sabato 30 gennaio 2010

Alassio: sono assolutamente fiero ed orgoglioso del Grand Hotel!


Sono orgoglioso di aver fatto quello che ho fatto per il Grand Hotel di Alassio, nel supremo interesse della Città.
Curiosamente, ma non è la prima volta, apprendo dal Secolo XIX della chiusura delle indagini relative al presunto reato di abuso d’ufficio in concorso per le opere in difformità alla concessione edilizia del Grand Hotel. Registro con stupore che il buon Giovanni Ciolina, giornalista del Secolo, riceva informazioni dal Palazzo di Giustizia prima degli interessati: era già successo nell’indagine sugli alberghi, risolta con l’archiviazione di tutta la giunta comunale. Ormai non mi stupisco più di niente.
La prossima settimana mi vedrò con il mio avvocato, Franco Vazio, per esaminare gli atti, se riusciremo ad averli anche noi; diversamente ne chiederò una copia al Ciolina.
Sono felice che sia stata dimostrata l’estraneità circa gli addebiti a 5 membri della Giunta Comunale; dimostreremo con i fatti che anche per gli altri non esistono gli elementi per un rinvio a giudizio.
E’ chiaro che tutti gli atti amministrativi che abbiamo compiuto sono stati deliberati nel supremo interesse della Città di Alassio, e che l’interesse pubblico deve sempre prevalere sull’interesse privato. Dimostreremo inoltre che queste opere hanno portato un arricchimento al Comune di Alassio, e non un danno. Il fatto poi che le varianti sono state autorizzate, comunque dopo un iter lungo e sofferto, con l’avvallo di enti sovra ordinati (Provincia, Regione; Soprintendenza, Agenzia Del Demanio, Capitaneria di Porto), mi lascia sereno, in quanto le opere erano comunque autorizzabili e sono state puntualmente legittimate da un Permesso a Costruire, ancorchè a posteriori della realizzazione.
Le delibere adottate dalla Giunta Comunale sono delibere in linea tecnica, che in gergo amministrativo vuol dire che si approva “politicamente” la variante proposta, ma la la Fincos avrebbe dovuto dotarsi di tutte le autorizzazioni necessarie, urbanistiche, edilizie, demaniali; non sono l’avvallo delle opere o il via a realizzarle, ma la condivisione di un progetto che dovrà essere regolarizzato. Tutte queste delibere, prima di essere adottate, hanno ricevuto l’avvallo preventivo del consulente legale del Comune, l’avv.to Alberti, un principe del foro di Genova. Siamo assolutamente sereni, anche perché le opere saranno completate in totale trasparenza e legalità, e hanno ricevuto la piena conformità ambientale dalla Sopraintendenza, in quanto non ci sono aumenti di superficie utile e di volume, e sono assolutamente e completamente interrate.
E’ per me motivo di orgoglio essere il Sindaco che ha iniziato e che terminerà i lavoro del Grand Hotel et di Alassio e del Centro Talassoterapico, che fornirà a tutta la Città di Alassio un albergo a 5 stelle e una SPA che potrà allungare anche nei mesi invernali la stagione turistica di tutta la Città, con l’offerta Termale talassoterapia. E anche se dovremo presentare le nostre ragioni davanti ad un Giudice, ed io ho una profonda fiducia nella Magistratura, nonostante qualche incomprensione, sono certo che alla fine verrà dimostrato che non esistono reati e che quanto è stato fatto è sempre stato fatto con onestà, in buona fede, nel supremo interesse pubblico e soprattutto a maggior gloria della città di Alassio,di cui mi pregio essere il Sindaco da nove anni, rieletto con il 70% delle preferenze. E questa estate il Grand Hotel e la Sua spiaggia apriranno i battenti, con squilli di trombe e cotillons".

lunedì 25 gennaio 2010

Il depuratore si farà, fra tre anni sarà terminato e operativo!


