o gravati di prescrizioni che ne hanno impedito la realizzazione;
quanti procedimenti, nei temi di interesse, siano in corso da oltre 12 mesi e non abbiano avuto compimento.
Marco Melgrati


Oggetto:Sulla lettera della Regione Liguria circa il superamento degli indici delle zone agricole.
Il sottoscritto Consigliere regionale,Premesso che in data 8 agosto 2013 il Dipartimento Pianificazione Territoriale e Urbanistica della Regione Liguria ha trasmesso una lettera “minacciosa” che richiama la “legittimità dei titoli da rilasciare in attuazione della vigente disciplina urbanistica edilizia delle zone agricole”;
Considerato che in questa circolare il Direttore Generale del Dipartimento invita tutti i Comuni in indirizzo alla necessità di verificare la corrispondenza o meno degli attuali indici di edificabilità fondiaria previsti dal proprio strumento urbanistico per le zone omogenee di tipo E, rispetto al sopraccitato limite di densità edilizia massima per le abitazioni. Laddove, in esito alla suddetta verifica, ilComune accertasse il superamento del sopraccitato limite inderogabile sisegnala, fin d’ora, la necessità di provvedere, prima possibile, all’adozionedi apposita variante di adeguamento del proprio strumento urbanistico perricondurre gli indici di edificabilità al rispetto del suddetto limite di densità edilizia massima o, in alternativa, per ridisciplinare tali zone se delcaso riclassificandole sulla base dell’attuale vocazione ed assetto delrelativo territorio nel rispetto, oltreché, dei limiti inderogabili previsti nel decreto ministeriale 2 aprile 1968,n. 1444, comunque delle indicazioni del vigente P.T.C.P., sub Assetto insediativo del Livello Locale aventi efficacia vincolante;
Visto:
la premessa e le considerazioni, viene da chiedersi come la Regione Liguria abbia esercitato, in relazione agli indici in zona agricola, in tutti questi anni, la potestà di controllo sugli Strumenti Urbanistici Comunali dall’emanazione del d.m. del 1968 fino ad oggi. Infatti nella migliore delle situazioni l’indice dei nuovi PUC o degli ultimi PRG approvati dalla Regione porta un indice agricolo di 0,02 metro quadrato su metro quadrato, il doppio rispetto allo 0,03 metri cubi su metro quadro che, tradotto in metro quadro su metro quadro, corrisponde a 0,01.Per esempio il Comune di Albenga, nel PRG adottato nel 1978 (dieci anni dopo il d.m. del 1968) aveva indice agricolo 0,10 mc/mq, più del triplo rispetto a quello del decreto ministeriale e, nella variante del PRG del 2002, scendeva a 0,2 mq/mq, comunque doppio rispetto all’indice di densità massima previsto dal d.m. del 1968;
 la procedibilità di varianti per i Comuni in difetto (presumibilmente tutti), in assenza della verifica di Adeguatezza dei Piani Urbanistici Comunali già scaduti, e il rapporto con la necessità di assoggettamento alla VAS;
Interroga il Presidente della Giunta e l’Assessore all’Urbanistica

per sapere da codesta Amministrazione:
 se sia legittimo l’indice dello 0,02 mq/mq previsto in alcuni Piani Urbanistici che introducono il limite massimo di edificabilità di zona, negli Ambiti  Agricoli di PUC, che porta la densità comunque a limiti inferiori, nel computo generale, di quelli previsti dal d.m.del 1968;
come si debbano comportare i Comuni che hanno una lottizzazione semi agricola (aree di presidio ambientale CE) che hanno indice 0,02 e possibilità di riportare altrettanto indice dalle zone E circostanti nel raggio di 500 mt;
se sia legittima la richiesta della Regione di aggiornare i Piani Urbanistici per eventualmente diminuire gli indici in zona agricola superiori al 0,03 previsto dal d.m. del 1968.
Marco Melgrati



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