Scenari apocalittici sono stati descritti dal Politburo del P.D., riunito in forma plenaria ad Alassio. Ancora una volta la cultura della diffamazione e della falsità prevale sui fatti.

Quando il depuratore consortile di Villanova non era nemmeno nelle idee degli attori del P.D., il piano di depurazione regionale, approvato da una giunta Regionale di Sinistra prevedeva il Depuratore di Alassio a S.Anna; tanto è vero che il tubo collettore che sversa a mare i liquami di tutta la città arriva proprio in quel punto, dove sorgerà il depuratore di Alassio.

Il Project Financing promosso dal Comune di Alassio per il depuratore ormai è storia, una storia lunga e sofferta, con la adesione prima e l’abbandono poi di Laigueglia, sotto la spinta di una giunta di sinistra.

Finalmente la gara, e l’apertura delle buste; è ovvio che il Comune si è riservato di controllare parametri e conto economico, prima di fare l’aggiudicazione provvisoria, come è altrettanto ovvio che la soc. Severn Trent si è tutelata con un ricorso al Tar nell’attesa della definizione della vertenza con il Comune, ricorso che sarà abbandonato non appena assegnato l’incarico di realizzare il depuratore.

Quello che l’Amministrazione di Alassio sta verificando è la stessa cosa che la Provincia di Savona, prima di erogare il finanziamento europeo al depuratore consortile di Albenga, vuole avere chiaro, e cioè quanto costerà ai cittadini la tariffa di depurazione.

Oggi sappiamo con certezza che, con un contributo una tantum del Comune di Alassio, la tariffa sarà di 0,82 centesimi di euro al metro cubo, e che la concessione dovrà durare 40 anni invece che i previsti 30. Cifra inferiore a quanto prevista (si fa per dire) nell’appalto di Villanova (circa 0,90 euro). E’ di ieri l’articolo sui media locali del Presidente del consorzio del Depuratore di Borghetto che spiega perché, nei prossimi due anni, la tariffa dovrà essere portata a 0,80 euro.

Ne consegue che siamo allineati con le tariffe di ambito, quindi l’opera si farà e fra tre anni sarà terminata e operativa.

Non credo ci sia contrapposizione tra due ipotesi di depurazione, quella di Alassio e quella di Villanova, e meno che meno tra Me e il presidente di quel consorzio; c’è dialettica, come in democrazia…noi non prendiamo ordini dal Comitato Centrale, come Ruggeri, Lunardon e Compagni, e men che meno cerchiamo di favorire cordate di Cooperative o municipalizzate, specialmente se Rosse, alla ricerca del predominio dell’Ato savonese.

E bene fa la Provincia di Savona a controllare i conti di un depuratore che ha come capofila il comune di Albenga, al soldo dei compagni, per ora.

Invece di agitare bandiere blu a sproposito, si chiedano e ci dicano dove sono finiti i 9.600.000 di euro previsti nell’accordo stato-regione, non inventati ma certificati e documentati, fatti sparire dal Governo Prodi e dall’amministrazione regionale di Sinistra con la connivenza della Provincia di Savona, in allora appannaggio della sinistra.

Ad Alassio il depuratore si farà, e al più presto, e sappiamo anche noi quanto sia importante per l’economia turistica della nostra città, e non prendiamo lezioni da chi ha gestito una città, Savona, che ancora oggi non riesce a far aprire i negozi alla domenica per accogliere i croceristi della Costa.

Questi soloni della sinistra che non sanno nemmeno leggere in italiano una legge fatta da loro, la legge detta Piano Casa, e smentiti dai funzionari (peraltro bolscevichi come loro, ma corretti e capaci) si inventano interpretazioni che possono essere solo di spettanza del Consiglio Regionale e non del Presidente del consiglio, il sig. Ronzitti.

Nemmeno sul Grand Hotel accettiamo lezioni dalla sinistra, che quando governava Alassio ne ha fatto un ricettacolo di topi e scarafaggi, ricoperto da erbe infestanti e rampicanti e dimora di extracomunitari abusivi e drogati.

Marco Melgrati

sabato 16 gennaio 2010

Incredibile….revocata e annullata la Circolare Regionale sul Piano Casa. I "compagni" colpiscono ancora!!!


Ricevo dalla Regione Liguria la circolare a rettifica di quella, da me ed altri professionisti invocata, esplicativa della Legge Regionale, emessa nei giorni scorsi dal Direttore Generale del Dipartimento Pianificazione Territoriale, Arch. Franco Lorenzani, che di fatto cancella la circolare regionale che interpreta letteralmente la Legge Regionale conseguente al Piano Casa.
E’ incredibile come, il presidente del Consiglio Regionale Mino Ronzitti sia riuscito, fortemente condizionato e tenuto per gli attributi dalle frange più estremiste dei consiglieri dell’ultrasinistra, ambientalisti e verdi, a fornire una interpretazione, trasformata in nota trasmessa alla Giunta Regionale in data 11.1.2010, con la quale si ritiene quanto esplicitato nella circolare non conforme allo spirito e alla lettera della legge.
Io credo che questo provvedimento sia assolutamente illegittimo, viziato da abuso di potere, e soprattutto una bufala amministrativa.
Le leggi si scrivono, e il testo viene interpretato letteralmente dagli uffici. Se il Consiglio ha sbagliato a scrivere la legge, non può con una nota modificare una legge, perché questo era il pensiero del legislatore. Se la maggioranza di sinistra ha sbagliato a scrivere la legge, se vuole cambiarla, la riporta in Consiglio Regionale e la cambia, non può modificarla con una nota della Presidenza del Consiglio sulla base di un “pensiero” che avrebbe permeato la maggioranza, ma che non si è correttamente trasposto nel provvedimento divenuto legge.
Quello che disciplinava la precedente circolare non è che l’applicazione pedissequa il lingua italiana della legge; questa interpretazione non era una forzatura della legge, ma soltanto il minimo applicativo di una norma di per sé già severa, che esclude tutti gli edifici nati in seguito al condono, in tipologia 1, quindi completamente abusivi.
Ho già attivato l’ufficio legale del Comune per l’eventuale ricorso al Tar; ricorrerò in tutte le sedi opportune perché questa “PORCATA” amministrativa, questo “ABORTO GIURIDICO” non possa passare sotto silenzio.
Oltre tutto questo sconfessare gli uffici, e come ho già avuto modo di dire non posso non pensare che questa circolare non abbia avuto l’avvallo della avvocatura della regione, che agisce sempre in sinergia con l’architetto Lorenzani, è un segnale che del momento di sbandamento da fine mandato, un atteggiamento da Caporetto legislativa, da abbandono del Titanic. Ci si rende conto che la festa è finita, e si cerca di porre rimedio agli errori in ogni modo, anche quelli non conformi alle leggi e ai regolamenti; ma quando mai una circolare interpretativa è stata ispirata dalla Presidenza del Consiglio? Come può questo aborto giuridico che è stato partorito avere legittimità?
Rimane poi il fatto che il non estendere la legge a immobili condonati, che sono legittimi a tutti gli effetti, e pari nei diritto a quelli che nascono da concessioni e permessi a costruire, è assolutamente anticostituzionale.
Nei prossimi giorni scriverò al Ministro per gli Affari Regionali Fitto per chiedere di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge R.L. 49/09 nei punti dove non si ammettono ai benefici della legge gli edifici condonati con tipologia 1, che la giurisprudenza consolidata ha già ripetutamente equiparato agli immobili che nascono legittimi.
Spero di essere supportato nelle mie parole e negli atti doveroso che dovrò compiere contro questa porcata di fine mandato dei bolscevichi al governo della regione dai sindaci, dai presidenti delle Province di Imperia e Savona, dai Consiglieri Regionali in carica del P.d.l., per compiere insieme una crociata di legittimità e di Libertà, a vantaggio dei cittadini che abitano costruzioni legittime e che hanno condonato una piccola porzione, e secondo questa forzata interpretazione non possono ampliare la costruzione seguendo le indicazioni del Piano Casa di Berlusconi.

Marco Melgrati


Riporto qui di seguito il testo della nuova circolare:
Rettifica della nota di chiarimenti per la applicazione della L.R. 49/009 (Piano casa) PG 2009/184296 del 28-12-2009
Si fa seguito alla nota di chiarimenti per la applicazione della L.R. 49/2009 (Piano Casa) PG/2009/184296 trasmessa in data 28 dicembre u.s. con specifico riferimento al punto inerente le indicazioni per l’applicazione del disposto di cui all’art. 5, comma 1, lett. b) concernente l’esclusione dai benefici della legge degli edifici od unità immobiliari condonati con tipologia di abuso 1.

A riguardo si informano gli Enti e soggetti in indirizzo che, a seguito della ricostruzione del significato della disposizione a riferimento, effettuata dagli Uffici del Consiglio Regionale e condivisa dal Presidente del Consiglio con propria nota di trasmissione alla Giunta Regionale in data 11.1.2010, i chiarimenti applicativi del disposto in argomento forniti nella prima parte della circolare in oggetto, sono stati ritenuti non conformi allo spirito e alla lettera della legge.
Alla luce di detta ricostruzione, i chiarimenti in parola sono da ritenersi stralciati dal corpo della circolare in oggetto.
Distinti saluti.

IL DIRETTORE GENERALE
(Arch. Franco Lorenzani)

martedì 12 gennaio 2010

Una vergogna che L’ANPI di Alassio getti fango su una Medaglia d’oro alla Resistenza come S.E. il Conte Edgardo Sogno!!!


Come si permette l’avv.to Bottelli, presidente dell’Anpi di Alassio di dare dell’antidemocratico a Sogno, che mai nella sua vita ha messo in opera azioni tese a destabilizzare l’ordine democratico e costituzionale di questa Repubblica, come accertato dai giudici che lo hanno scagionato dalle accuse di Golpismo, dopo che il “compagno” Violante lo aveva ingiustamente accusato e rinchiudere in carcere a Regina Coeli. Proprio il compagno Violante che con questi scoop ha costruito la sua carriera politica nel P.c.i., e non mi risulta che abbia mai chiesto scusa per il suo
clamoroso errore.
E se è vero che ha partecipato alla guerra civile in Spagna, lo ha fatto in nome di quell’anticomunismo che sentiva dentro, così come è stato profondamente antifascista; e proprio per impedire l’affermarsi di un regime antidemocratico che combatté in Spagna, come molti altri volontari italiani non fascisti, contro una Repubblica Popolare Spagnola che voleva riproporre il modello totalitario sovietico nella penisola iberica, uccidendo il clero a sangue freddo, per esempio.
Ma d'altronde il compagno Bottelli fa parte di un partito politico che ha costruito una “sua” storia dell’Italia ad uso e consumo della sinistra italiana, insinuando, come da insegnamenti di Marx e Lenin i professori nel tessuto delle scuole, dalle primarie all’università. Si vada invece a leggere la storia, quella vera, magari raccontata da un altro compagno, il giornalista Giampaolo Pansa, che con coraggio ha raccontato nei suoi libri, in particolare ne “il Sangue dei Vinti”, episodi agghiaccianti che hanno avuto come protagonisti esponenti dei partigiani “rossi”, anche ad Alassio.
La resistenza non è solo patrimonio del Partito Comunista…è di tutti, dei monarchici liberali come Edgardo Sogno, eroe della resistenza, dei militari dopo l’8 settembre, dei democristiani, dei socialisti, delle formazioni cristiane, dei repubblicani e di tutti quelli che hanno contribuito, insieme agli Americani e ai loro alleati, con un tributo di sangue enorme, a far si che noi oggi possiamo essere liberi in un paese democratico, e che un Sindaco e una Giunta possa onorare un eroe di quella Resistenza, Medaglia d’oro al Valor Militare.
Alassio, 12/01/2010

Marco Melgrati
Sindaco di Alassio

Giù le mani dalla circolare regionale sul piano casa!


Il presidente del Consiglio Regionale Mino Ronzitti sta cercando, interpretando i “boatos” dei consiglieri dell’ultrasinistra, ambientalisti e verdi, di cancellare la circolare regionale che interpreta letteralmente la Legge Regionale conseguente al Piano Casa.

Nei giorni scorsi avevo già ringraziato l’arch. Lorenzani per la sua puntualità e precisione. E anche per il coraggio che aveva dimostrato, in riferimento alla polemica scoppiata nel Pd e nell’ultrasinistra su una interpretazione letterale che per me era cristallina, leggendo in italiano la legge. Chi dice che l’interpretazione stravolge la legge, come il capogruppo della Commissione Ambiente al Senato Roberto Dalla Seta, componente dell’esecutivo degli ecologisti Democratici (perché, esistono anche gli ecologisti antidemocratici?), nonché già presidente di Legambiente fino al 2007, che definisce immorale questa circolare, fa finta di non conoscere la legge o non conosce la lingua italiana.

Ora si pensa di tornare in Consiglio Regionale per modificare la legge: Il Centro Destra aveva già espresso dubbi e perplessità su questa legge, e la cancellazione di tutti gli emendamenti prodotti sia dai Consiglieri Regionali del P.d.l. sia dalla componente meno intransigente del P.D. la dice lunga sull’integralismo di questa Legge Regionale.

Ora il consigliere Vasconi, capogruppo di se stesso, e cioè dei verdi, e il consigliere di Rifondazione Giacomo Conti, che si è spinto addirittura a chiedere le dimissioni del Direttore Generale del dipartimento Territorio Franco Lorenzani, minacciano azioni contro la maggioranza.

Questi signori fingono di non rendersi conto che quello che disciplina la circolare non è che l’applicazione pedissequa in lingua italiana di una legge che era già forcaiola nei confronti dell’Edilizia e dello spirito della promozione di quel settore che costituisce il volano della nostra economia, fortemente voluta da Silvio Berlusconi in persona, ma lasciata alla applicazione delle Regioni con molta sensibilità.

Questa interpretazione non è una forzatura della legge, ma soltanto il minimo applicativo di una norma di per sé già severa, che esclude tutti gli edifici nati in seguito al condono, in tipologia 1, quindi completamente abusivi.

Diverso è pensare di considerare alla stessa stregua chi, in un edificio pienamente legittimo, per esempio di 200 metri quadrati, ha condonato una veranda o un bagnetto di 2 o 3 metri quadrati. L’ultrasinistra e i difensori pasdaran del territorio considerano queste persone cittadini di serie B o peggio “CEMENTIFICATORI”. Ma questo invece è il vero spirito della circolare, assolutamente di buon senso, nonostante la sperequazione tra edifici condonati e non, sancita anche da numerose sentenze del Tar, che non ravvisa differenze di natura giuridico-urbanistica tra le due tipologie di edifici, una volta ottenuta la concessione in sanatoria.

Chiederemo ai consiglieri regionali del P.D.L., e anche a quelli del P.D. e dell’U.D.C. in consiglio Regionale che non siano trinariciuti e veteroambientalisti ortodossi di difendere il “verbo” di questa circolare, che non è il massimo che si poteva ottenere ma il meno peggio che l’interpretazione del piano Casa passato sotto le forche caudine della sinistra regione Liguria potesse partorire.

Che io difenda Lorenzani, che stimo e ammiro dal punto di vista di onestà intellettuale e di preparazione professionale, ma dal quale sono distante politicamente anni luce, è veramente un paradosso. Pensare poi che questa circolare non abbia avuto l’avvallo della avvocatura della regione, che agisce sempre in sinergia con l’architetto Lorenzani, è poi una bufala senza precedenti.

QUESTA CIRCOLARE E’ LEGITTIMA, E LA DIFENDEREMO SU TUTTI I TAVOLI, ANCHE AL TAR, SE NECESSARIO, insieme ad altri Sindaci del ponente che, se vorranno, si schiereranno al mio fianco.

Marco Melgrati

Sindaco di Alassio

sabato 9 gennaio 2010

Intitolati nuovi spazi pubblici ad Alassio a due personaggi colpiti da malagiustizia: Enzo Tortora e S.E. il conte Edgardo Sogno


Intitolati due nuovi spazi pubblici ad Alassio a due grandi personaggi scomparsi colpiti in vita da malagiustizia: Enzo Tortora e S.E. il conte Edgardo Sogno Rata del Vallino, medaglia d’oro al Valor Militare per la resistenza contro i nazifascisti.
Nella seduta di ieri la Giunta Comunale di Alassio ha deciso di intitolare due spazi pubblici a due grandi personaggi:
Enzo Tortora, giornalista televisivo, scomparso da 21 anni, accusato in vita di essere mafioso e spacciatore di droga, finito in carcere sulla base delle accuse di pregiudicati della Nuova Camorra organizzata ( Giovanni Panico, Goivanni Melluso detto Gianni il Bello, Pasquale Barra e altri 8; additato al pubblico ludibrio, mostrandolo ammanettato mentre veniva condotto in carcere; una storia assurda, terminata troppo tardi con la completa riabilitazione, assolto per non aver commesso il fatto, ma minato da questa esperienza tragica nella reputazione, nell’orgoglio e soprattutto nel fisico; scomparso poi per un tumore, sicuramente conseguenza delle vicissitudini legate al suo ingiusto incarceramento; uno dei più eclatanti esempi di malagiustizia del nostro Paese;
Sua Eccellenza il Conte Edgardo Sogno Rata del Vallino, scomparso nel 2000, monarchico, medaglia d’oro al Valor Militare per la resistenza contro i nazifascisti, internato in campo di concentramento, indagato per il cosiddetto “Golpe Bianco”, finì in cella a Regina Celi nel 1974 sotto le accuse di un magistrato rampante, il P.M. Luciano Violante, poi diventato personaggio di spicco nel P.c.i. /D.s. ora Partito Democratico; assolto poi in istruttoria per non aver commesso il fatto, altro caso di accanimento e di malagiustizia. Ho avuto l’onore di conoscerLo personalmente, in quanto uomo di cavalli, aveva preso parte a innumerevoli Cacce alla Volpe.
Monarchico, prese parte alla Resistenza, ottenendo una Medaglia d'oro al valor militare. Vicino al Partito Liberale Italiano all'epoca in clandestinità lo rappresentò nel CLNAI.Dopo l'8 settembre, l'allora tenente Edgardo Sogno attraversò il fronte prendendo contatti con il Regio esercito che presidiava le regioni del Mezzogiorno e qui, stabilito un contatto con il governo di Vittorio Emanuele, prese parte attiva nell'organizzare una rete spionistica per liberare le regioni settentrionali in mano ai tedeschi. Fece dunque ritorno al Nord grazie all'appoggio dell'esercito britannico, [1] per creare e dirigere l'Organizzazione Franchi, formazione militare legata all'Intelligence Service sorta durante la Resistenza attiva dall'inverno del 1944 per la liberazione delle regioni settentrionali. Nel medesimo periodo, il ten. Sogno nel tessere la sua rete spionistica, prese contatti anche con la celeberrima Brigata Osoppo e quando le sorti delle forze tedesche parevano oramai segnate, dal febbraio 1945, tentò di avviare una trattativa con la tristemente nota Xª Flottiglia M.A.S. al fine di coordinare ed unire gli sforzi in un fronte comune per fermare l'avanzata delle milizie jugoslave guidate da Tito nei territori orientali dell'Istria e dell'area giuliana. Tra le imprese più brillanti, anche se poi sfortunata, fu la tentata liberazione di Ferruccio Parri, allora detenuto nell'albergo di via Santa Margherita, a Milano, dove le SS avevano stabilito il loro quartier generale. Sogno si presentò nell'albergo indossando un'uniforme della milizia tedesca, fingendosi latore di messaggi speciali: ma riconosciuto, fu catturato e mandato in campo di prigionia in provincia di Bolzano, dove sopravvisse fino alla fine del conflitto
Nel 1971 rientrò in Italia e diede vita ai Comitati di Resistenza Democratica, una serie di centri politici nati in funzione anticomunista.Negli anni settanta Sogno si convinse che l'Italia necessitava di una repubblica presidenziale e quindi di una riforma costituzionale simile a quella che il generale de Gaulle aveva ottenuto in Francia. Strinse amicizia con Randolfo Pacciardi, fautore della repubblica presidenziale e si associò alla loggia massonica eversiva P2.
Prese contatti con diversi generali e preparò un progetto di governo. Nelle sue intenzioni, doveva svolgersi "un'operazione largamente rappresentativa sul piano politico e della massima efficienza sul piano militare" come scrive lo stesso Sogno (Messori-Cazzullo, Il mistero Torino, pag. 423) e lo scopo era spingere il presidente Leone a nominare un nuovo governo capace di modificare la costituzione in senso presidenzialista.Al ministro della Difesa Giulio Andreotti si attribuisce il merito di aver spostato i vertici militari coinvolti, ostacolando il progetto golpista, che comunque, non andò mai oltre la fase dell'ideazione. Paolo Emilio Taviani raccontò, dopo la morte di Sogno, di averne riferito le intenzioni alla Procura della Repubblica di Torino.Nel 1974 il magistrato Luciano Violante lo accusò di aver pianificato insieme a Randolfo Pacciardi e a Luigi Cavallo il cosiddetto Golpe bianco "al fine di mutare la Costituzione dello Stato e la forma di governo con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale": finì per un mese e mezzo a Regina Coeli insieme a Luigi Cavallo, ritenuto dal giudice Luciano Violante il vero ideatore del Golpe bianco. Randolfo Pacciardi e Luigi Cavallo smentirono in numerose rettifiche e in emissioni televisive qualsiasi tentativo di Colpo di Stato.Contemporaneamente, Violante prendeva atto del trasferimento a Roma delle istruttorie, e si dichiarava territorialmente incompetente a proseguire l'indagine che si concluse qualche anno dopo con un proscioglimento pieno, per non aver commesso il fatto.
Il comune di Alassio ha intenzione, insieme con il Centro Pannunzio e il Suo Direttore, Prof. Pier Franco Quaglieni, di organizzare due giornate di studio e di riflessione legate a queste due altissime personalità di grande dirittura morale, in occasione dello scoprimento delle targhe dedicate a Enzo Tortora e a Sua Eccellenza il Conte Edgardo Sogno Rata del Vallino, invitando la Sig.ra Francesca Scoppelliti, compagna nella vita del giornalista, presidente della Fondazione per la Giustizia Enzo Tortora, e le figlie di S.E. il Conte Edgardo Sogno Laura e Sofia.
Entrambi questi due grandi personaggi sono stati accomunati da un fenomeno tipico dei nostri tempi, la malagiustizia e l’improvvisazione indagatoria tesa alla spettacolarizzazione, che ancora oggi più di ieri deve far riflettere e meditare a lungo.

Il Sindaco di Alassio
Marco Melgrati